Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Sulla Sicilia soffia il vento della crisi

Dai dati del XXXIV Report Sicilia: disoccupazione record e consistente calo della spesa dei siciliani

14 luglio 2010

Negli ultimi due anni l'economia siciliana è stata messa a durissima prova. Tensioni estreme, difficoltà congiunturali, violente turbolenze sui mercati finanziari si sono trasformate in un'acuta crisi recessiva, che, alla fine dell'estate 2008, ha assunto proporzioni storiche, incidendo in modo significativo su tutto il 2009.
E' questa, in estrema sintesi, l'analisi dei dati che emerge dal "XXXIV Report Sicilia", realizzato dal Diste, Dipartimento studi territoriali, in collaborazione con la Fondazione Curella e il Centro interdipartimentale per la ricerca ed il monitoraggio dell'economia e del territorio dell'Università degli Studi di Palermo, presentato ieri mattina, nella sede di Confindustria Palermo, dal presidente Alessandro Albanese, dal presidente del Diste Alessandro La Monica, che ne hanno discusso assieme al presidente della Fondazione Curella, professore Pietro Busetta, al preside della facoltà di Economia Fabio Mazzola e al professore Antonio La Spina dell'Università di Palermo.

Per le imprese dell'isola si è inaugurato un prolungato periodo di perdite produttive. Molte di esse sono fallite, altre hanno sfiorato la bancarotta. Mentre i siciliani hanno dovuto tagliare in modo consistente le spese anche per l'acquisto di vestiti, scarpe, alimentari e bevande. Si contano numerose chiusure fra le piccole imprese operanti nella distribuzione, nell'artigianato, nell'industria manifatturiera, nelle costruzioni. Va male anche la produzione industriale: il numero degli occupati è sceso per il quarto anno consecutivo, collocandosi al livello più basso degli ultimi dodici anni.
Le indagini campionarie Istat condotte presso le famiglie siciliane hanno accertato, con riferimento alla media del 2009, un numero di lavoratori pari a 129,6 mila unità, il 6% in meno rispetto al 2008. Sono cresciuti anche i dati relativi ai fallimenti (nel 2009 in Italia oltre 9 mila, +23% rispetto al 2008; in Sicilia l'aumento si è aggirato attorno al 12 per cento, con undici imprese fallite ogni diecimila registrate) e ai protesti.
Ma i dati messi a punto dal Diste evidenziano anche qualche segnale positivo: infatti, grazie ad un cauto miglioramento del clima di fiducia degli operatori, la fase più acuta della recessione potrebbe essersi arrestata, o quanto meno mitigata, anche se il processo di normalizzazione sembra destinato a protrarsi nel tempo. Dopo che nel 2009 l'export ha registrato un -37% rispetto al 2008, e l'import (-38,6% rispetto al 2008), dai dati del primo trimestre 2010, si registra un miglioramento. I flussi commerciali dell'Isola con il resto del mondo, infatti, hanno mostrato un consistente rilancio, chiudendo il periodo all'insegna di aumenti in termini monetari del 45,4 per cento le esportazioni e del 67,9 per cento le importazioni.

I consumi delle famiglie siciliane, come è emerso dall'indagine Diste/Fondazione Curella, effettuati con alcuni operatori del credito siciliani, diminuiscono in maniera significativa. I risultati delle inchieste condotte nell'autunno 2009 e a inizio primavera 2010 hanno segnalato flessioni di entità apprezzabile estesi alla maggior parte dei capitoli di spesa, a iniziare dal vestiario e abbigliamento, dai prodotti in pelle e calzature, agli alimentari e bevande, dai servizi di ristorazione e alberghieri a quelli per la cura della persona. Dovrebbero essersi salvati dalla tendenza fortemente riduttiva gli acquisti di beni e servizi per le comunicazioni e quelli per la mobilità.

L'ingente ricorso alla cassa integrazione, la ristrutturazione degli impianti della Fiat, con la decisione di cessare l'attività di produzione a Termini Imerese, la progressiva delocalizzazione degli impianti produttivi in altri paesi sono elementi che ancora adesso non permettono di capire quanto sono stati gravi gli effetti della crisi sul mercato del lavoro e che ripercussioni ci saranno in futuro.

All'interno di questo panorama esistono però degli elementi che, sembrerebbero mostrare come la Sicilia stia assorbendo meglio gli effetti della crisi rispetto al Mezzogiorno. Emerge anche questa analisi dal report Diste. Alcuni indicatori riferiti al 2009 mostrano infatti delle flessioni inferiori a quelle registrate dalle regioni del Sud, e in alcuni casi i valori sono addirittura in linea con la media italiana. Secondo l'indagine campionaria dell'Istat, condotta presso le famiglie residenti gli occupati contabilizzati in media d'anno erano circa 1 milione 464 mila, 16.000 in meno dell'anno precedente, pari ad un tasso negativo dell'1,1% che si contrapponeva al -1,6% del dato Italia.
I settori più duramente colpiti sono soprattutto quelli che producono beni (agricoltura, industria in senso stretto, costruzioni), e tra le attività dei servizi il settore commerciale, mentre i restanti comparti del cosiddetto terziario hanno funzionato da ammortizzatore, registrando aumenti apprezzabili se comparati con il forte calo della produzione. Il tasso di disoccupazione si è posto a quota 13,9%, a fronte del 7,8% riguardante l'Italia nel suo insieme.
Va segnalato ancora una volta, vedi i Report Sicilia precedenti, una criticità che caratterizza da tempo il mercato del lavoro isolano dove una massa consistente di persone ha perso la speranza di trovare un'occupazione, e quindi ha rinunciato a cercare attivamente un lavoro, con ciò non rientrando più nella definizione statistica di disoccupati. Si tratta di ben 304 mila unità, che rappresentano quasi un quarto (esattamente il 22,3%) dell'intera componente nazionale, quando invece la quota dell'occupazione siciliana sul totale dell'Italia è appena pari al 6,4%, e la quota della disoccupazione raggiunge il 12,1 per cento. Computando questa massa di scoraggiati tra le persone attivamente in cerca di lavoro, ne discenderebbe un tasso di disoccupazione virtuale quasi doppio rispetto a quello ufficiale (26,9% a fronte del 12,6% a livello nazionale).

"Dai dati che sono stati esposti sembra che la fase più acuta della recessione potrebbe essersi arrestata, anche se per una ripresa economica occorre ancora del tempo e soprattutto il lavoro di tutti. La Regione sta facendo la propria parte, per contribuire a risollevare un'economia sulla quale si sono abbattute tante variabili che hanno costretto ogni settore produttivo a stringere la cinghia". Lo ha detto il vicepresidente della Regione siciliana con delega all'Economia, Michele Cimino, che ha partecipato alla presentazione del 34/o Report Sicilia. "Sono però convinto - ha concluso - che, passata la fase più acuta della crisi, gradualmente si uscirà dal tunnel per vedere finalmente quella luce in grado di far ripartire l'economia anche in Sicilia".

"Per segnare un’inversione di tendenza serve una classe dirigente capace, in grado di mettere al centro le riforme: acqua pubblica, buona sanità, raccolta differenziata, trasporto pubblico efficace ed efficiente. Un sistema politico nuovo che rifiuti e combatta il clientelismo e l’assistenzialismo come strumenti di costruzione del consenso. Parte da qui una rivoluzione politica, economia e culturale capace di sprigionare le potenzialità e le risorse di cui dispone la Sicilia". Lo scrive il senatore del Pd Giuseppe Lumia sul suo blog, commentando i risultati del Report Sicilia. Per l’esponente democratico la Sicilia paga il prezzo di "deficit strutturali che l’Isola si porta dietro da decenni": "una burocrazia lenta e farraginosa", "il condizionamento mafioso", "i gap sul piano finanziario, viario e tecnologico".
A questi "si aggiunge - continua Lumia - la cialtroneria di un governo nazionale che con le sue scelte mortifica qualsiasi speranza di cambiamento e ripresa. Da ormai due anni la Sicilia è in attesa del trasferimento dei Fondi per le aree sottoutilizzate (Fas). Risorse per lo sviluppo che dovrebbero essere destinate alle aree più depresse del Paese e che il governo Berlusconi utilizza per altre finalità e dirotta verso il Nord". [Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it]

- Il testo integrale del "XXXIV Report Sicilia" (SiciliaInformazioni.com)
----------------------------------------------

- Crolla la spesa media mensile delle famiglie italiani (Guidasicilia.it, 05/07/10)

- La vita grama di una coppia palermitana (Guidasicilia.it, 06/07/10)

- Il reddito delle famiglie italiane ancora in calo (Guidasicilia.it, 09/07/10)

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

14 luglio 2010
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia