Subito 4 miliardi alla Sicilia
Silvio Berlusconi: ''Ora bisogna dare priorità alla Sicilia. Poi penseremo alle altre regioni''
La riunione del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) di domani (venerdì 31 luglio), annunciata dalle parole del premier Silvio Berlusconi, servirà a sbloccare una parte, circa 4 mld, delle risorse già stanziate a favore della Sicilia.
E' quanto sarebbe emerso dalla riunione di ieri a Palazzo Grazioli. Durante il vertice, a cui hanno preso parte il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta e Raffaele Fitto ministro per i Rapporti con le Regioni, e il ministro della Giustizia Angelino Alfano, si è discusso delle linee guida che approderanno nel prossimo Cdm. Il ministro Alfano, durante l'incontro, avrebbe fatto notare che ci sono ancora otto miliardi di risorse da spendere per l'economia dell'isola, da qui la necessità di legare i finanziamenti che saranno stanziati a obiettivi ben precisi. Tra le linee guida del piano sarebbe stata confermata l'idea di una cabina di regia per l'utilizzo dei fondi. Per l'Isola ci sono a disposizione ben 14,8 miliardi di euro di provenienza comunitaria, nazionale e regionale, distribuiti tra i diversi fondi Fesr, Fes, Feasr, Fep e i tanto discussi soldi del Fas. L'intervento sarà finalizzato al raggiungimento di obiettivi già individuati. Sarebbe stato lo stesso presidente del Consiglio ha chiarire che la priorità politica spetta al nodo siciliano e che solo in un secondo tempo il piano sarà esteso al resto del Mezzogiorno.
"Ora bisogna dare priorità alla Sicilia per quanto riguarda i fondi per le aree sottoutilizzate (Fas) anche perchè è l'unica regione che ha presentato progetti, purché questi siano destinati ad infrastrutture e investimenti che non gravino sulla spesa corrente". Queste le parole di Silvio Berlusconi nel corso del vertice e ripetute successivamente ai senatori del Pdl per un saluto prima della pausa estiva. "Poi penseremo alle altre regioni" ha detto Berlusconi ai senatori, secondo quanto riferito da alcuni presenti. Anche nel pranzo con i ministri a via del Plebiscito il premier ha ripetuto che bisogna "concentrarsi sulla Sicilia, anche in considerazione del fatto che le autorità locali hanno già presentato dei progetti per l'uso dei fondi". In questo modo, come si spiega in ambienti della maggioranza, il cavaliere ha inteso anche disinnescare le polemiche con il Movimento per le Autonomie del governatore Raffaele Lombardo e con il gruppo di deputati legati a Gianfranco Miccichè, sottosegretario e importante esponente del Pdl nell'isola.
All'incontro di ieri, comunque, non è passata inosservata l'assenza proprio di Miccichè e della titolare dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo. "Incontrerò il ministro Prestigiacomo domani mattina (stamane per chi legge, ndr)- ha detto Berlusconi - oggi ho incontrato altri ministri, si tratta di un work in progress per la preparazione di un 'piano Berlusconi' per il Sud che annunceremo nel prossimo Consiglio dei ministri e che poi presenteremo in tutte le sue particolarità, credo al ritorno dal periodo feriale".
"Si è cercato - è stato poi fatto osservare da fonti governative - di evitare eventuali fibrillazioni visto che si sta lavorando in modo costruttivo e ci sarà anche l'apporto in tal senso del ministro Prestigiacomo".
"La convocazione del Cipe, fissata per venerdì, è un risultato del quale sono estremamente soddisfatto. Lo sblocco dei fondi Fas rappresenta per me una vittoria ed è il primo passo per il raggiungimento di una serie di obiettivi per il Sud dei quali parlerò con il Presidente Berlusconi". Queste le parole dell'on. Gianfranco Micciché, dopo la lettera inviata al premier nei giorni scorsi dove scriveva: "Non vorrei che fossi diventato come il conte Ugolino che mangiava i suoi figli". "Siamo cresciuti insieme e abbiamo insieme aiutato a crescere" tanti dirigenti in Sicilia, come Alfano, che "ora si ribellano contro di me", ha scritto Miccichè nella missiva, nella quale ha aggiunto: "Considera questa lettera" come l'annuncio di dimissioni.
Dunque parole forti ma precedenti alle dichiarazioni di Berlusconi e agli impegni presi dal presidente del Consiglio per il Sud. A conferma di questo rinnovato clima di dialogo, dagli ambienti vicini allo stesso sottosegretario, è trapelata la notizia che l'incontro tra Miccichè e Berlusconi avverà a Roma, nel corso di una cena di... chiarimento.
Soddisfatto di quanto uscito ieri da Palazzo Grazioli il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo. "L'aver deliberato i fondi Fas per la Sicilia è il riconoscimento concreto a una battaglia giusta che abbiamo condotto con rigore e serietà nell'interesse esclusivo del popolo siciliano, il segno tangibile di come la fermezza e la vigilanza nell'azione politica ripaghino della fiducia i cittadini che hanno affidato il loro consenso alla classe politica per difendere i loro interessi". "Continueremo a mantenere alta la guardia - ha aggiunto Lombardo - affinché subito dopo la Sicilia, i Fas vengano attribuiti presto anche alle altre regioni meridionali".
A commentare il piano per il sud del governo anche il titolare degli Esteri, Franco Frattini, che in un'intervista al Giornale ha detto: "Miccichè ha esagerato i toni: non si mette il premier nella posizione di prendere o lasciare". "Adesso ci sarà un'operazione incontrovertibile che chiude la bocca a chi ha dubbi e sospetti - ha aggiunto Frattini -. Mi auguro che Lombardo tenga fede alla parola data. Ha detto che non mira alle poltrone. Bene, lo dimostri partecipando alla cabina di regia". A proposito del ministero per il Sud Frattini ha aggiunto: "Vogliamo unire, non dividere. Un ministero per il sud che significa, che gli altri ne sono la controparte? La scelta fra federalismo e secessione l'abbiamo fatta tanto tempo fa".
Sono 10 i punti che il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ha indicato in un intervento sul Sole 24 ORE, come riferimenti per una politica a favore del sud. "Più Stato, è il primo, perchè il problema, soprattutto per il mezzogiorno, è che vi è poco Stato nelle funzioni essenziali. Poi più sicurezza, giustizia, sanità, ricerca e Pa; più legalità e merito; attrarre e mantenere i migliori; più eccellenze nelle università; una strategia per l'innovazione; più investimenti netti; un piano nazionale e più coordinamento tra enti e agenzie nazionali". Secondo Brunetta, quel che serve al Sud "non sono meri trasferimenti di fondi ma, soprattutto, uno stretto coordinamento dell'attuazione dei piani di intervento da parte di tutti gli enti e il coordinamento non può che essere attribuito alla presidenza del Consiglio".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa.it, La Siciliaweb.it, Repubblica.it, Corriere.it]