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Sulla morte della donna di Gangi deceduta dopo un cesareo..

Interventuta il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha inviato gli ispettori in Sicilia

07 agosto 2013

Né elisoccorso, né sale di rianimazione disponibili. Così una donna di 40 anni di Gangi (Palermo) è morta la notte scorsa, dopo il cesareo praticato all'ospedale Basilotta di Nicosia (Enna) che non dispone di un reparto di rianimazione. Dopo un cesareo d'urgenza, con il bimbo nato morto, per la donna sono sopravvenute gravi complicazioni, ma l'elisoccorso non era disponibile così come non erano disponibili posti in rianimazione negli ospedali delle province di Enna, Caltanissetta e Catania. I familiari della donna hanno presentato denuncia ai carabinieri di Nicosia.

La donna sarebbe deceduta durante il trasporto all'ospedale di Sciacca (Agrigento), l'unico in cui era disponibile un posto in rianimazione. La donna avrebbe avuto una coagulazione intravasale disseminata, e i medici hanno immediatamente chiesto l'intervento di un elicottero del 118. La puerpera era stata posta in ambulanza in attesa del mezzo, ma l'elicottero di Caltanissetta aveva avuto un guasto. A quel punto i medici di Nicosia hanno chiesto l'intervento dei carabinieri per reperire l'elicottero che alla fine è arrivato da Palermo. Per quasi due ore la donna è rimasta nell'ambulanza che doveva trasportarla alla pista di atterraggio del 118 che dista circa tre chilometri dall'ospedale. I medici del "Basilotta" precisano che è rimasta sotto costante monitoraggio.
I carabinieri hanno aperto un fascicolo, trasmesso alla procura di Nicosia e acquisito testimonianze e documentazione medica. L'assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, ha avviato accertamenti sul caso. "Il commissario dell'Azienda è stato informato sull'accaduto direttamente da me - ha detto l'assessore Borsellino, - avendolo prontamente contattato per le vie brevi, non appena appresa la notizia. È necessario fare immediatamente chiarezza su quanto verificatosi al fine di accertare tutti i fattori che hanno concorso al determinarsi dell'evento, compresi eventuali connessi profili di responsabilità".

"Una tragedia che si doveva e poteva evitare. Purtroppo in questi anni scelte dissennate ci hanno privato dell'assistenza medica. Siamo un territorio dove siamo destinati a morire perché non possiamo contare su servizi medici che possano fronteggiare le emergenze". Questa la dolorosa e amara affermazione del sindaco di Gangi, Giuseppe Ferrarello, commentando la drammatica vicenda. "Abbiamo deputati nazionali e regionali sordi che non conoscono il territorio. Che fanno delle scelte folli senza nessun criterio - ha aggiunto -. Gli ultimi avvenimenti sono il frutto di scelte dissennate". Il sindaco ha deciso contravvenendo al regolamento comunale di consentire alla tumulazione del corpo della mamma e del piccolo nello stesso loculo. "Me lo hanno chiesto i familiari ho già dato l'autorizzazione".

E' intervenuta nella vicenda anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. "Ho dato immediatamente mandato agli ispettori di recarsi in Sicilia". Gli ispettori dovranno accertare le cause che hanno portato al decesso della donna e del neonato e verificare le modalità organizzative di trasporto ed emergenza. "Morire di parto nel 2013 è già difficile da comprendere -  ha detto ancora il ministro - ma se ciò è provocato da negligenze è inaccettabile. Per questo gli ispettori verificheranno la sicurezza e l'appropriatezza delle procedure eseguite nell'ambito della gravidanza della signora".
Il Ministero della salute ha trasmesso all'assessorato regionale della Salute della Regione Siciliana formale richiesta di una dettagliata relazione su quanto accaduto. In particolare il ministero ha richiesto di fornire elementi relativi al percorso diagnostico-terapeutico della donna e sulle modalità di gestione della gravidanza; organizzazione del sistema di trasporto d'emergenza con elisoccorso; organizzazione del sistema di trasporto materno e neonatale; distribuzione dei posti di rianimazione per provincia; quadro riassuntivo della riorganizzazione dei punti nascita e delle eventuali deroghe.

"È presto per una conclusione, ma dai primi accertamenti non sembra essere stato l'imprevisto occorso all'eliambulanza ad avere determinato l'esito fatale di una condizione patologica certamente difficile", ha affermato poi l'assessore regionale Lucia Borsellino. "L'accertamento dei fatti è doveroso anche per i familiari cui sono vicina - ha aggiunto - oltre alle relazioni su come si sono svolti i fatti, ho già chiesto al Ministero di procedere a un'ispezione congiunta".
Dai primi elementi disponibili all'assessorato alla Sanità della Regione Siciliana "risulta che l'eliambulanza, in partenza dalla base di Caltanissetta ha avuto un guasto, non prevedibile, quando era già in volo" e che "per questo si è reso necessario predisporre un secondo volo che è partito da Palermo". Secondo quanto riportato dalla direzione sanitaria del Presidio nei confronti della paziente sarebbero state "messe in atto tutte le misure terapeutiche del caso" e deciso "il trasferimento della paziente in rianimazione nell'immediato post operatorio".

Tramite la centrale operativa del 118 viene accertata la disponibilità nella rianimazione dell'ospedale di Sciacca ed attivata la chiamata dell'elisoccorso. Intorno alle 23,30, quando l'ambulanza è pronta per partire, viene comunicato che l'elicottero in partenza ha subito un guasto tecnico. Nel giro di pochi minuti la Centrale Operativa richiama avvertendo che un altro elicottero sarebbe partito da Palermo con un tempo di attesa previsto di circa 50 minuti. "In questo periodo - si legge nella relazione - mentre la paziente resta in ambulanza debitamente assistita dai rianimatori e dai ginecologi, vengono allertati i carabinieri, che contemporaneamente richiama l'ospedale di Enna per verificare se si fossero liberati posti in rianimazione. L'attesa prosegue fino alle 24, ora in cui si parte alla volta della elisuperfice che viene raggiunta attorno alle 0,30 per il rendez-vous con l'elicottero che si aspetta in arrivo da Palermo e che atterra con un certo ritardo a causa di folate di vento. La paziente, sempre adeguatamente trattata, fino alle 24 si è mantenuta con parametri vitali stabili. Attorno alle 0.20 i parametri vitali della paziente peggiorano e si assiste ad un notevole aumento del sanguinamento. In tali condizioni viene presa in carico dal rianimatore dell'eliambulanza che decolla all'1,10 in direzione di Sciacca".

[Informazioni tratte da ANSA, Corriere del Mezzogiorno]

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07 agosto 2013
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