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Stranieritaliani

Gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2011 sono circa 4.600.000

27 settembre 2011

Gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2011 sono 4.570.317, 335mila in più rispetto all'anno precedente (+7,9%). È quanto rilevato dall'Istat nel rapporto in cui si sottolinea che l'incremento è leggermente inferiore a quello registrato nel 2009 (343 mila unità).
Il numero degli stranieri residenti nel corso 2010 - precisa l’Istituto che ha tratto i dati da tutte le anagrafi comunali - è cresciuto soprattutto per effetto dell'immigrazione dall'estero (425 mila individui) a cui si aggiungono i circa 78mila bambini stranieri nati in Italia nel 2010, pari al 13,9% del totale dei nati da residenti in Italia. L'aumento rispetto all'anno precedente, è stato dell'1,3%, valore nettamente inferiore a quello (+6,4%) registrato nel 2009.

I cittadini stranieri che nel corso del 2010 si sono cancellati dalle anagrafi, in quanto ritornati in patria o trasferiti in altro stato estero, sono stati 32.817 (+1,7% rispetto al 2009). Si tratta di un numero presumibilmente sottostimato rispetto agli effettivi flussi in uscita. Nello stesso anno le cancellazioni per irreperibilità degli stranieri effettuate dai comuni sono state 74.077, con un aumento del 30,4% rispetto all'anno precedente.
Aumentano del 7,5% anche le cancellazioni per morte (5.124), che tuttavia restano sempre in numero contenuto, in conseguenza della giovane struttura per età dei cittadini stranieri.
In definitiva, si conferma anche nel 2010 il contributo dei residenti stranieri alla crescita demografica dell’Italia. Senza di essi l’Italia sarebbe un Paese con popolazione in diminuzione: nel 2010, infatti, i cittadini italiani diminuiscono di oltre 49 mila unità.

Continua ad aumentare, dunque, la quota di cittadini stranieri sul totale dei residenti (italiani e stranieri): al 1° gennaio 2011 è salita al 7,5% dal 7% registrato un anno prima.
Nel corso del 2010, 65.938 cittadini stranieri hanno acquisito la cittadinanza italiana. Le acquisizioni di cittadinanza sono aumentate dell’11,1% rispetto all'anno precedente. Tra i nuovi cittadini italiani sono più numerose le donne, poiché i matrimoni misti, che rappresentano una modalità molto frequente di acquisizione della cittadinanza, si celebrano prevalentemente fra donne straniere e uomini italiani.
Al 1° gennaio 2011 i cittadini rumeni, con quasi un milione di residenti (9,1% in più rispetto all'anno precedente), rappresentano ancora una volta la comunità straniera prevalente in Italia (21,2% sul totale degli stranieri). Al secondo posto gli albanesi, seguiti al terzo dai marocchini, così com'era al gennaio 2010.

Gli stranieri residenti in Italia si distribuiscono sul territorio in maniera molto disomogenea, soprattutto in relazione alla cittadinanza di appartenenza. Considerando la popolazione straniera nel suo complesso, la maggior parte si concentra nel Nord (35% nel Nord-ovest, 26,3% nel Nordest) e, in misura inferiore, nel Centro (25,2%), mentre nel Mezzogiorno risiede soltanto il 13,5% dei residenti stranieri.
Scendendo a livello territoriale, il 23,3% degli stranieri è iscritto nelle anagrafi dei comuni della Lombardia, ben l’8,4% nella sola provincia di Milano. Altre regioni con un numero elevato di cittadini stranieri sono il Lazio (11,9% di tutti gli stranieri residenti in Italia), il Veneto (11,0%), l’Emilia-Romagna (11,0%). Nel Lazio la grande maggioranza degli stranieri è concentrata nella provincia di Roma (9,7% del totale), valore che le assegna il primato tra le province italiane.
I rumeni sono la comunità prevalente nel Lazio, Piemonte, Lombardia e Veneto, mentre gli albanesi predominano numericamente in Puglia dove, con quasi 23 mila presenze, costituiscono il 23,8% della popolazione straniera residente. I marocchini sono, invece, la prima comunità in Emilia-Romagna, con quasi 71 mila residenti (14,1%).
Ma, rileva l’Istat, esistono collettività che rivestono un ruolo significativo solamente in alcune realtà geografiche. Ad esempio, gli ecuadoriani costituiscono la prima comunità in Liguria, rappresentando il 17,6% (più di 22mila unità) del totale degli stranieri residenti in questa regione, mentre gli ucraini sono la prima collettività in Campania, con un’incidenza del 22,8% (pari a oltre 37mila unità). I tunisini sono l’11,9% (circa 17mila individui) degli stranieri dimoranti in Sicilia, dove rappresentano la seconda comunità di cittadini stranieri. [Aise]

 

 

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27 settembre 2011
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