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Stupido, insensibile, inopportuno

Mentre il premier continua a divertirsi, studenti e professori scendo ancora in piazza

07 ottobre 2011

Proprio non si capisce dove quest'uomo prenda la voglia continua di ridere di tutto, raccontare barzellette e rendere anche le questioni più serie e difficili delle buffonate. Attenzione, qui nessuno pretende, né tanto meno vuole chiedergli di cambiare la sua personalità, che lui stesso ci ha descritto come "giocosa". Che rimanga pure intatto il suo animo da saltimbanco. Però non se ne può più. Perché, sembra oramai chiarissimo, a questo uomo manca assolutamente il senso del ridicolo o, ancora peggio (peggio per tutti noi), la sua scelleratezza e la sua spregiudicatezza sono tali che non gli permettono di vedere oggettivamente il grado di sfascio al quale il suo, il nostro Paese sta andando incontro.
Ovvio, stiamo parlando di Silvio Berlusconi e ne parliamo per l'ultima volgare battutaccia fatta in conferenza stampa ieri a Montecitorio. Credeteci, vorremmo evitare e vorremmo evitarvi l'ennesima "demenziale cronaca di Palazzo", ma il mondo ci ride dietro mentre la situazione economica e sociale si avvicina sempre di più sull'orlo del baratro. E tutti, tutti sanno che le nostre non sono parole esagerate. Come se tutto questo non bastasse, all'intera Nazione ieri sono passate davanti agli occhi le bare di cinque donne, morte a Barletta a causa del crollo della palazzina dove lavoravano, a nero, pagate 3,99 euro all'ora. E il presidente cavaliere che fa? Scherza e ride sfoderando l'ennesima "battuta" sulle donne: "Il nuovo partito? Mi dicono che il nome che avrebbe maggiore successo è Forza Gnocca".
Sicuro, la sua "filosofia" di vita potrebbe avere una logica: è nei momenti più bui che si deve avere il coraggio di essere ottimisti e guardare avanti a testa alta. Ma qua si parla di "Forza gnocca" e non di ottimismo. Silvio Berlusconi, dunque, è solo uno stupido e un insensibile! E, lasciatecelo dire, un esempio negativo di cui non se ne può più.


Ha parlato anche d'altro ieri il Cavaliere: dalla manovra a Bankitalia, dal rapporto con Tremonti a quello con la magistratura, Berlusconi ha fatto il suo show ha tutto campo.
Sulla manovra ha detto che non è facile. "Le nozze coi fichi secchi non si possono fare, altrimenti anche gli altri governi avrebbero assunto determinazioni", ma ha asscicurato che i suoi rapporti con il ministro dell'Economia sono di "concordia assoluta".
Parlando della magistratura è poi tornato ad usare parole durissime, sostenendo (ancora una volta, ancora una volta!) che "ci sono schegge impazzite che puntano all'eversione". "Tutto quello che mi è successo dopo l'estate e anche al nostro deputato Papa che è in carcere è uno scandalo, e sono anche gentile a definirlo così". "Pensate a me che mi hanno tolto tutti i testimoni della difesa. Pensate a quello che è successo a Napoli, al deputato Papa che rimane ancora in galera". "Serve una commissione d'inchiesta sui magistrati", ha aggiunto infine incontrando alcuni parlamentari.
Dulcis in fundo, il gran finale sulla tenuta del governo. Berlusconi ha detto che le voci di un nuovo governo lo "fanno ridere". "Arriva un altro, ma poi cosa fa? ma va'...", aggiungedo che "andremo avanti fino al 2013, perché il nostro obiettivo è completare le riforme e il programma. Questo a meno di imprevisti, che nel caso ci fossero, non ci darebbero il tempo nemmeno di cambiare il nome del partito". E proprio sul nome del partito è giunta la chicca finale: "Una nuova denominazione è necessaria in quanto il nome del Pdl non è nel cuore della gente. Si accettano dei suggerimenti, faremo fare dei sondaggi. Mi dicono che il nome che avrebbe maggiore successo è Forza Gnocca".

Quello che sicuramente qui vi risparmiamo è la "sdegnata" reazione delle opposizioni. Sempre la stessa solfa anche dall'altra parte, sempre la solita richiesta di dimissioni. Solo una vogliamo riportarne, quella di monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, che nei giorni scorsi ha chiaramente detto quello che pensa di Berlusconi (LEGGI): "Avrebbe forse intenzione di suscitare ilarità, ma suscita solo sconcerto...".

Chiuso il discorso sul premier, oggi una grossa fetta dell'Italia vera, quella che fa i conti con la vera realtà ridendo e piangendo nei momenti opportuni, è scesa ancora in piazza. Da Nord a Sud, da Padova a Palermo, infatti, studenti e professori si sono radunati contro i tagli all'istruzione. Un'Italia unita contro un governo colpevole "di aver distrutto il nostro presente e il nostro futuro". Diverse le sigle degli studenti che, con la solidarietà di diversi esponenti del mondo politico, hanno indetto le proteste.
A Roma il corteo è partito da piazza della Piramide per raggiungere il ministero dell'Istruzione. Ad aprire il serpentone dei ragazzi lo striscione 'Svegliati Italia i diritti non sono in vendita'. Al grido di 'Noi la crisi non la paghiamo', i ragazzi si sono incamminati alla volta del dicastero di viale Trastevere. "Abbiamo voluto iniziare la giornata di oggi con un bliz davanti palazzo Chigi all'alba - spiega la Rete degli studenti -, portando delle sveglie a questo governo, per dire che la loro ora ormai è arrivata, questa generazione non vuole che si perda altro tempo". "L'Italia che conta - proseguono gli studenti - oggi scenderà in piazza in tutto il Paese e domani a Roma con i lavoratori e le lavoratrici della Cgil, per dire che c'è un Paese che si è risvegliato da tempo e che non ha più intenzione di subire le politiche di questo governo che continua a distruggere la scuola, l'Università, la ricerca e il nostro futuro, continuando a far pesare la crisi soltanto sui più deboli e mantenendo intatti i privilegi di pochi.  Scendiamo in piazza perché crediamo, con le parole di Steve Jobs, che chi è abbastanza pazzo da pensare di poter cambiare il mondo, è chi lo può cambiare".
A Milano la manifestazione è partita da largo Cairoli. In prima fila due striscioni con scritto 'Investiamo sull'istruzione' e 'Save School, not Bank'. Alcuni manifestanti hanno attaccato alle vetrine della filiale Unicredit Banca di via Broletto volantini con scritto 'Not our debt'.

Studenti in piazza anche a Palermo. In centinaia si sono radunati nella centralissima piazza Politeama, da cui è partito il primo corteo studentesco indetto dal coordinamento 'Studenti medi Palermo', il coordinamento di tutte le scuole di Palermo. I ragazzi manifestano contro "la crisi e le manovre finanziarie del Governo Berlusconi, contro i tagli alla scuola pubblica della Gelmini e le misure repressive messe in atto dalla sua riforma come il tetto delle 50 assenze e il 5 in condotta". "Il corteo, che apre le porte ad un autunno caldo pieno di mobilitazioni e di lotte - spiegano gli organizzatori -, sta vedendo la partecipazione di oltre 5000 studenti che al momento sono diretti per le vie del centro storico con l'obiettivo di bloccare le principali arterie cittadine e l'economia reale della metropoli". Gli studenti denunciano "l'accanimento dei presidi sceriffi verso gli studenti protagonisti delle lotte" e il caro libri e lottano per "una scuola libera, gratuita e slegata dalle logiche di mercato/profitto".
Domani, sabato 8 ottobre, questa Italia Vera ed Unita, sarà ancora in piazza a Roma. La Rete degli studenti e l'Unione degli universitari si uniranno alla mobilitazione indetta dalla Cgil, con le categorie del pubblico impiego e del settore Istruzione e conoscenza: il corteo è programmato nel primo pomeriggio di sabato e partirà da piazza della Repubblica per finire a piazza del Popolo.
Una settimana ancora e, sabato 15 ottobre, si celebrerà invece la "Giornata europea di mobilitazione contro le politiche della Bce, del Fmi e dei Governi nazionali". In Italia, l'appuntamento è organizzato da decine di reti, movimenti, comitati, organizzazioni sociali, forze sindacali e politiche - migliaia di "indignados" riuniti nel Coordinamento 15 ottobre - che si ritrovano a Roma, in piazza della Repubblica, alle 14, per "dar vita ad un percorso di mobilitazione permanente per la difesa dei diritti, del lavoro e della democrazia, contro le politiche anti crisi che difendono profitti e speculazione".

Pensiamo, anzi, crediamo che queste persone qui molto difficilmente voteranno per "Forza Gnocca". L'Italia, quella vera e unita, è fatta da persone serie ... almeno si spera pr la maggior parte.

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07 ottobre 2011
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