Sulla "tassa di soggiorno" il governo ci ripensa
L'ex ministro dell'Interno Maroni su Facebook: "Non si azzardi la Cancellieri a cambiare il mio decreto"
Il governo ci ripensa e la tassa sul permesso di soggiorno (LEGGI) potrebbe finire in archivio. O almeno venire modificata in base al reddito. Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, e il ministro per la Cooperazione internazionale e l'Integrazione, Andrea Riccardi, spiega una nota del Governo "hanno deciso di avviare una approfondita riflessione e attenta valutazione sul contributo per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno degli immigrati regolarmente presenti in Italia, previsto da un decreto del 6 ottobre 2011 che entrerà in vigore a fine gennaio". In particolare, si legge nella nota, "in un momento di crisi che colpisce non solo gli italiani ma anche i lavoratori stranieri presenti nel nostro Paese, c'è da verificare se la sua applicazione possa essere modulata rispetto al reddito del lavoratore straniero e alla composizione del suo nucleo familiare".
La decisione dell'esecutivo ha provocato l'immediata reazione dell'ex ministro dell'Interno, Roberto Maroni. "Il governo vuole cancellare il mio decreto sul permesso di soggiorno a pagamento: io dico alla ministra Cancellieri di non azzardarsi a farlo, sarebbe un atto di vera e propria discriminazione nei confronti dei cittadini padani e italiani, un attacco ai diritti di chi lavora e paga la crisi che la Lega non può accettare" ha postato Maroni su Facebook.
"È davvero incredibile, per non dire vergognoso, - ha scritto in una nota il senatore ed ex ministro Roberto Calderoli - vedere che autorevoli ministri del governo di Mario Monti, dopo aver taciuto di fronte alle pesanti misure adottate dall'esecutivo, che vanno a colpire i nostri pensionati e i nostri lavoratori che fanno fatica ad arrivare a fine mese, adesso si spendano in prima persona e prendano posizione contro la tassa sul permesso di soggiorno per gli immigrati". "Una vergogna davvero - ha insistito -. Comunque prendiamo atto che per i ministri del governo Monti si possono spremere i nostri pensionati e i nostri lavoratori, tassare i loro risparmi, la loro prima abitazione, ma non si deve chiedere nulla agli immigrati...", ha concluso il coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Corriere.it]