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Sulla responsabilità civile dei magistrati

Approvato alla Camera, con il parere contrario del governo, il ddl alla legge comunitaria 2011

02 febbraio 2012

A scrutinio segreto, con 264 voti a favore e 211 contari, con il parere contrario del governo, la Camera ha approvato l'emendamento alla legge comunitaria, presentato dal leghista Gianluca Pini, che prevede modifiche relative alla responsabilità civile dei magistrati.
La norma prevede che "chi ha subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario posto in essere dal magistrato in violazione manifesta del diritto o con dolo o colpa grave nell'esercizio delle sue funzioni ovvero per diniego di giustizia può agire contro lo Stato e contro il soggetto riconosciuto colpevole per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e anche di quelli non patrimoniali che derivino da privazione della libertà personale. Costituisce dolo il carattere intenzionale della violazione del diritto". "Ai fini della determinazione dei casi in cui sussiste una violazione manifesta del diritto, deve essere valutato se il giudice abbia tenuto conto di tutti gli elementi che caratterizzano la controversia sottoposta al suo sindacato con particolare riferimento al grado di chiarezza e di precisione della norma violata, al carattere intenzionale della violazione, alla scusabilità o inescusabilità dell'errore di diritto. In caso di violazione del diritto dell'Unione europea, si deve tener conto se il giudice abbia ignorato la posizione adottata eventualmente da un'istituzione dell'Unione europea, non abbia osservato l'obbligo di rinvio pregiudiziale ai sensi dell'articolo 267, terzo paragrafo, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, nonché se abbia ignorato manifestamente la giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea".
Il testo dell'emendamento rivede la legge del '98 e il costo è previsto di 2,45 milioni per il 2011 e 4,9 milioni a regime a decorrere da quest'anno. Ovviamente, il testo deve ancora avere l'ok del Senato.

Il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha commentato così, a caldo, l'esito del voto: "Il Parlamento ha votato ed è sovrano, ma confidiamo che in seconda lettura si possa discutere qualche miglioramento perchè interventi spot su questa materia possono rendere poco armonioso il quadro complessivo".
Duro il commento del leader dell'Idv, Antonio Di Pietro: "Alla Camera si è commesso l'ennesimo delitto, una vendetta e un ammonimento contro i magistrati". E avverte: "Ho paura che questa volta, dopo vent'anni, non ci sarà solo una Mani Pulite giudiziaria, ma una nuova Mani Pulite del popolo che alzerà i forconi".
"Il governo aveva avuto l'impegno del Pdl a votare per la soppressione dell'articolo" ha commentato subito dopo la votazione il capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini. "Come avete visto a voto segreto è successo diversamente", ha poi sottolineato. Un possibile ricompattarsi della vecchia maggioranza? "Evidentemente - è la risposta di Franceschini - su alcuni argomenti si ricompattano". Anche Pier Luigi Bersani ha commenta con stizza l'accaduto: "È un vecchio trucco, il PdL aveva annunciato che votava no ed invece ha votato sì. È inaccettabile".
Per Giulia Bongiorno, avvocato ed esponente di primo piano di Futuro e Libertà, bisogna votare testi "in cui chi sbaglia paga, ma io non voglio magistrati terrorizzati nell'interpretare la legge o che scrivono sentenze con mano tremolanti. Non rendiamoli terrorizzati di fronte alla legge".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Repubblica.it, Corriere.it]

 

 

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02 febbraio 2012
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