Tecnologia & Spazzatura
Cellulari, stampanti, cellulari: tra qualche anno saremo sommersi dai rifiuti hi-tech
E' l' allarme lanciato dall' Upei, l' Unione professionale esperti informatici che raggruppa 25 mila esperti del settore.
"Nel 1999 i rifiuti hi-tech in Europa sono stati sei milioni di tonnellate e il tasso di crescita è del cinque per cento all' anno" rivela Giuseppe Maugeri, presidente dell' Upei, che aggiunge: "Sul tavolo dell' Unione Europea giacciono da tempo diverse direttive sui rifiuti tecnologici, le idee e i progetti ci sono, ma i tempi per l' attuazione sono sempre troppo lunghi". "La Commissione Europea - sottolinea Maugeri - ha infatti emesso l' elenco comunitario dei rifiuti dove si fa esplicito riferimento alla gestione delle apparecchiature elettriche ed elettroniche a fine vita e alla riduzione dell' impiego di sostanze pericolose".
"Nelle famiglie italiane sono attualmente otto milioni i Pc installati e circa sette milioni le stampanti e il tasso di sostituzione si aggira intorno al 50 per cento all' anno - spiega Santo Milici, direttore dell' Upei - Con l' innovazione tecnologica, aumentano i beni potenzialmente da dismettere". Per questo ribadisce Milici le 'modalità di trattamento della spazzatura tecnologica, che contiene sostanze inquinanti come mercurio, piombo, bromo e cadmio, diventando un argomento di fondamentale importanza per l'impatto ambientale".
Secondo l' Upei per il momento gran parte di questi apparecchi vengono inceneriti o recuperati senza trattamenti preliminari, con gravi conseguenze sull'inquinamento ambientale. Tra le soluzioni indicate dall' associazione una linea opportuna di riciclaggio e la scelta, nella fase della produzione, di materiali meno inquinanti utilizzando prodotti ecologici.
Fonte: La Sicilia