Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Tensione e disperazione allo Zen

Nella Palermo "difficile" in scena la guerra tra i senza tetto: decine di appartamenti sgomberati

21 aprile 2010

Scene di guerriglia urbana ieri nel quartire Zen 2 di Palermo, uno dei quartieri "difficili" della città, forse il più difficile del capoluogo siciliano, dove il degrado e il vuoto istituzionale è sempre stato una pesante costante. In strada, all’Insula 3, da una parte vecchi, bambini, donne urlanti e giovani animati dalla rabbia, dall'altra parte Polizia, Carabinieri, Vigili urbani, Guardia di finanza e Vigili del fuoco pronti a sgomberare una sessantina di case popolari (molte delle quali ancora in attesa di essere rifiniti) occupate abusivamente e permettere al Comune di poterle assegnare a chi risulta effettivamente in graduatoria. Lo sgombero è stato deciso dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza voluto dalla prefettura di Palermo.

Tra urla lacrime e minacce, dopo un intera mattinata di animate discussioni, manifestazioni ed accese proteste, decine di famiglie hanno dovuto abbandonare gli appartamenti. "E’ un ingiustizia - hanno sostenuto – perché noi adesso non sappiamo cosa fare e dove andare". Anche alcuni residenti della zona si sono rammaricati per la situazione, consapevoli però che nel quartiere non può più regnare l’anarchia.
Le prime dieci case sgomberate "verranno adesso immediatamente assegnate - hanno assicurato dal Comune di Palermo - per evitare che siano nuovamente occupate". L'Insula 3 questa notte è stata presidiata dalle Forze dell'ordine e nel corso della giornata di oggi dovrebbe concludersi lo sgombero, sempre con l'ausilio di Polizia e Carabinieri. "Attenzionati", peraltro, anche cinque magazzini, di cui tre assegnati e occupati. "Nelle prossime ore sono certo che anche in questa parte dell’Insula 3 si possa ristabilire la legalità", dice Marcello Gualdani, commissario straordinario dell’Istituto autonome case popolari, che aggiunge: "L’auspicio è che il Comune possa trovare soluzioni anche per le famiglie che oggi sono state sgomberate. La casa è un diritto che deve essere garantito".

Fortunatamente alla fine non si sono registrati disordini particolari, ma la tensione è stata e continua ad essere tanta. Allo Zen, purtroppo, sta andando "in scena", ancora una volta, la guerra tra poveri, fra famiglie assegnatarie degli appartamenti e le altre che li avevano occupati: tutte a reclamare il giusto diritto a una casa.
Per il sindaco Diego Cammarata lo sgombero è stato un "successo". "Lo sgombero è avvenuto senza incidenti e in un clima di complessiva accettazione del provvedimento adottato in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza". "Adesso sarà possibile riaprire il cantiere, riprendere i lavori di ristrutturazione ed ultimare gli appartamenti che erano stati occupati - ha aggiunto -, e procedere in tempi speriamo brevissimi all'assegnazione degli alloggi di quanti sono in graduatoria. Capisco che in alcuni casi l'occupazione abusiva di un alloggio appare l'unica strada percorribile, ma il rispetto della legalità è un elemento essenziale della convivenza civile""I legittimi assegnatari - ha detto ancora Cammarata - sono persone altrettanto bisognose di quanti occupano abusivamente e diversamente da questi ultimi, non cercano di fare valere i loro diritti con atti di violenza. Abbiamo creato una graduatoria aggiuntiva per le condizioni di particolare gravità e abbiamo proceduto proprio in questi giorni ad assegnare alcune abitazioni provenienti dai beni confiscati alla mafia. Ma non può nè deve passare la tesi che avere bisogno di un alloggio giustifica l'occupazione abusiva. Le regole ci sono e devono essere rispettate. Da tutti".

"Si ripropone l'inquietante messa in scena che vede come soliti protagonisti gli occupanti abusivi dallo Zen. Lo sgombero iniziato all'alba è stato portato avanti con un dispiegamento di forze di polizia degno della cattura di un boss di grosso calibro"
. Queste le parole di Antonella Monastra, del gruppo 'Un'altra storia' al Comune di Palermo. "E' la stessa tecnica messa a punto per i lavavetri, in fondo, e conferma lo stile istituzionale del sindaco Diego Cammarata e della sua giunta. Per occuparsi della legalità si usano due pesi e due misure, preferibilmente penalizzando l'anello più debole della catena. Dopo ben otto anni, questa amministrazione sulle politiche abitative ha saputo solo togliere: il buono casa non esiste più, l'integrazione all'affitto si è assottigliata sempre maggiormente e nessun altro ammortizzatore sociale è stato erogato per sostenere i nuclei familiari meno forti". "Il regolamento degli interventi abitativi, che vede nell'utilizzo dei beni confiscati una delle soluzioni possibili all'emergenza casa - ha concluso -, è stato per anni disatteso. E comunque non si è provveduto in alcun modo a individuare strategie di sostegno per evitare che gli sgomberi, nel ripristinare le assegnazioni ai legittimi destinatari, non producano ulteriore disagio alle famiglie già in difficoltà".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa, La Siciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

21 aprile 2010
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia