Temendo l'apocalisse nucleare
In Giappone una nuova forte scossa e un altro reattore della centrale di Fukushima danneggiato
Ieri un nuovo forte terremoto di magnitudo 6 è stato registrato in Giappone, nella regione di Kanto alle ore 12.52 locali. Non è stato lanciato allarme tsunami dopo la scossa. Ma a preoccupare è sempre l'incubo nucleare. Nella centrale nucleare di Fukushima sono scoppiati altri due incendi e ai dipendenti è stato ordinato di evacuare l'impianto a causa del rischio di alti livelli di radiazioni. Dopo circa un'ora i tecnici sono tornati a lavorare nel sito danneggiato da varie esplosioni.
L'attenzione è concentrata soprattutto sul reattore 3, il cui contenitore, secondo quanto riferito dal portavoce del governo giapponese, Yukio Edano, potrebbe essere rimasto danneggiato. Si temono quindi nuove fuoriuscite di vapore radioattivo.
Un'esplosione precedente, nel reattore numero 2 della centrale di Fukushima, nella quale si teme sia stata danneggiata la vasca di contenimento, aveva provocato un innalzamento dei livelli di radioattività che è stato registrato anche nell'area di Tokyo, 250 chilometri più a sud. Dopo lo scoppio, avvenuto alle 06.10 (ora locale), il livello di radiazioni nell'area è salito a 965,5 microsievert l'ora. Alle 8.31 le radiazioni erano già schizzate a 8.217 microsievert, più di otto volte il limite massimo annuo, riferisce l'agenzia Kyodo, citando la società Tepco che gestisce la centrale. "Stiamo parlando di livelli di radiazione che possono danneggiare la salute umana", ha ammesso il portavoce del governo giapponese Edano.
I giapponesi che risiedevano entro un raggio di 20-30 chilometri dalla centrale sono stati tutti evacuati. Polizia e personale militare hanno lavorato senza sosta per trasferire 450 persone, tra ricoverati in ospedale e ospiti di case di riposo. Auto della polizia stanno pattugliando le zone per esortare tutti gli abitanti rimasti a stare in casa con le finestre chiuse.
I voli aerei sono stati vietati nell'area. La Tepco, che non esclude ora il rischio di una fusione, ha evacuato tutti i suoi dipendenti dalla centrale di Fukushima, salvo le 50 persone impegnate negli sforzi per il raffreddamento dei sei reattori dell'impianto. I venti che soffiano verso sud hanno portato particelle di cesio e iodio nell'area di Tokyo. Nella prefettura di Ibaraki, vicino Fukushima, il livello di radiazioni è di 100 volte superiore al normale, mentre in quella di Kanagawa a sud di Tokyo è cresciuto di 10 volte. Il ministero per la scienza, citato dall'agenzia Kyodo, afferma che i livelli di radioattività nella capitale non minacciano la salute. Ma parte degli abitanti ha scelto di lasciare la città per dirigersi verso sud.
Il commissario all'energia Ue Guenther Oettinger non usa mezzi termini e ha chiamato "apocalisse". L'incidente nucleare registrato in Giappone è di livello 6 su una scala di 7come a Chernobyl, secondo il capo dell'Autorità per la sicurezza nucleare francese ASN, André-Claude Lacoste. "Ora è chiaro", ha affermato Lacoste a Parigi. Il livello 7 è stato raggiunto finora solo una volta, con l'incidente in Ucraina del 1986. L'Aiea ha classificato l'incidente di Fukushima a livello 4.
Da Vienna l'Aiea esprime "preoccupazione" per la situazione a Fukushima e chiede massima trasparenza alle autorità giapponesi. "Abbiamo bisogno di maggiori informazioni, di più dettagli", ha affermato il capo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Yukiya Amano parlando con i giornalisti. In particolare il capo dell'Aiea si è detto preoccupato per il fatto che la camera di soppressione del reattore 2 potrebbe essere rimasta danneggiata. La camera fa parte della struttura di contenimento primaria che dovrebbe prevenire la fuoriuscita di radiazioni. Secondo Amano inoltre esiste la possibilità che una parte corrispondente a meno del 5 per cento del nocciolo radioattivo del reattore sia rimasta danneggiata.
L'ambasciatore italiano a Tokyo Vincenzo Petrone, raggiunto al telefono dall'Adnkronos, è stato molto chiaro: "Ci sono rischi di contaminazione". "C'è stata una nuova esplosione all'impianto nucleare di Fukushima, se ce ne fosse un'altra della stessa o maggiore importanza e se il vento portasse verso la città questa nube radioattiva sarebbe un bel problema - ha affermato - per questo consigliamo di partire alle famiglie e alle persone che non hanno ragioni impellenti per rimanere".
Il consiglio è di tornare in Italia o trasferirsi nella parte meridionale del Giappone, come Osaka. "Tutto lo staff dell'ambasciata è rimasto al lavoro ed è impegnato 24 ore su 24, ma gran parte dei loro familiari sono partiti", ha proseguito l'ambasciatore, in una conversazione brevemente interrotta dalla scossa di magnitudo 6,2 che ha investito Tokyo in serata.
Intanto è stato risolta la vicenda dell'insegnante italiano che aveva chiesto aiuto da Sendai, dove si trovava con la moglie giapponese e il figlio appena nato. Sendai, ha raccontato l'ambasciatore, è vicina alla zona di Fukushima e l'insegnante era "giustamente preoccupato" perché stava nevicando e la neve fa precipitare le radiazioni al suolo. L'ambasciata ha avuto difficoltà a trovare un mezzo che andasse a prenderli, ma finalmente è stato trovato un pulmino che li ha già prelevati per portarli a Niigata. Il pulmino ha trasportato in tutto nove persone: una seconda famiglia italiana che stava a Sendai e due studenti adolescenti che si trovavano per un breve periodo all'università di Tohoku. Nessuno di loro era registrato presso l'ambasciata italiana.
Preoccupazione anche da parte dei componenti del Maggio Musicale Fiorentino in tournée in Giappone. "La situazione che peggiora di ora in ora" perché, dopo le forti scosse di terremoto e lo tsunami, si rincorrono notizie allarmanti sulla possibilità che la nube radioattiva di Fukushima raggiunga presto anche Tokyo: il soprano italiano Amarilli Nizza, la Leonora nella 'Forza del destino', protagonista della seconda opera portata in scena dal Teatro del Maggio Musicale Fiorentino nella tournée giapponese, ha sottolineato all'Adnkronos che "stiamo vivendo un incubo e anche chi ha i nervi più saldi in questo momento li ha persi". "Rassicura" il fatto che gli artisti faranno rientro domani in Italia ma è ancora vivo il ricordo di quanto hanno passato in questi giorni. Al momento della prima scossa Amarilli Nizza, dopo essersi fermata più a lungo in teatro per le prove, si trovava, sola, in un ristorante. "Il tavolo ha iniziato a traballare - ricorda - pensavo fosse la solita scossa: sono venuta a Tokyo altre volte e qui succede spesso, invece stavolta è stata lunghissima e sempre più forte. La gente urlava, ma io non capivo cosa dovevo fare". Si è diretta verso l'uscita "con enorme difficoltà": "E' stato scioccante - racconta - sono rimasta fuori dal ristorante ma la scossa continuava. In quel momento ho incontrato due miei colleghi e, insieme, siamo tornati in teatro". Lì però il terremoto ha sorpreso nuovamente gli artisti. "Ero in camerino quando è arrivata la seconda forte scossa", ricorda il soprano. "Tutti si sono affrettati a uscire dal teatro: è stato il panico", sottolinea. E ancora più terrificante è stato vedere, a quel punto, "un monitor gigantesco sul quale veniva annunciato l'arrivo dello tsunami".
Per quanto riguarda la tounrée era stato deciso di rimanere per proseguire ma ora non ci sono più le condizioni psicologiche "per andare avanti" né "la serenità mentale per continuare a stare qui" ha detto il soprano italiano, spiegando di sentirsi "rassicurata" del rientro previsto. "C'è tensione, abbiamo alle spalle notti passate in bianco, fatica, stress, siamo angosciati anche per il fatto che le notizie ci dicono che la nube dalla centrale nucleare sta arrivando".
L'ORIZZONTE NUCLEARE ITALIANO - "Il Governo non prenderà mai decisioni che possano mettere a rischio salute e sicurezza dei cittadini". E' il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo a mettere un punto fermo sulle polemiche legate al programma nucleare italiano, riprese con maggior forza dopo la catastrofe in Giappone. "A noi sta a cuore l’indipendenza energetica dell’Italia, ma prima e di più sta a cuore la salute e la sicurezza dei cittadini e non sarà mai assunta alcuna decisione che la possa metterle a rischio".
Certo è che il nucleare "è una opzione che esiste in tutti i paesi industrializzati del mondo. E' ora in corso una seria riflessione sugli standard di sicurezza negli impianti europei". Il ministro però tiene a sottolineare che "noi, a differenza di altri paesi Ue, non abbiamo centrali nucleari e quindi affrontiamo problematiche diverse da quanti hanno centrali di II generazione in funzione".
E proprio dall'incontro straordinario convocato da Bruxelles sull'emergenza nucleare, il ministro allo Sviluppo economico Paolo Romani sul programma italiano ha affermato che "è inimmaginabile tornare indietro su un percorso già attivato" e che "non saranno spente le centrali nucleari di nuova generazione in Europa".
Rinunciare al nucleare, per l'amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, sarebbe "un enorme danno". L'Italia, rileva l'ad di Enel, "importa già energia nucleare dalla Francia e dalla Slovenia. E' logico che un paese come l'Italia si debba dotare di un'altra risorsa da aggiungere all'efficienza energetica, alle rinnovabili e alle energie fossili". Quanto alla tragedia giapponese, è evidente che "tutti spingono a controllare i sistemi di sicurezza" delle centrali ma questo "non va confuso" con l'abbandono del nucleare, settore sul quale "stiamo continuando a lavorare". In particolare, per il ritorno al nucleare, Conti ha spiegato che "all'interno del nostro piano 2011-2015 sono previsti 300-400 milioni di investimenti per preparare le procedure di autorizzazioni per arrivare entro il 2015 ad un progetto definitivamente approvato e cantierabile".
Discordanze di opinioni si registrano anche nel resto del mondo. La Germania ha fermato l'attività nelle sue sette centrali nucleari più vecchie e ha avviato controlli di sicurezza sulle altre dieci in funzione nel Paese. Mentre in Spagna, l'incidente nucleare in Giappone non influenzerà la politica energetica del paese. Lo ha spiegato il governo spagnolo. "Non è il momento giusto" per discutere la sorte delle centrali nucleari in Spagna, ha affermato il ministro dell'Ambiente Rosa Aguilar. Il governo non chiuderà il vecchio impianto nucleare di Garona prima del previsto, ha aggiunto il vice primo ministro Manuel Chaves. Anche in Russia, nessun ripensamento sul nucleare: "Quello che è successo in Giappone non ha cambiato la nostra posizione. Oltre ad essere impegnati nel rafforzare la produzione di energia nucleare sul nostro territorio continueremo a realizzare centrali nucleari in altri Paesi, avendo vinto molti appalti all’estero" ha affermato il direttore generale dell’Organizzazione Statale Federale - Agenzia per l’energia della Federazione russa Timur Ivanov. La Russia, ha spiegato Ivanov, "ha un piano a lungo termine per lo sviluppo dal nucleare, l’obiettivo è di passare dal 16% al 20% per quanto riguarda la fonti energetiche atomiche. L'energia nucleare è molto sicura ed efficace oggi siamo determinati a proseguire".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing]
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