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Sulla tragica collisione nello Stretto. Iscritti i primi nomi nel registro degli indagati della Procura di Messina

18 gennaio 2007

Nel registro degli indagati dell'inchiesta sulla tragica collisione avvenuta due giorni fa nello Stretto di Messima aperta dalla Procura della Repubblica di Messina, sono stati iscritti i primi nomi: sono quelli dei comandanti del portacontainer ''Susan Borchard'', l'ucraino Maskym Poludnjev, 38 anni, e del traghetto ''Zancle'', Francesco Donato, 34 anni.
L'iscrizione, hanno sottolineato fonti della procura, è un atto dovuto a garanzia dei due comandanti per permettere di potere eseguire l'autopsia dei quattro deceduti e altri atti tecnici alla presenza di consulenti di parte nominati dai due indagati.

I funerali delle vittime dovrebbero svolgersi sabato prossimo a Messina. Sui corpi delle vittime, il comandante dell'aliscafo ''Segesta Jet'' Sebastiano Mafodda, 54 anni, il capo macchina Marcello Sposito, 41 anni, e i marittimi Palmiro Lauro, 50 anni e Domenico Zona, 34 anni, domani saranno eseguite le autopsie, che la Procura di Messina ha affidato ai medici legali Patrizia Napoli e Vincenzo Bonavita.

Sino a questo momento l'equipaggio della Susan Borchard è rimasto all'interno della nave e non è stato interrogato dai magistrati. Sono stati invece già sequestrati i tracciati radar della nave portacontainer, le indagini tecniche sono state affidate alla Capitaneria di porto.
''La nostra imbarcazione ha seguito alla lettera le regole del mare, speriamo in una decina di giorni che possa riprendere il largo e tornare in attività''. Questa l'affermazione dell'avvocato Enrico Mirti Della Valle, legale dell'armatore del portacontainer ''Susan Borchard''.
L'avvocato, inoltre, ha ripetuto anche la ricostruzione dell'incidente fornita dal comandante della nave, l'ucraino Maskym Poludnjev, perché, ha spiegato il legale, ''non parla bene l'inglese'' e per ''rispetto all'inchiesta in corso''.
''Il portacontainer - ha aggiunto Enrico Mirti Della Valle - era partito da Salerno con destinazione uno scalo israeliano e, come emerge anche dagli accertamenti compiuti dalla Capitaneria di porto di Messina, nello Stretto procedeva a destra a velocità limitata. All'improvviso il comandante ha visto lo Zancle e l'aliscafo. Il Segesta si avvicinava e non rallentava. Dal portacontainer hanno lampeggiato e suonato e si sono quasi fermati, ma l'impatto è stato inevitabile''.
Il legale ha sottolineato che dopo la collisione ''i primi soccorsi al Segesta sono stati prestati dall'equipaggio del Susan Borchard'', che ha 13 persone a bordo, cinque ucraini, un russo e sette filippini. L' avvocato Mirti Della Valle ha confermato che ''l'autorità di Messina ha aperto un fascicolo contro ignoti, e quindi senza indagati'' e che ''la competenza - a suo parere - è radicata nella città dello Stretto''.

''Non mi sono accorto di niente, altrimenti mi sarei fermato'' ha invece affermato Francesco Donato, comandante messinese dello Zancle. Dalla società Caronte&Turist, azienda armatrice dello Zancle, si sottolinea che ''Donato è un comandante di grande esperienza e di chiara professionalità''. ''Se si fosse accorto dell'accaduto - hanno aggiunto - si sarebbe certamente fermato. Il rumore dell'impatto non è stato sentito perché il comandante di una nave guarda a prua e i rumori dei motori coprono tutto''.

Adesso tutti aspettano che sia fatta massima chiarezza, e i parenti delle vittime chiedono a gran voce la verità. ''Adesso voglio sapere perché è morto mio padre'', dice il figlio di una delle quattro vittime della tragedia. ''Chi ha il compito di farlo - aggiunge - dia a tutti noi le risposte che cerchiamo''. E nel pomeriggio di ieri l'atmosfera all'obitorio del Policlinico di Messina era straziante. ''È stato un dolore devastante - ha avuro la forza di dire Grazia, sorella di Sebastiano Mafodda, comandante del Segesta -. Non è possibile che lavorare significhi perdere la vita. Non riesco ad accettarlo''.
''Speravamo che la situazione potesse presto migliorare per la nostra famiglia - ha aggiunto la moglie di Domenico Zona - e invece è arrivato questo tremendo colpo''. Zona infatti era un precario delle Ferrovie e attendeva un contratto più stabile nei prossimi mesi.

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18 gennaio 2007
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