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Stranieri, non estranei

La nuova legge sull'immigrazione è pronta. Rafforzerà le vie legali per contrastare la clandestinità

13 marzo 2007

Le otto pagine del ddl delega di riforma della legge Bossi-Fini sull'immigrazione, elaborate dagli uffici legislativi del Viminale e della Solidarietà sociale, saranno sul tavolo del Consiglio dei ministri già la prossima settimana. Il testo è finalmente pronto e introduce nel sistema una serie di sostanziali cambiamenti che fra le tante cose creeranno ''corsie preferenziali'' per l'assunzione delle colf, delle badanti e dei talenti (tecnici, professori universitari), e daranno più possibilità di ingresso anche al lavoratore straniero generico. All'interno della nuova legge sull'immigrazione si trova anche l'accordo sui Cpt, punto per il quale le diverse visioni dei ministri Giuliano Amato e Paolo Ferrero hanno più volte creato contrasti, ma che alla fine è approdato ad un compromesso comune.
Tuttavia, come ha avuto modo di riconoscere anche il ministro di Rifondazione, il meccanismo dei Centri di permanenza temporanea può essere superato ma non eliminato del tutto perché altrimenti l'Italia sarebbe fuori dal sistema Schengen. Così, la soluzione individuata è, innanzitutto una diminuzione dei Cpt,  e quella di creare un circuito differenziato per i clandestini che finiscono in carcere e per quelli che alla fine collaborano per la loro identificazione.

Il disegno di legge dovrà tuttavia superare grossi ostacoli, soprattutto al Senato dove la Cdl farà di tutto per fermarlo. E qualora venisse approvato, il provvedimento concederà al governo in carica dodici mesi per esercitare la delega: con l'emanazione di un decreto legislativo che modifichi il Testo unico sull'immigrazione.
I punti cardine della nuova legge, come ha ripetuto ancora una volta ieri il ministro Amato, sono quelli di raggiungere gli ''invisibili'' e di combattere l'evasione dei datori di lavoro che spesso speculano sulle rigidità delle norme in vigore: ''Non è ammissibile, per esempio, che ci siano contratti in nero di alloggi dove si ammassano dieci immigrati in 25 metri quadri portando via loro 300 euro a testa''. E più a fondo sul lavoro nero, Amato ha aggiunto: ''Siamo davanti a una piega che va fermata. Lo so, si fermerebbero anche molte costruzioni ma lo dobbiamo fare e lo stiamo già facendo''.

Nella nuova legge Amato-Ferrero cambierà anche il meccanismo dei flussi, per gli immigrati si apriranno le urne per le elezioni amministrative, ritornerà la figura dello sponsor e si attiveranno le liste di collocamento all'estero, alle quali potranno iscriversi gli aspiranti immigrati in Italia.
La programmazione dei flussi sarà triennale, con possibilità di un adeguamento annuale per far fronte ''alle nuove esigenze del mercato del lavoro''. Procedure, dunque, più flessibili, per rispondere alla crescita della domanda interna di lavoratori immigrati. E ancora: ''La quota stabilita per lavoro subordinato domestico e d'assistenza alla persona potrà esser superata in presenza di un numero di richieste di nulla osta eccedenti la quota''. Insomma, per colf e badanti salterà il 'numero chiuso' fissato anno per anno. Via libera, poi, agli ingressi fuori quota anche di manager, professori universitari, artisti e lavoratori specializzati.
Col nuovo ddl verrà riconosciuto ''l'elettorato attivo e passivo per le elezioni amministrative a favore dei soggiornanti di lungo periodo''. Diritto di voto, dunque, agli immigrati con carta di soggiorno, residenti in Italia da almeno cinque anni, come vuole la Convenzione di Strasburgo del '92.
Torna lo sponsor, introdotto dalla vecchia Turco-Napolitano (e poi cancellato dalla Bossi-Fini), che sarà ampliato e suddiviso in: sponsor istituzionale (enti locali, sindacati o associazioni imprenditoriali, che garantiscono economicamente per lo straniero che chiamano in Italia); sponsor privato (un singolo cittadino in possesso di un reddito adeguato a prestare idonea garanzia patrimoniale per l'extracomunitario); auto-sponsor (lo stesso immigrato che garantisce per se stesso, purché in possesso di risorse finanziarie adeguate al periodo di permanenza sul territorio nazionale).

Inoltre saranno rese attive le liste di collocamento all'estero, alle quali potranno iscriversi gli aspiranti immigrati in Italia. Le liste saranno affidate a consolati e organizzazioni internazionali convenzionate con lo Stato italiano e terranno conto della ''conoscenza della lingua italiana, dei titoli e della qualifica professionale'' del migrante.
Ai lavoratori immigrati, ''soggiornanti di lungo periodo'', sarà poi dato accesso anche ai pubblici concorsi, così come ai ''cittadini Ue''.
Infine, grande attenzione ai minori stranieri non accompagnati (sul caso ha lavorato a lungo il sottosegretario Marcella Lucidi), anche con l'apertura di un apposito Fondo nazionale di accoglienza e tutela.

Insomma, un addio alla Bossi-Fini e un benvenuto ad una legge che tenterà di potenziare i canali d'ingresso legale degli immigrati in Italia, quale antidoto alla clandestinità.

I punti della nuova legge
VOTO -
La legge Amato-Ferrero riconosce il diritto elettorale attivo e passivo alle elezioni amministrative, a favore di tutti gli immigrati regolari soggiornanti di lungo periodo. Urne aperte dunque ai lavoratori stranieri con carta di soggiorno, residenti in Italia da almeno 5 anni, in conformità con la Convenzione di Strasburgo, del 5 febbraio 1992. E come già previsto in molti Paesi europei.
Oggi - Il voto amministrativo, così come quello politico, è oggi riservato ai cittadini italiani, come disposto dall'art. 48 della Costituzione.

IL LAVORO - La nuova legge prevede l'apertura di liste di collocamento all'estero per chi voglia emigrare in Italia. Le liste saranno tenute dai consolati o dalle organizzazioni internazionali, dopo apposita convenzione con lo Stato italiano e terranno conto dei titoli di studio e del livello di conoscenza della lingua italiana del lavoratore straniero che decide di iscriversi.
Oggi - Per entrare in Italia, l'immigrato deve avere già un contratto di lavoro. Ma chi assume uno sconosciuto?

COLF - La nuova legge prevede che la quota stabilita per lavoro subordinato domestico e di assistenza alle persone possa essere superata, in una misura prefissata. In presenza di un numero di richieste d'assunzione eccedenti la quota. Insomma via libera a colf e badanti anche al di fuori dalle quote, in caso d'aumento della domanda interna da parte delle famiglie italiane.
Oggi - Oggi le colf e le badanti che vogliono lavorare in Italia sono vincolate alle quote stabilite dal decreto flussi annuale.

SPONSOR - Torna lo sponsor, già previsto dalla Turco-Napolitano. Sporsor istituzionali: enti locali, sindacati, associazioni imprenditoriali, pronti a garantire economicamente per l'immigrato. Sponsor privati: songoli cittadini in possesso di un reddito adeguato a prestare garanzia patrimoniale. Auto-sponsor: lo stesso immigrato che garantisce economicamente per se stesso.
Oggi - Lo sponsor previsto dalla Turco-Napolitano è stato cancellato dalla legge Bossi-Fini. Oggi non esiste.

I CONCORSI - Con la nuova legge il lavoratore straniero, soggiornante di lungo periodo in Italia, viene equiparato al cittadino dell'Unione europea, al fine dell'accesso al lavoro alle dipendenze della Pubblica amministrazione. Accesso ai concorsi pubblici, dunque. Non solo. Questi immigrati vengono parificati agli europei anche nell'accesso alle provvidenze dell'assistenza sociale.
Oggi - Gli immigrati regolari non hanno accesso agli impieghi negli organici della pubblica amministrazione.

CPT - L'Amato-Ferrero rivoluziona il sistema dei Cpt. Vengono potenziati i centri d'accoglienza con accordi con Asl e associazioni umanitarie per la gestione. Cambia il nome del Cpt (si chiameranno Centri d'espulsione) e verrà ridotto il loro numero: serviranno solo a trattenere gli immigrati clandestini ''irriducibili''. I centri saranno aperti alla visita di giornalisti e associazioni.
Oggi - I 14 Cpt presenti oggi in Italia, sono al centro della bufera. Medici senza frontiere e tante altre organizzazioni umanitarie hanno più volte denunciato abusi e violazioni dei diritti.

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13 marzo 2007
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