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Termini Imerese : si riparte da zero

Dr Motor chiede altro tempo mentre il governo valuta alternative e promette di risolvere il caso "esodati"

05 giugno 2012

Non ha fine la saga di Termini Imerese. Sembrava che per l'ex stabilimento della Fiat con l'arrivo della Dr Motor un nuovo futuro fosse possibile, e invece la partita si è riaperta con il governo che si appresta a riprendere in mano tutte le ipotesi per far fronte alla riconversione industriale del sito siciliano.
Infatti, il costruttore molisano, Massimo Di Risio, alle prese con difficoltà finanziarie ha chiesto altro tempo al governo per assicurare le garanzie economiche al piano industriale di rilancio del sito siciliano. Nonostante le pressanti richieste del ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, che nelle scorse settimane aveva chiesto al produttore di Macchia d'Isernia di presentare un dettagliato business plan (LEGGI).
L'imprenditore sarebbe alla ricerca di un partner con il quale dividere i costi dell'operazione. E ora cresce l'attesa per il nuovo tavolo convocato presso il ministero il prossimo 20 giugno, fa sapere il sottosegretario Claudio De Vincenti.

Per i sindacati, che ieri sono stati al tavolo del ministero dello Sviluppo economico, è una "situazione inaccettabile, l'ennesimo rinvio che rischia di compromettere un contesto delicatissimo". Palese anche l'irritazione delle istituzioni: dopo il confronto al ministero, l'advisor Invitalia, incaricato di perfezionare il passaggio di mano della fabbrica, ha detto di essere pronto a "valutare soluzioni alternative alla Dr Motors". "Il Gruppo non ha dato formali soluzioni alle richieste fatte dal governo e dalla regione sul problema della capitalizzazione", ha spiegato il numero uno di Invitalia Domenico Arcuri. "La presa di posizione del governo è stata nitida, ricominceremo a cercare soluzioni alternative".

Già, ma quali sarebbero le alternative? Per ora nomi non escono, ma i delegati governativi almeno hanno assicurato il sostegno ai 640 "esodati". Ed è questa l'unica nota positiva che si è sentita ieri. "E' stato ribadito nitidamente quanto previsto nell'accordo del primo dicembre, il governo si è impegnato a rispettare quanto sottoscritto in quell'accordo e ad aprire anche a tale proposito un tavolo che si occupi pure di questi lavoratori", ha spiegato Arcuri. Inoltre l'ad di Invitalia ha sottolineato: "Capiamo che si vive la fase più delicata di questa lunga storia, sappiamo che dobbiamo dare risposte in tempi ravvicinati". A riguardo ha aggiunto, rispondendo alle domande dei cronisti: "Invitalia ha avuto la responsabilità di proporre al Governo e alla Regione possibili soluzioni alla riconversione del sito e io non mi sento la responsabilità di avere posto le soluzioni sbagliate tra quelle che ci sono pervenute". Anche se, ha precisato, "nel mio mondo ideale da cittadino e da pubblico amministratore mi sento in colpa", ma "il nostro mondo ideale non concilia con quello reale".

"Non è andata bene e noi abbiamo ribadito che non c'è più tempo da perdere". Il leader della Fiom, Maurizio Landini, lo ha detto uscendo dal ministero di via Molise. "Non c'è niente di concreto perché Di Risio - ha spiegato Landini - ha chiesto più tempo per risolvere i suoi problemi finanziari, e noi abbiamo spiegato che non c'è più tempo da perdere. Il governo quindi ha deciso di ricercare altre soluzioni per lo stabilimento siciliano, al di là della proposta di Di Risio".
Landini, inoltre, ha sottolineato che l'accordo del 1 dicembre siglato con il governo "deve restare così com'è e garantire i 640 lavoratori che devono essere accompagnati alla pensione. Ricordo che quell'accordo è stato firmato anche dal ministro Fornero. Inoltre abbiamo ribadito che Fiat e governo devono trovare delle soluzioni, perché la Fiat è responsabile finché non si troverà una soluzione per lo stabilimento". Secondo Landini, poi, nello stabilimento di Termini Imerese "è possibile ancora fare nuove vetture perché si possono trovare imprese in grado di farlo e la Fiat deve favorire questo processo".

All'incontro romano anche il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, e l'Assessore alle Attività produttive, Marco Venturi. "Di Risio ha comunicato di avere trovato un partner societario - ha detto Lombardo - con il quale risolvere la situazione dello stabilimento di Macchia d'Isernia e avviare, così, quello di Termini Imerese. Nel frattempo, i governi anche a fronte degli straordinari impegni finanziari assunti si guarderanno attorno a 360 gradi per vedere se ci sono altri imprenditori disposti ad investire nel settore dell'auto. Ci auguriamo che Di Risio trovi un partner e riesca a dare una parola certa".
"Enti locali, sindacati, il governo nazionale e quello regionale - ha aggiunto l'assessore Venturi - stanno cercando tutte le soluzioni possibili per gli operai di Termini Imerese, a partire dai 640 esodati. Dobbiamo partire proprio dalle tutele per questi lavoratori, soprattutto se Di Risio non dovesse riuscire a trovare un nuovo investitore".

In una dichiarazione riferita da un suo portavoce, Di Risio ha detto che la Dr Motor "condivide la scelta del governo di iniziare una fase di ricerca di possibili alternative, concedendoci però la possibilità di rientrare in corsa". "Noi abbiamo chiesto una proroga - ha spiegato - di 15 giorni, siamo fiduciosi, confidiamo che in questo lasso di tempo possiamo trovare la soluzione, che in realtà già abbiamo, dobbiamo soltanto concretizzarla". Inoltre la Dr ha sottolineato che deve essere risolta la questione degli esodati, "altrimenti il nostro piano non funziona". Alla domanda su quanti fossero i possibili partner, la Dr ha risposto che ce n'è "uno".

Per i sindacati siciliani "è evidente che il progetto Dr è morto. Il governo ha ribadito l'interesse a chiudere la vertenza il prima possibile e non vuole perdere altro tempo".
"Il governo - ha aggiunto poi Roberto Mastrosimone della Fiom Palermo - ha firmato un documento in cui si impegna a emanare al più presto il decreto per i 640 esodati da accompagnare alla pensione, e a trovare una soluzione per garantire l'erogazione del secondo anno di cassa integrazione per i lavoratori ex Fiat e per quelli dell'indotto". Condizione vincolata dall'assunzione entro quest'anno del 30 per cento del personale, ma che potrebbe svanire se Dr Motor non dovesse iniziare a produrre entro fine anno.
"Il bilancio dell'incontro - ha commentato Vincenzo Comella della Uilm - è negativo sul fronte Di Risio, ma lascia uno spiraglio di ottimismo sulle garanzie per esodati e ammortizzatori sociali. E' evidente che la soluzione deve essere trovata entro il 20 giugno".

[Informazioni tratte da Ansa, Adnkronos/Ign, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it, Corriere del Mezzogiorno]

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05 giugno 2012
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