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Sulla neonata morta all'ospedale di Partinico...

In due anni sette neonati morti nello stesso ospedale: il "Civico" di Partinico (PA). La Procura di Palermo vuole vederci chiaro

28 dicembre 2010

Sette neonati morti in due anni nello stesso ospedale, il "Civico" di Partinico, hanno indotto la Procura di Palermo ad aprire un'indagine sul reparto di Ostetricia e Ginecologia del nosocomio in provincia di Palermo. L'ultimo caso è quello di Katia Federica, deceduta lo scorso 23 dicembre, poco dopo la nascita.
Oltre al fascicolo per omicidio colposo, aperto dal pm Ennio Petrigni, dopo la morte della bambina e che vede indagati due medici e un'ostetrica, dunque, la magistratura vuole andare a fondo sulla gestione e il funzionamento della struttura.
Già l'anno scorso, dopo i primi decessi - cinque solo nel 2008 - il magistrato aveva avviato un'inchiesta, ma i consulenti avevano escluso colpe dei sanitari e, soprattutto, che ci fosse un nesso tra i casi. Tutti episodi diversi, dunque, non collegabili tra loro. Ma la vicenda della bambina morta il 23 ha riacceso l'attenzione della Procura di Palermo. Il pm ha acquisito la cartella clinica della madre, 44 anni, diabetica e alla quarta gravidanza. Sul corpicino di Katia Federica è stata effettuata l'autopsia che permetterà di svelare le cause della morte.
La madre della bimba, che ha subito il cesareo, è stata trasferita nell'ospedale "Ingrassia" a Palermo dopo la chiusura del reparto del nosocomio di Partinico. Nel fascicolo per omicidio colposo è finita anche la denuncia del padre della vittima.

"Da una prima lettura del documento - ha detto Salvatore Cirignotta, direttore generale dell'Asp di Palermo - emerge che l'intervento doveva essere effettuato molto prima considerate le condizioni di salute della mamma, diabetica e insulina-dipendente. Il parto è stato effettuato di sera quando doveva avvenire almeno nella tarda mattinata". I dirigenti medici e l'ostetrica, sospesi a seguito della relazione della commissione "erano presenti in ospedale - ha continuato Cirignotta - e si sta cercando di capire perché non abbiamo operato prima la donna". Per Cirignotta "è evidente che nel reparto c'è una totale assenza di attenzione, professionalità ed etica che lascia spazio ad un'imperante superficialita". Circa 8 mesi fa il reparto è stato assegnato al primario Francesco La Mantia "che ha sostituito Antonio Giunta - ha precisato Cirignotta - a seguito dei precedenti casi di morte di neonati verificatisi nello stesso reparto". Ora Ostetricia è stata chiusa "ed è evidente che bisogna operare un ripensamento complessivo dell'unità operativa sanitaria", ha concluso.

Ignazio Marino, presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, ha chiesto "un'istruttoria ai carabinieri appartenenti al nucleo Nas della Commissione per far luce su quanto accaduto all'ospedale civile di Partinico". "E' necessario capire cosa è successo e per quali ragioni si è deciso di chiudere l'intero reparto di ostetricia e ginecologia, dopo la morte della neonata - ha detto Marino - Per la Commissione è importante intervenire su casi come questo: non si vuole certamente fomentare un clima di allarme, ma verificare le criticità. Bisogna evitare che singoli casi possano dar vita a un clima di caccia alle streghe, creando tensione tra i tantissimi medici, infermieri e tecnici che ogni giorno lavorano seriamente in corsia".
Il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali, Leoluca Orlando, ha disposto una richiesta di relazione, indirizzata all'assessore alla Sanità della Regione Sicilia Massimo Russo, per acquisire elementi informativi sul caso. "Chiederemo all'assessore di fornirci ogni dato utile a conoscere lo svolgimento dei fatti - ha dichiarato Orlando - facendo pervenire una copia della relazione eventualmente predisposta sul caso, sia in merito ad eventuali criticità organizzative riscontrate, che in ordine ad iniziative amministrative, sanzionatorie e/o cautelari assunte a fronte di eventuali responsabilità individuali. La documentazione fornitaci verrà utilizzata dalla Commissione per gli eventuali ulteriori adempimenti di competenza, nell'ambito dello specifico filone d'inchiesta sui punti nascita italiani coordinato dall'on. Benedetto Fucci". "Apprezziamo il pronto e incisivo intervento della direzione generale dell'Asp che ha avviato un'indagine interna di fronte all'ennesimo episodio che vede un evento naturale come la nascita trasformarsi in tragedia. Non bisogna creare inutili allarmismi, ma accertare la verità - ha concluso Orlando - è un obbligo morale nei confronti della vittima e dei suoi famigliari, ma anche nei confronti di tutti i cittadini che continuano ad affidarsi alla Sanità pubblica".
E questa mattina i carabinieri del Nas hanno ispezionato l'ospedale di Partinico. Sotto i riflettori non tanto il reparto di Ostetricia, peraltro già chiuso dell'Asp di Palermo che ha disposto la sospensione cautelativa di due medici e di un'ostetrica, indagati dalla procura di Palermo per omicidio colposo. Qui "la situazione emersa è già cristalizzata", spiegano fonti dei nuclei antisofisticazioni e sanità dell'Arma. Ai raggi x, piuttosto, sarà passato l'intero nosocomio: "Rivolteremo l'ospedale come un calzino", dicono le stesse fonti. Sotto i riflettori anche gestione, procedure, situazione strutturale e gare.

Ai genitori rimane solo il dolore... - "Cose simili non devono verificarsi più. Mia figlia non me la ridarà nessuno, ma almeno siano garantite le coppie che, in futuro, decideranno di partorire in quell'ospedale. E se non sono in grado di far nascere i bambini chiudano". Tra le lacrime il padre di Katia Federica chiede di sapere cosa sia accaduto alla sua bambina.
Un sospetto l'uomo, impiegato regionale di 44 anni, ce l'ha: "I medici hanno atteso troppo prima di fare il cesareo a mia moglie. Nonostante fosse evidente dal 22 dicembre pomeriggio che c'era una sofferenza cardiaca nel feto, si è atteso il giorno dopo per intervenire. Una cosa assurda visto che mia moglie è diabetica e quindi è un soggetto a rischio". "Katia - ha raccontato in lacrime - l'abbiamo voluta per tre anni. Sia io sia mia moglie abbiamo altri figli dai precedenti matrimoni, lei tre, io due, ma questa era la nostra prima bambina insieme. L'abbiamo aspettata, coccolata nei nostri sogni. E questa fine è una tragedia".
"Se penso a come è andata - ha raccontato ancora l'uomo - mi assale una rabbia profonda. Mercoledì scorso siamo andati in ospedale per il tracciato e i medici hanno detto che il battito della bimba era lento, ma ci hanno dato appuntamento al giorno seguente per un nuovo controllo. Il 23, giovedì, mia moglie ha avuto delle perdite, siamo tornati al Civico, le hanno fatto un'ecografia e ci hanno detto che andava tutto bene e che erano perdite normali, ma il battito di Katia era ancora anomalo. Hanno sospettato che potesse dipendere dal fatto che mia moglie era digiuna e ci hanno fatto tornare a casa dicendole di mangiare. Nel pomeriggio siamo tornati in ospedale, hanno fatto l'ennesimo esame e hanno deciso il cesareo per la sera dicendo, comunque, che non c'era alcun pericolo. Alle 21 mia moglie è entrata in sala operatoria. Dopo due ore il medico è venuto a dirmi che la bimba non ce l'aveva fatta e che aveva avuto un arresto cardiaco dovuto al soffocamento determinato dal fatto che il cordone ombelicale le si era attorcigliato attorno al collo". "Non si può immaginare - ha concluso singhiozzante il padre della piccolissima Katia Federica - quanto stiamo soffrendo. Mia moglie pensava che, dopo tre figli, non sarebbe più rimasta incinta. Per questo questi nove mesi siamo stati a curare il nostro piccolo fiore sperando che tutto andasse bene. Ora ce l'hanno portato via".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa, Repubblica/Palermo.it, Lasiciliaweb.it]

 

 

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28 dicembre 2010
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