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Un impiegato 30enne, sposato e padre di un bambino, suicida perché licenziato a causa di alcuni buoni sconto da 5 euro

17 gennaio 2011

Lo hanno trovato impiccato nella sua casa di campagna, dopo averlo cercato inutilmente per un giorno e una notte. Accanto al cadavere solo un biglietto indirizzato alla moglie in cui chiedeva scusa e spiegava i motivi del suo gesto...
È morto così P. C., 30 anni, sposato e padre di un figlio in tenera età, licenziato qualche settimana fa da un supermercato di Ragusa dove lavorava come commesso per avere incassato alcuni buoni sconto da cinque euro.
Un provvedimento ritenuto ingiusto, oltre che sproporzionato, che aveva fatto piombare il giovane commesso nella disperazione più nera. L'ennesimo dramma della disoccupazione in una provincia un tempo ritenuta l'Eldorado della Sicilia ma dove oggi soffia forte il vento della crisi.

A denunciare quanto è accaduto sono stati i dirigenti della Uil, il sindacato al quale la vittima si era rivolto dopo essere stato licenziato. "Era un nostro iscritto - ha detto il segretario provinciale Giorgio Bandiera - faceva parte del direttivo della Uiltucs, lo stavamo seguendo nella sua azione giudiziaria promossa per ottenere la revoca del licenziamento. Proprio in quessti giorni era stato predisposto, insieme al nostro legale, il ricorso al Giudice del Lavoro". Il sindacalista ha spiegato anche i motivi del licenziamento da parte dell'azienda, una catena della grande distribuzione, definiti assolutamente risibili. "Era stato accusato di aver cambiato cinque buoni-sconto di un euro, ma lui aveva respinto ogni addebito e non riusciva a darsi pace per un licenziamento che riteneva ingiusto e illegittimo".
"Togliersi la vita a trent’anni. Un dramma di cui non ci saremmo mai voluti, e dovuti, occupare". Così il segretario provinciale della Uiltucs, Angelo Gulizia, ha espresso il proprio rammarico e il profondo dolore per quanto accaduto. "Non vorremmo che tutto ciò - ha spiegato Gulizia - fosse addebitabile ai seri problemi di lavoro che il giovane stava attraversando e che lo stesso, in più di una occasione, ci aveva comunicato. Se così fosse, anche perché il ragazzo era a capo di una famiglia con un bambino con pochi anni di vita, sarebbe un dramma in cui ciascuno, per i propri livelli di competenza, deve assumersi le proprie responsabilità. Ogni giorno che passa, assistiamo a vere e proprie situazioni disperate che ci convincono che ancora non esiste, da parte dei rappresentanti delle istituzioni e della politica, la reale percezione di ciò che sta accadendo. Drammi che si consumano sulle spalle di ciascuno di noi, spesso in maniera silenziosa".
La Uiltucs vuole vederci chiaro: "la storia dei buoni pasto non convince". Il segretario regionale della Uiltucs, Pietro La Torre, ha chiesto alla magistratura di fare luce sui motivi che hanno spinto al licenziamento del giovane che si è tolto la vita. Il sindacato si è detto inoltre pronto a costituirsi parte civile nel caso venissero accertate responsabilità da parte dei titolari del supermercato dove lavorava il trentenne. "Esprimiamo cordoglio alla famiglia del giovane – ha affermato La Torre – ma la Procura faccia chiarezza sulle motivazioni che hanno spinto il datore di lavoro a licenziarlo. La storia dei buoni sconto da un euro sottratti – ha aggiunto La Torre – ci lascia molto perplessi. Siamo convinti che il procedimento sia stato illegittimo e per questo andremo fino in fondo".

Erano stati gli stessi familiari del giovane a denunciare la scomparsa del giovane, dopo che si era allontanato da casa. La moglie, che temeva la tragedia, è andata nell'abitazione estiva di famiglia, a Santa Croce Camerina. Ha visto la luce di casa accesa e ha intuito cosa poteva essere accaduto. Per questo non è entrata, ma ha chiesto l'intervento della polizia. È stato l'equipaggio di una volante a trovare il corpo ormai senza vita del commesso. Accanto al cadavere un biglietto, scritto con una grafia incerta, indirizzato "A mia moglie". L'ultimo gesto di amore prima di farla finita.

[Informazioni tratte da Ansa, Lasiciliaweb.it, Ufficio Sampa Uil Provinciale Ragusa]

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17 gennaio 2011
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