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Superata quota 100 mila migranti

La Sicilia è l'approdo principale: dal primo gennaio ad oggi sono arrivati quasi 70 mila profughi

13 agosto 2015

Mentre proseguono gli sbarchi quest’anno si è superata quota 100 mila. Il 2015 si avvia a battere il record del 2014, quando gli stranieri sbarcati furono 170mila. I dati del Viminale indicano che dall'1 gennaio ad oggi sono giunte 102mila persone, circa 5mila nell'ultima settimana. Nello stesso periodo del 2014 gli arrivi erano 98.400. Sono soprattutto eritrei (27.245), seguiti da nigeriani (12.451), somali (7.883), sudanesi (5.870) e siriani (5.688).
La Sicilia è la principale regione di sbarco (69.705), seguita dalla Calabria (18.923), mentre è la Libia il porto di partenza quasi esclusivo (92.275). Sono stati inoltre 396 gli scafisti arrestati quest'anno.
Il peso delle operazioni di soccorso ricade per la gran parte sulle spalle dei mezzi italiani; gli assetti della missione europea Triton hanno recuperato dall'1 novembre scorso (data di avvio dell'operazione) soltanto 17mila persone. E continuano ad arrivare nei porti italiani le persone salvate in mare negli ultimi giorni.

A Pozzallo (Ragusa) sono giunti ieri mattina 202 migranti (151 uomini, 36 donne e 15 minori), in parte trasferiti nel centro di prima accoglienza della cittadina marinara, mentre gli altri sono stati trasferiti verso altri centri della Sicilia. Sette le persone ricoverate in ospedale, tra cui cinque donne in gravidanza. Negli ultimi due giorni sono stati sette gli scafisti fermati nel porto siciliano: tra di loro anche un sedicenne.
Nel porto di Reggio Calabria è giunta la nave "Kvb 001 Poseidone" dalla quale sono sbarcati 417 migranti di varie nazionalità. Si tratta di 259 uomini, 95 donne, di cui tre in stato di gravidanza e 63 minori di presunta nazionalità eritrea, sudanese, siriana, etiope. Le attività di primo soccorso ed assistenza sono state coordinate dalla Prefettura di Reggio Calabria.

E ieri la stazione centrale di Messina si è trasformata in un bivacco dopo l'ultimo sbarco di migranti. Numerosi i cittadini extracomunitari che stazionano davanti all'ingresso o nei pressi della fermata degli autobus nella speranza di salire su un mezzo per raggiungere il nord Italia o la Germania. Martedì a Lampedusa un gruppo di immigrati minorenni ha dato vita a una protesta al centro di accoglienza. I giovani stranieri si sono allontanati in massa dalla struttura e sono andati al porto commerciale perché non volevano essere trasferiti a gruppi ma in un unico blocco. Poliziotti, carabinieri e uomini della Capitaneria di Porto hanno controllato che la situazione non degenerasse. Gli operatori di Ai. Bi Amici dei Bambini, Save the children e le suore di don Molinelli per ore hanno mediato fino a quando gli stranieri non hanno desistito.

Intanto, sul naufragio del gommone verificatosi l’altro ieri (LEGGI) emergono nuovi particolari. C'erano da 117 a 120 persone nel gommone soccorso a circa 40 miglia dalla Libia dalla nave della Marina militare Fenice e dunque i dispersi non sarebbero 50 ma più di una sessantina. A renderlo noto all'agenzia France Presse un rappresentante dell'Organizzazione internazionale dei migranti (Oim) presente a Lampedusa.
Secondo i primi elementi forniti dai sopravvissuti i migranti erano originari di Ghana, Mali, Nigeria, Camerun ed altre zone dell'Africa subsahriana. Non ci sarebbero stati bambini a bordo ma 32 donne, fra le superstiti ne risultano soltanto 15. Una di queste ha perso la sorella nel naufragio ed è in stato di shock. "Non potremo mai sapere con certezza quante persone erano partite", sottolinea il portavoce di Oim in Italia, Flavio Di Giacomo. La Marina militare continua a perlustrare la zona malgrado le cattive condizioni del mare che, secondo i soccorritori, dovrebbero per qualche ore fermare nuove traversate.

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13 agosto 2015
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