Termini Imerese: pressing su Di Risio

Nuove proteste da parte degli operai dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese. Ieri, circa duecento lavoratori hanno dato vita a un sit-in davanti al Fiat Center di via Imperatore Federico a Palermo, durante il quale non sono mancati momenti di tensione.
Dopo il lancio di alcune uova, un gruppo di lavoratori ha pensato di sfondare una delle porte d'ingresso dopo che un dipendente della filiale era entrato alla chetichella all'interno della succursale. Grida, urla, sul posto si sono spostati alcuni poliziotti in assetto antisommossa per riportare la calma. Durante i momenti di concitazione di fronte alla succursale, è volato anche qualche pugno. Alcuni dipendenti della succursale sono usciti per parlare con i manifestanti. Toni accesi, qualche parola di troppo ed uno dei dipendenti è stato colpito al volto da un pugno. Niente di grave, l'uomo non ha riportato alcuna ferita né lesioni. Dopo un breve chiarimento la situazione, almeno per il momento, è ritornata alla calma.

Le tute blu continuano a chiedere azioni immediate per la riqualificazione del polo industriale termitano, e soluzioni per uscire dall'impasse del mancato passaggio di consegne della fabbrica dal Lingotto alla Dr Moto.
"Il Fiat Center di Palermo è un obiettivo importante, che prenderemo di mira anche nei prossimi giorni per dare un segnale alla Fiat, responsabile di questo disastro che sta coinvolgendo più di 2.000 famiglie", ha detto il leader della Fiom Palermo, Roberto Mastrosimone, nel corso della manifestazione. Il sindacalista ha annunciato che per il 2 giugno i comuni del circondario di Termini Imerese terranno dei Consigli comunali aperti in merito alla vertenza Fiat. Mentre, per lunedì prossimo, giorno in cui al ministero si terrà un vertice, gli operai si trasferiranno a Roma con un treno speciale per partecipare all'incontro.

Nella giornata di ieri, il governatore della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha incontrato il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, per fare "il punto" sulla vicenda che riguarda il polo industriale d Termini Imerese, dove la Dr Motor dovrebbe prendere il posto della Fiat. "Abbiamo convenuto - ha fatto sapere Lombardo - che entro il 4 giugno Di Risio dovrà dare risposte precise, dovrà dire per iscritto cosa si impegna a fare, intanto per sanare la situazione di Isernia", dove ha il suo stabilimento. Perché, ha aggiunto Lombardo, "non si può consentire che ci sia un buco da colmare ad Isernia e intanto si avvii un'attività in cui il governo regionale e quello nazionale investono centinaia di milioni di euro".
Quindi, per il presidente della Regione siciliana, la risoluzione della vicenda "dipende da Di Risio" che, ha ricordato Lombardo, "ha una situazione delicata, abbastanza complessa nel suo stabilimento di Macchia di Isernia, che è fermo e dove ci sono da onorare impegni con il sistema bancario per qualche decina di milioni di euro, si dovrebbe trattare di 15 milioni di euro".

Si attende così la risposta dell'imprenditore, che Lombardo si augura possa essere risolutrice, "in caso contrario saremmo costretti a trovare altre aziende". Al riguardo Lombardo ha ribadito che "il problema è sullo stabilimento di Macchia di Isernia. Se si aggiusta lì si potrà partire a Termini Imerese. Di Risio - ha evidenziato - non può pensare che tutto si aggiusti contestualmente, che Termini ed Isernia siano sulla stessa barca".
Lombardo, infine, ha affermato: "Non so come risolverà il problema, se investendo risorse proprie o attraverso un partner, questa è una scelta su cui ci deve dare certezze entro il 4 giugno". Quanto ad un'eventuale partecipazione della Regione siciliana nel capitale della Newco Dr, il governatore ha ribadito: "Se si sana Isernia e Dr potrà partire come impresa sana a Termini Imerese si studierà ogni possibilità".

[Informazioni tratte da Ansa, Corriere del Mezzogiorno]

- Ultimatum alla Dr Motor (Guidasicilia.it, 18/05/12)