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Stragi e segreti di Stato

Il premier Matteo Renzi e la declassificazione degli atti relativi a...

23 aprile 2014

Si 'cambia verso' anche sui documenti secretati. Da Piazza Fontana a Ustica, passando per la strage dell'Italicus e altri fatti di sangue degli anni di piombo, l'obiettivo del governo è assicurare trasparenza sugli atti, mettendo le 'carte segrete' nelle mani di tutti e contribuendo così a fare verità su vicende in molti casi ancora non chiarite.
Il premier Matteo Renzi ha firmato la direttiva che dispone la declassificazione degli atti relativi ai fatti di Ustica, Pateano, Italicus, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Gioia Tauro, Stazione di Bologna, Rapido 904.

"Uno dei punti qualificanti della nostra azione di governo è proprio quello della trasparenza e della apertura", ha detto il presidente del Consiglio, rimarcando che "in questa direzione va la decisione di oggi che considero un dovere nei confronti dei cittadini e dei familiari delle vittime di episodi che restano una macchia oscura nella nostra memoria comune".

Su twitter poi, Renzi ha scritto: "Abbiamo 'declassificato' i documenti su alcune delle pagine più oscure della storia italiana", allegando la foto del documento (con tanto di sottolineature con evidenziatore) con cui ha dato il via libera alla declassificazione "della documentazione relativa a gravissime vicende" e, specificamente, "degli atti concernenti gli eventi di piazza Fontana a Milano (1969), di Gioia Tauro (1970), di Peteano (1972), della Questura di Milano (1973), di piazza della Loggia a Brescia (1974), dell'Italicus (1974), di Ustica (1980), della stazione di Bologna (1980), del Rapido 904 (1984)".

Secondo quanto stabilito nel Cisr (Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica) dello scorso venerdì, la direttiva consente il versamento anticipato di carte classificate in possesso di tutte le amministrazioni dello Stato che rappresentano un importante contributo alla memoria storica del Paese. I documenti verranno versati secondo un criterio cronologico (dal più antico ai tempi più recenti), superando l'ostacolo posto dal limite minimo dei 40 anni previsti dalla legge (fatto che vale per tutte le Amministrazioni) prima di poter destinare una unità archivistica all'Archivio Centrale.

"E' la più importante operazione di declassificazione della storia repubblicana", ha detto all'Adnkronos Marco Minniti, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. "L'obiettivo - ha spiegato il sottosegretario con delega ai Servizi - non è quello di arrivare a una verità giudiziaria ma contribuire a rendere fruibili materiali e documenti a cittadini e studiosi, nella maniera più trasparente possibile. Un contributo importante alla costruzione di una storia comune del paese".

"Non è stato tolto il segreto di Stato, ma le classificazioni riservate", ha spiegato ancora Minniti. Il governo "ha tolto i 4 livelli di classificazione ('riservato', 'riservatissimo', 'segreto' e 'segretissimo', ndr) non il segreto di Stato che su queste vicende non c'era e non è stato apposto. Perciò - ha scandito con chiarezza Minniti - il materiale secretato che verrà trasferito agli Archivi sta nell'ambito di questi 4 livelli di classificazione", contribuendo in maniera rilevante a far luce sulle stragi politiche che hanno segnato la storia degli anni '70 e '80 del nostro Paese.

"La direttiva che verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale - ha sottolineato ancora Minniti - riguarda tutto il materiale in possesso della Pubblica amministrazione, quindi non solo il Comparto Intelligence ma il ministero dell'Interno, la Difesa" e altre amministrazioni pubbliche. "Il segreto di Stato - ha ricordato ancora - viene apposto dal governo di fronte a questioni che, se rivelate, minaccerebbero la sicurezza nazionale. Ma per legge tutti i reati che fanno riferimento a stragi, mafia e terrorismo, non possono essere sottoposti a segreto di Stato. Questo materiale sarà ora sottoposto alla valutazione di tutti, studiosi, giornalisti e cittadini".

"E' un impegno importante che, per la sua parte, si è assunto il Comparto Intelligence", ha detto l'ambasciatore Giampiero Massolo, direttore del Dis (Dipartimento Informazioni per la Sicurezza), spiegando che "una commissione 'ad hoc', presieduta dal Dis e formata da rappresentanti delle due Agenzie, lavorerà con speditezza e massima attenzione al lavoro portato avanti negli anni dalla nostra Intelligence, per dare rapida e concreta applicazione alla direttiva del presidente del Consiglio, Matteo Renzi". "L'obiettivo - ha rimarcato Massolo - è assicurare ai cittadini piena trasparenza e velocità nel trasferimento di atti e documenti del Comparto Intelligence agli Archivi di Stato".

''E' una firma importante, sollecitata anche dal Copasir'', ha sottolineato anche Giacomo Stucchi, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. "Più di un mese fa - ha spiegato - avevo scritto una lettera al governo in questo senso, a nome del Comitato. Ora, con la massima trasparenza e correttezza possibile, si fanno capire meglio momenti delicati del nostro Paese, ma si dimostra anche come determinate procedure di secretazione debbano essere usate con raziocinio, secretando il minor numero possibile di atti e solo per il tempo ritenuto strettamente necessario".

Minniti, interpellato ancora dall'Adnkronos, ha inoltre riferito che il governo sta lavorando, come è stato chiesto dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, perché "entro la prima settimana di maggio'' siano declassificati "gli atti relativi al caso Ilaria Alpi".
"Sono molto emozionata e contenta che si faccia la declassificazione degli atti sul caso di mia figlia, anche proprio nel ricordo di Ilaria e Miran", dice Luciana Alpi, madre della giornalista uccisa in Somalia nel 1994 insieme all'operatore Miran Hrovatin, commentando l'intenzione del governo di desecretare i documenti relativi all'omicidio della figlia. "Diciamo che dopo 20 anni non posso lamentarmi - ha ironizzato - visto che ci sono stragi che aspettano anche 30-40 anni. Devo ringraziare la presidente della Camera, Laura Boldrini, che per prima ha lanciato questo sasso nella palude, il presidente del Consiglio Matteo Renzi e ora il sottosegreteraio Marco Minniti che ha fatto il nome di Ilaria e soprattutto ha parlato di tempi. Io - ha detto la signora Alpi - sono qui da sola che aspetto questa verità. Speriamo arrivi".

Sul versante politico, aspre critiche arrivano da Beppe Grillo. "Complimenti al premier e a Repubblica, che promettono di pubblicare solo ciò che è già pubblico da anni. D'altronde, il cinismo non ha limiti quando si tratta di qualche voto in più. Ronald Reagan pur di farsi eleggere promise di rivelare la verità sugli ufo, e Berlusconi garantì la cura del cancro. I venerabili maestri del giovane Renzie".

"Dopo gli 80 euro, il job act per una vita da precario e altre promesse da imbonitore - ha scritto sul blog di Beppe Grillo Nicola Biondo, a capo della comunicazione dei 5 Stelle a Montecitorio - Renzi dilaga perfino nel cuore nero dell'Italia: quello delle stragi senza colpevoli. 'Abbiamo deciso - rivela a Repubblica - di desecretare gli atti delle principale vicende che hanno colpito il nostro Paese e trasferirli all'Archivio di Stato. Per essere chiari: tutti i documenti delle stragi di Piazza Fontana, dell'Italicum o della bomba di Bologna. Lo faremo nelle prossime settimane'. Repubblica subito titola - slap slap - 'Via il segreto dalle stragi' e tutti ci cascano".

"Ma 'il golpista' del Pd - secondo Biondo - non sa di cosa sta parlando e meno che mai lo sa Repubblica: infatti il segreto di Stato non è opponibile - per legge! - nelle inchieste sulle stragi. Non esistono carte riguardanti le stragi che siano state negate ai magistrati. Quelle di cui parla Renzi sono tutte arrivate nelle mani dei Pm nell'ultimo ventennio e, pur svelando qualcosa di importante, non hanno certo portato alla verità". "Quindi, le carte di cui parla Renzi sono quindi desecretate e in molti casi già consultabili". "Insomma - accusa infine il blog di Grillo - siamo alla solita cinica televendita per dire 'qualcosa di sinistra'".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign]

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23 aprile 2014
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