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Su Tripoli uno degli attacchi più pesanti della Nato

Si intensifica l'azione Nato: otto attacchi in tre ore. Colpito il bunker di Gheddafi e quattro altri obiettivi della capitale libica

10 maggio 2011

Aerei Nato hanno eseguito dei raid nella notte su Tripoli, colpendo Bab al-Aziziya, il compound all'interno del quale si trova una delle residenze del colonnello Muammar Gheddafi. Lo ha riferito l'emittente Al Arabiya, citando una fonte locale che ha riferito di forti esplosioni nella capitale. Il bombardamento di stanotte è stato uno dei più pesanti delle ultime settimane, stando a quanto riportato dalla tv del Qatar. Oltre a Bab al-Aziziya, sono stati colpiti altri quattro obiettivi a Tripoli, tra cui un palazzo che si ritiene essere una sede dell'intelligence libica, un centro per le comunicazioni telefoniche e un edificio governativo.
Nel corso dei raid quattro bambini sono rimasti feriti: lo hanno annunciato fonti del governo libico, citate dall'agenzia d'informazione 'Xinhua', secondo cui nell'attacco è stata colpita anche la sede dell'Alta commissione per l'infanzia, situata nella capitale del paese nordafricano. "Due dei bambini sono gravemente feriti e sono stati ricoverati in ospedale", ha riferito la fonte, precisando che i bimbi sono rimasti feriti da schegge di vetro provocate dai bombardamenti.
Nel corso di una visita organizzata nella notte dalle autorità, i giornalisti hanno effettivamente visto molti vetri in frantumi in un ospedale del quartiere di Shariah Zawiyae e delle vicine attività commerciali. Ai giornalisti non è stato però consentito di recarsi sui luoghi dell'esplosione.

Da Tripoli, il vicario apostolico, monsignor Giovanni Innocenzo Martinelli, smentisce che la città sia stata direttamente bombardata. "Si sentono ancora gli aerei passare sulla città e sganciare bombe nelle aree circostanti, ma per il momento non ci sono bombardamenti diretti su Tripoli" ha affermato il religioso ad Asianews, aggiungendo che ieri 30mila persone sono scappate da Tripoli verso la Tunisia, 600mila i libici che hanno varcato i confini dall'inizio dell'operazione Odyssey Dawn.
L'intensificarsi dei bombardamenti segue una dichiarazione del segretario generale dell'Alleanza, Anders Fogh Rasmussen, che sa di ultimatum: "Gheddafi dovrebbe comprendere rapidamente e non troppo tardi - aveva scandito il segretario generale della Nato, che da fine marzo guida le operazioni militari della coalizione internazionale - che non c'è futuro per lui o per il suo regime".
Gheddafi non appare in pubblico dallo scorso 1 maggio, quando suo figlio Saif Al Arab e tre nipoti sono rimasti uccisi a seguito di un attacco aereo alla sua residenza (LEGGI). In due mesi, le forze occidentali hanno portato oltre 2.260 raid aerei in Libia.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica.it]

 

 

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10 maggio 2011
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