Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Tasse, tagli, risparmi e sacrifici: come ha intenzione il governo di sbrogliare la matassa della Finanziaria

14 settembre 2006

Il governo nei giorni scorsi ha messo a punto quello che è stato chiamato un ''piano anti-sprechi''. Si intitola ''Alcune ipotesi di intervento sui conti pubblici'' ed è composto da sei pagine dense che costituiscono il brogliaccio della Finanziaria 2007: una mole enorme di risparmi che vanno dal progetto di fusione Inps-Inail all'introduzione di un Bancomat previdenziale, all'aumento delle aliquote contributive per autonomi e contratti a termine. Prevista anche la razionalizzazione delle pensioni della Seconda Guerra e l'eliminazione delle paradossali pensioni erogate a persone decedute (risparmi previsti: 400 milioni).
Nel mirino fondi Inps, giacenze Inail, ''gruzzoli'' inutilizzati come il ''Fondo centrale di garanzia per le autostrade e per le ferrovie metropolitane''. Risparmi verranno anche da una nuova idea: le amministrazioni pubbliche verranno dotate di una carta prepagata per far fronte alle loro spese correnti con vantaggi di efficienza e la conseguente impossibilità di sforare il budget.

Il resto del gettito verrà dalle entrate: compresa l'unificazione al 20% della tassazione sulle rendite finanziarie, come confermato nei giorni scorsi dal viceministro dell'Economia, Vincenzo Visco. Il piano prevede anche la cedolare secca del 20% sugli affitti (ridurrebbe tuttavia gli introiti da 2,2 a 1,3 miliardi compensati da 4,5 miliardi di imponibile in più recuperato dall'emersione del ''nero''). Un altro miliardo potrebbe venire dalla regolarizzazione di 350 mila immigrati in possesso dei requisiti. Non sono escluse nuove cartolarizzazioni Inps, per 2-3 miliardi, ma solo per ridurre il fabbisogno, non il deficit, dato che l'Eurostat le vieta.

Anche le Regioni, le Province autonome e i Comuni saranno chiamati, per così dire, a contribuire alle esigenze della Finanziaria. E lo faranno con la gestione diretta del catasto, delle rendite catastali e degli altri tributi sulla casa compresa l'imposta di registro, con la piena libertà sulle addizionali Irap e Ire (la vecchia Irpef) oggi bloccate, e con la possibilità di introdurre nuovi tributi di scopo. A fronte dei tagli ai trasferimenti dal governo centrale, che secondo indiscrezioni sarebbero pari a circa 1,8 miliardi di euro, dal 2007 i Comuni avranno mani libere sulle tasse. E non solo, perché i tetti sulla spesa corrente e quella capitale verranno eliminati e sostituiti (anche per Province e Regioni) da un saldo-obiettivo, con la conseguente piena libertà di manovrare tutte le poste di bilancio.

Il piano, da attuare con la prossima legge Finanziaria, è stato anticipato l'altro ieri ai sindaci dai ministri dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa (che ha preannunciato anche il trasferimento di alcuni beni del Demanio ai comuni), e degli Affari regionali, Linda Lanzillotta. Anche le Regioni, che il governo ha incontrato ieri, saranno chiamate a contribuire alle esigenze della Finanziaria. Il governo finora ha mantenuto il massimo riserbo sulle cifre in ballo, ma per le regioni, senza contare la spesa sanitaria (l'obiettivo del governo è un risparmio di almeno 5 miliardi) e per il personale, di cui si discuterà su un tavolo a parte, si prospetterebbe un taglio di circa 3 miliardi.
E questa volta la manovra si annuncia pesante anche per le province autonome e le regioni a statuto speciale, prima tra tutte la Sicilia, cui il governo avrebbe presentato un conto da un miliardo (leggi).

Per far quadrare i conti pubblici il governo Prodi riprende dunque la strada del federalismo fiscale. Il nuovo piano, messo a punto dalla Lanzillotta con il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, prevede la riorganizzazione completa delle funzioni degli enti locali. I Comuni, cioè le strutture più vicine ai cittadini, acquisiranno tutte le funzioni operative, mentre alle Regioni e alle Province, saranno affidati solo compiti di indirizzo e di coordinamento. La riorganizzazione riguarderà anche i servizi alle imprese, con la creazione degli sportelli unici (edilizia, attività produttive, artigianato e turismo saranno i primi). Il nuovo sistema dovrà essere completato sul piano finanziario da un meccanismo perequativo, ma la linea già tracciata è quella della piena autonomia: di spesa e di entrata, anche se questa dovesse, come molto probabile, trasformarsi in un aggravio fiscale per i cittadini.
Al governo adesso rimane d'avviare un negoziato con le parti sociali, con le quali si incontrerà oggi. Sul tavolo l'esecutivo è ormai pronto a mettere sia il taglio del cuneo fiscale, che gli elementi della nuova politica per il sostegno delle famiglie. Allo studio un nuovo bonus da 2.500 euro per i bambini fino a tre anni d'età. Sostituirebbe le attuali deduzioni e gli assegni al nucleo familiare e sarebbe accompagnato da specifiche misure per favorire gli incapienti. Insieme agli interventi anti-evasione di Visco, e al fondo per l'emersione del sommerso del ministro del Lavoro, Cesare Damiano, sul tavolo delle trattative tali argomenti sono graditi ai sindacati, al contrario della nuova riforma previdenziale, su cui l'Unione non riesce ancora a trovare un accordo.

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

14 settembre 2006
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia