Talpe alla Dda di Palermo. Scarcerato il deputato dell'Udc Antonio Borzacchelli
I giudici della seconda sezione del tribunale di Palermo hanno disposto la scarcerazione del deputato regionale Antonio Borzacchelli (Udc) per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Il politico, ex maresciallo dei carabinieri, è sotto processo per concussione, tentata e consumata, e rivelazione di segreti d'ufficio, ed è in carcere dal 7 febbraio 2004.
La richiesta è stata fatta, secondo quanto prescrive il codice di procedura penale, dai pm Nino Di Matteo, Maurizio De Lucia e Michele Prestipino.
Il provvedimento, depositato dai giudici ieri pomeriggio, eche dispone anche il divieto di dimora a Palermo (i pm avevano chiesto il divieto nella provincia), è stato notificato a Borzacchelli nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere.
Secondo i giudici continuano a persistere le esigenze cautelari con il pericolo di reiterazione del reato.
L'ex sottufficiale dell'Arma viene processato per aver tentato di estorcere all'imprenditore di Bagheria Michele Aiello (parte civile contro di lui) cinque miliardi delle vecchie lire, e di averlo costretto a dargli una villa, un miliardo e trecento milioni di lire e altri beni. Tutto con la minaccia di metterlo nei guai, scatenando contro di lui indagini e facendogli revocare le autorizzazioni sanitarie per le cliniche bagheresi.
Borzacchelli avrebbe anche avuto un ruolo nelle fughe di notizie che hanno consentito al capomafia di Brancaccio, Giuseppe Guttadauro, di scoprire una microspia sistemata nella sua abitazione: è uno degli argomenti del processo alle ''talpe alla Dda'', in cui sono imputati lo stesso Michele Aiello e il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro.