Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Termini è ferma per colpa degli operai

''La produzione è sospesa a causa delle numerose manifestazioni che turbano l'attività lavorativa''...

28 gennaio 2010

Tutto è ancora fermo. L'assemblaggio della Lancia Ypsilon nello stabilimento Fiat di Termini Imerese, dove lavorano complessivamente 1.350 persone e altre 600 sono occupate nelle aziende dell'indotto, è ancora sospeso.
"I lavoratori - fa sapere Vincenzo Comella, segretario provinciale della Uilm di Palermo - sono pronti a lavorare e sono qui davanti ai cancelli dove si sta tenendo un sit-in. Il fermo della produzione non dipende dagli operai, che stanno subendo questo atteggiamento arrogante dell'azienda".
"Noi siamo qui davanti ai cancelli pronti a lavorare, lo stop alla produzione non dipende da noi", dice Roberto Mastrosimone della Fiom Cgil. La decisione di fermare la consegna delle auto è arrivata l'altro ieri da Torino (LEGGI). Con un telegramma inviato ai sindacati e a diverse autorità, la Fiat ha spiegato le ragioni della scelta: "Da alcuni giorni - ha scritto la direzione aziendale della fabbrica siciliana - lo stabilimento è teatro di manifestazioni e proteste che in varie forme ne hanno disturbato l'attività lavorativa".
E' evidente che il riferimento è anche alla protesta, ancora in corso, dei 13 dipendenti della Delivery & Mail, (18 occupati in tutto) che da martedì scorso manifestano sul tetto di uno dei capannoni dello stabilimento in difesa del loro posto di lavoro, dopo avere ricevuto una lettera di licenziamento a partire dal 1° febbraio. Tommaso La Bua, uno degli operai sul tetto, ha fatto sapere che loro, nonostante la stanchezza, continueranno la loro lotta e continueranno a rimanere sul tetto fino a quando non sarà assicurato loro il posto di lavoro.

La direzione Fiat della fabbrica siciliana nel telegramma ha scritto ancora: "Da ieri (l'altro ieri per chi legge, ndr) ha avuto la forma di un presidio dei cancelli con blocco delle merci in entrata e in uscita. Il mancato ricevimento di componenti da parte dei fornitori sta bloccando la produzione. Perdurando questa impossibilità di svolgere l'attività, a partire dal 27 gennaio l'azienda è costretta a sospendere dal lavoro tutto il personale dello stabilimento, fatto salvo quello strettamente necessario per questioni tecniche e organizzative di presidio degli impianti". La Fiat ha sottolineato che "tale provvedimento sarà revocato non appena si avranno garanzie certe dello scioglimento del blocco e del ripristino delle condizioni di normalità e sicurezza, compreso l'allontanamento dallo stabilimento delle persone che in questo momento, illegalmente e arbitrariamente, ivi stazionano (leggi dipendenti della Delivery & Mail, ndr)".

"Motivi di sicurezza e blocco delle merci sono solo un pretesto, la verità è che la Fiat sta anticipando la chiusura dello stabilimento di Termini Imerese: è molto grave". Questa è l'analisi di Roberto Mastrosimone. La Fiom sostiene che "Fiat ha fatto passare il messaggio mediatico che ha sospeso l'attività per motivi di sicurezza e per le proteste, ma non è affatto così". "I lavoratori di Fiat sia ieri sia stamattina - ha detto Mastrosimone - si sono presentanti sul posto di lavoro, è la Fiat che ne ha impedito l'ingresso. Per noi sono in cassaintegrazione". "Gli operai della Delivery sono sul tetto del capannone da martedì 19 gennaio - ha aggiunto il segratrio della Fiom locale - Per una settimana la Fiat li ha ignorati, continuando l'attività in modo regolare; all'improvviso, solo ieri, sostiene che non è più sicuro. La stessa cosa vale per il blocco delle merci in seguito alla protesta delle mogli dei lavoratori della Delivery: il giorno della protesta, martedì, la Fiat ha prodotto regolarmente, ieri invece ha deciso che non poteva più farlo". Per la Fiom "l'azienda sta discriminando i lavoratori, consente l'ingresso in fabbrica a tutti gli impiegati e ad altre figure professionali mentre impedisce agli operai che chiedono garanzie per il loro futuro di lavorare". "La sospensione dei lavori è un fatto gravissimo - ha aggiunto Mastrosimone -. Attendiamo a questo punto l'incontro al Ministero di venerdì prossimo".

A dare manforte ai lavoratori il segretario della Uil, Luigi Angeletti, ieri a Palermo: "La Fiat - ha affermato - ha il dovere di dire come tutelare la produzione industriale a Termini Imerese per garantire l'occupazione e lo sviluppo". E ha aggiunto: "l'azienda torinese non può sostenere che assemblare auto a Termini costa troppo dal punto di vista logistico e quindi la chiudo".
Invece la Fiat, nella persona del suo amministratore delegato, Sergio Marchionne, è esattamente questo che sostiene. "La Fiat in futuro non pensa di utilizzare lo stabilimento siciliano per nessuno dei suoi business". Questa la chiara affermazione di Marchionne, prima di partire nuovamente per Detroit, dove rimarrà per qualche settimana. Marchionne infatti domani non sarà presente all'incontro col ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, e con i sindacati, semplicemente perché crede che l'incontro di domani non aggiungerà nulla di nuovo alla situazione. "Non ho mai detto che sarei andato a Roma, non era previsto" ha ribadito Marchionne prima di partire per l'America.
Insomma l'a.d. di Fiat non ha cambiato minimamente idea, nemmeno per un momento. Anzi, la sua convizione è quella di essersi comportato, sia col governo che con tutti, nella maniera più corretta possibile. "Non è mai successo che qualcuno abbia annunciato la chiusura di un impianto con 30 mesi di anticipo [...] Se dovessi pagare tutti i dipendenti fino alla pensione a produzione zero ci guadagnerei. Tutto questo è ridicolo".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, ANSA, La Siciliaweb.it, Repubblica.it]

 

 

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

28 gennaio 2010
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia