Sulla demolizione della palazzina abusiva davanti alla casa di Pirandello ad Agrigento
Provvederanno gli stessi proprietari a cancellare lo scempio
Si parla dello "scheletro" di una palazzina a due elevazioni, costruita poco più di vent’anni fa, nel piazzale del Caos, proprio davanti alla casa natale di Luigi Pirandello, dove il grande drammaturgo volle che fossero deposte le sue ceneri.
Nell’attesa di una sanatoria questo edificio non è mai stato ultimato, diventando caso emblematico dell'abusivismo nella Valle dei Templi.
Potrebbe adesso trasformarsi in simbolo di un "nuovo corso". Gli eredi del vecchio proprietario, Matteo Pancamo, quattro mesi fa hanno infatti annunciato l'intenzione di demolire a proprie spese la struttura. Contestualmente hanno avanzato alla Soprintendenza l'autorizzazione a realizzare un immobile in regola con i vincoli previsti nella cosiddetta Zona B dell' area archeologica.
La famiglia Pancamo è stata sostenuta in questa decisione da Legambiente, che da anni si batte contro gli abusi edilizi nella Valle dei Templi. "Per la città di Agrigento si tratta di un evento 'storico' - sottolinea il leader degli ambientalisti Giuseppe Arnone - la nostra associazione ha contribuito fattivamente a questa novità ed è disponibile a fornire un aiuto per risolvere casi analoghi su tutto il territorio".
Nel marzo scorso il Comune di Agrigento aveva deciso di procedere alla demolizione di immobili abusivi realizzati senza concessione edilizia, a cominciare proprio dallo "scheletro" di contrada Caos.
Per il sindaco di Agrigento, l’interessamento della famiglia in questione è sintomo di chiara sensibilità per l'ambiente, e che ciò può diventare immagine positiva per Agrigento, da sempre considerata la "capitale dell'abusivismo".