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Sulla difesa della lingua italiana

Camilleri contro gli inglesismi: "La nostra lingua vilipesa. E da Monti arriva un cattivo esempio"

18 novembre 2012

Anche da Andrea Camilleri arriva un "no" alla spending review. Ma di natura un po' diversa dalle aspre contestazioni sul piano di austerity che nelle ultime settimane sono arrivate all'indirizzo del governo. Il disappunto dello scrittore agrigentino è, piuttosto, di carattere squisitamente lessicale: "Parlando di spread o di spending review Monti è il primo a dare il cattivo esempio", dice il papà di Montalbano, per il quale l'ampio uso di queste parole contribuirebbe a una "pericolosa e devastante forma di colonizzazione, quella della lingua italiana da parte delle altre lingue". E il rischio è grande, secondo Camilleri, visto che, a suo dire, "la nostra lingua non sembra star molto bene e non si fa niente per curarla, sicché le sue condizioni di salute peggiorano col trascorrere del tempo".
Lo scrittore siciliano ha affrontato l'argomento in un passaggio della sua lectio magistralis all'Università di Urbino, dove gli è stata consegnata una laurea honoris causa in lingue. Camilleri è tornato così a bacchettare il presidente del Consiglio. "Monti però - dice Camilleri - non fa che continuare una pessima abitudine dei nostri politici, basterà ricordare parole come election day, devolution, premier e via di questo passo. Oppure orrendi neologismi come resettare. Tutti segni, a mio parere, non solo di autosudditanza ma soprattutto di un sostanziale provincialismo".

"Da qualche anno a questa parte - ha poi ricordato Camilleri - la traduzione in italiano di tutti gli atti dell'Unione Europea è stata abolita. L'obbligatorietà della traduzione rimane per l'inglese, il francese e il tedesco. E questo senza che nessun politico italiano vigorosamente protestasse, pur essendo l'Italia uno dei paesi fondatori della Ue". "Se all'estero la nostra lingua è tenuta in scarsa considerazione, da noi - ha aggiunto - viene quotidianamente sempre più vilipesa e indebolita da una sorta di servitù volontaria e di assoggettamento inerte alla progressiva colonizzazione alla quale ci sottoponiamo privilegiando l'uso di parole inglesi. E c'è di più", afferma lo scrittore, che ha citato un esempio: "Mi è capitato di far parte, quale membro italiano, della giuria internazionale del Premio Italia annualmente indetto dalla Rai con sede a Venezia. Ebbene, il regolamento della giuria prevedeva come lingua ufficiale dei giurati quella inglese, senza la presenza di interpreti. Sicché uno svedese, un russo, un francese e un giapponese e un italiano ci trovammo costretti ad arrangiarci in una lingua che solo il rappresentante della Bbc padroneggiava brillantemente. Va da sè - ha concluso - che la lingua ufficiale, in Francia, del Festival di Cannes è il francese, la lingua ufficiale in Germania del Festival di Berlino è il tedesco".

La lectio di Camilleri, nell'Aula Magna di Magistero dell'università di Urbino, è stata salutata da una standing ovation. Alla cerimonia, durante la quale sono stati intitolati l'inno universitario "Gaudeamus igitur" e la canzone siciliana "Ciuri, Ciuri", ha assistito anche la moglie dello scrittore, Rosetta. Tocco e toga per Camilleri e anche per Monica Guerritore, che ha letto alcuni brani dello scrittore siciliano e ha ricevuto il sigillo di Ateneo per meriti artistici. [Informazioni tratte da Corriere.it]

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18 novembre 2012
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