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Strada (politica) in salita per i DiCo, mentre in piazza, sabato, si chiederanno a gran voce: ''Diritti Ora!''

08 marzo 2007

Il disegno di legge sui DiCo nei giorni scorsi ha mosso i suoi primi passi in Senato, e da subito è stato chiaro che non avrà vita facile. Il presidente della commissione Giustizia, Cesare Salvi, che è anche relatore di tutti i 10 provvedimenti sulle unioni civili all'esame di palazzo Madama, già qualche giorno fa lo aveva definito un ''pasticcio''. Non c'è quindi da stupirsi se fin da subito abbia messo in evidenza tutti i punti critici ''di natura giuridica e non politica'' che a suo giudizio sono contenuti nel ddl, e se alla fine abbia annunciato che ''non può essere assunto come testo base'' dalla commissione.
Annunci che arrivano proprio mentre il cardinale Tarcisio Bertone è ritornato a lanciare il suo appello: ''E' giusto che i cattolici impegnati in politica seguano la propria coscienza'' ha detto. Come dire: se non votate avrete la nostra piena benedizione...

Il dibattito dunque non si arresta né dentro, né fuori dal Parlamento, dove anzi tra il presidente della commissione Giustizia e il ministro della Famiglia si registra tensione.
Al termine dei lavori il ministro per la Famiglia, Rosy Bindi, ha sottolineato: ''Il governo ha offerto il ddl sui DiCo al Parlamento che, come sempre capita, farà delle modifiche. Quello che il governo non è disposto ad accettare è che le modifiche introducano forme di paramatrimonio''. Poi, sulle affermazioni di Salvi ha aggiunto: ''Salvi, evidentemente cerca di dare un suo contributo alla stesura del disegno di legge, ed è un contributo prezioso. Anche se nella lettura del provvedimento, forse non è riuscito a capire fino in fondo il senso di equilibrio e la giustezza che contiene il ddl. Proprio perché ciò che è più faticoso in questa materia - ha fatto notare la Bindi - è restare davvero agganciati alla Carta costituzionale che non ci consentirà mai di creare matrimoni di serie B''.
Tra le norme contestate da Salvi, inoltre, c'è uno dei punti principali di compromesso a cui i ministri Bindi e Pollastrini erano arrivate nell'elaborazione del testo, ossia il metodo della registrazione all'anagrafe. Per Salvi, la dichiarazione ''unilaterale'' che viene notificata al convivente con una raccomandata potrebbe infatti aprire la strada a numerosi contenziosi.

E mentre continua la strada in salita per la legge sui ''Diritti e Doveri delle coppie conviventi'', e da più parti della maggioranza si sostiene che non sono queste le priorità del Paese (uno per tutti, il ''folgorato sulla via di Damasco'' Francesco Rutelli), sabato 10 marzo, a piazza Farnese, a Roma, si svolgerà la manifestazione nazionale ''Diritti Ora!'', per sollecitare il Parlamento a mettere a punto una vera legge sulle coppie di fatto, anche dello stesso sesso, e alla quale parteciperanno parlamentari, artisti, cantanti e tutte le associazioni della comunità glbt (gay, lesbica, bisessuale, transessuale, transgender).
''Diritti Ora! Sveglia! E' l'ora dei diritti!'', recita lo slogan dell'iniziativa: ''non manifestiamo contro nessuno, ma solo per il riconoscimento dei nostri diritti negati'', tiene a precisare Alessandro Zan, coordinatore nazionale della manifestazione, ''e non è una manifestazione di parte, perché ci si batte per diritti sacrosanti sanciti dagli articoli 2 e 3 della Costituzione e dalla Carta europea''.

Anche il Comune di Bagheria (PA) aderisce alla manifestazione
Adesioni alla manifestazione nazionale ''Diritti Ora!'', sono state inviate oltre che da Piero Montana, consulente del sindaco in materia di pari opportunità per tutti, da Beppe Zaso, consulente all'Ambiente, dagli assessori Pietro Pagano, Vittoria Casa e Gianluca Rizzo, dal capogruppo consiliare dei Ds, Gino Castronovo, dai consiglieri Angelo Calì (Forza Italia ), Angelo Bartolone (Bagheria Popolare), Tripoli Giuseppe (Noi X risvegliare Bagheria), Chiello Antonio (Bagheria Democratica), Nino Amato (DS), Pietro Tornatore (F.I.), Daniele Vella (Bagheria Democratica), da Concetta Balistreri consigliere provinciale (Ds) e dal responsabile dell'Ufficio Legale del Comune di Bagheria, avv. Vittorio Fiasconaro.
Tutti i firmatari dell'adesione, firme che sono state inviate al comitato promotore della manifestazione, hanno espresso piena solidarietà alla comunità glbt, dopo i giudizi infamanti espressi sui gay dal sen. Giulio Andreotti e dalla senatrice della margherita Paola Binetti che ha definito l'omosessualità ''una devianza''. Insomma non è più tempo di temporeggiare o di ''frenare sui DiCo'', dal momento che il razzismo ed il pregiudizio antigay di giorno in giorno nel clima politico attuale diventano sempre più intollerabili.
Le adesioni a ''Diritti Ora!'' da parte di consiglieri di diversi partiti politici testimoniano ancora una volta la continuità dell'impegno della Città di Bagheria, che nel novembre del 2003 ha istituito un registro delle unioni civili, nel promuovere iniziative di civiltà e legalità per la conquista dei diritti civili.

Comune di Bagheria

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08 marzo 2007
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