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Sulle trivelle nel Val di Noto. Il WWF chiede alla Regione Sicilia la revoca di tutte le autorizzazioni per le trivellazioni

23 giugno 2007

Val di Noto: alle trivelle non ''IL VIA'' ma ''LA VIA''
C'è il rischio che la situazione possa esplodere nei prossimi giorni. Questa l'allerta del WWF in merito alla vicenda delle trivellazioni Val di Noto, che indica al governatore Salvatore Cuffaro l'immediata revoca delle autorizzazioni come soluzione per evitare il crescere del conflitto.
''Tutta questa vicenda si è caratterizzata dal tentativo di scavalcare le normative, eludere le leggi, lavorare sul filo del diritto, ma questo atteggiamento produce solo conflitto sociale e i ricorsi in tribunale. Dovremmo averne tutti abbastanza'', dichiara Franco Russo presidente WWF Sicilia. ''Conoscere se un progetto porterà i benefici, a chi vanno, se arrecherà i danni e quantificarli è un diritto irrinunciabile ed è la base per un confronto tra le parti: questo è il principio che sta alla base della Valutazione di Impatto Ambientale e di Incidenza''.
E' stato necessario il sollecito del WWF al Ministero dell'Ambiente, nel marzo scorso, per far sì che venissero presentati gli Studi di Impatto ambientali consegnati alla Regione Siciliana solamente l'8 maggio. ''Si sono trascorsi mesi interi nel tentativo di scavalcare un atto di buon senso: la comparazione tra costi e benefici. Non solo, ora la data cardine diventa l'8 luglio perché la Panther Oil avrebbe dichiarato di proseguire secondo il silenzio assenso se non riceverà risposta entro quella scadenza: sarebbe un modo di procedere inaccettabile''.

La ''VIA'' è una forma di tutela anche per gli imprenditori, oltre che dei cittadini. Ma gli studi consegnati poche settimane fa riguardano solamente il progetto di ricerca e non di estrazione. ''Cosa accadrà se qualche pozzo si rivelasse economicamente vantaggioso? - si domanda il presidente del WWF Sicilia -. Si dovrebbe procedere con una nuova Valutazione di Incidenza, per i pozzi, l'estrazione e il trasporto sia all'interno dei Siti di Importanza Comunitaria che nelle aree che possono avere un'incidenza sugli stessi siti protetti. Come verrebbe presa una eventuale, possibile, risposta negativa? Oggi purtroppo la situazione è tale che non si può attendere la rinuncia dei privati: è la Regione che deve revocare le autorizzazioni e iniziare una VIA completa sull'intero progetto di ricerca e eventualmente estrazione. E farlo su tutti i pozzi''.

Chiedere il rispetto di quanto previsto dall'Unione Europea, dalle leggi nazionali e regionali per evitare danni irreversibili ad un'area come la Val di Noto o come il Chianti (leggi la Repubblica) è una richiesta dettata dal buon senso oltre che da un principio di legalità. Lo è ancor di più in un'area prioritaria  per i valori di biodiversità che contiene. Senza dimenticare che una eventuale procedura di infrazione per la violazione delle direttive comunitarie comporterebbe gravi danni all'erario della stessa Regione Sicilia.

WWF ITALIA

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23 giugno 2007
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