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TERREMOTO IN ABRUZZO

Quasi un centinaio i morti e migliaia gli sfollati. ''E' la peggiore tragedia da inizio millennio''

06 aprile 2009

AGGIORNAMENTO
Drammatico il bilancio, provvisorio e purtroppo destinato ad aumentare: almeno 92 morti accertati, centinaia di feriti e migliaia di sfollati. Tra le vittime ci sono almeno cinque bambini. Centinaia gli edifici crollati completamente o in parte, migliaia quelli lesionati e inagibili. Gli sfollati potrebbero essere 45-50 mila solo all'Aquila, più altri 20-25 mila in provincia. La Caritas parla già di 100 mila persone e si sta attivando per mobilitare aiuti e volontari. I soccorsi sono resi difficili dalle continue scosse di assestamento che rischiano di far crollare gli edifici lesionati e dal fatto che la prefettura, dalla quale si dovevano coordinare i soccorsi, è interamente distrutta. Anche la sede della provincia e altri uffici regionali sono intensamente danneggiati. Il coordinamento dei soccorsi è stato istituito alla scuola della Guardia di finanza. Il sindaco, Massimo Cialente, ha invitato i cittadini «a lasciare immediatamente il centro storico, perché anche le case non crollate possono essere gravemente lesionate».
Anche dai paesi vicini all'Aquila, raggiunti solo nelle prime ore della mattina, arrivano notizie di vittime e danni ingenti. Una delle situazioni più drammatiche è a Onna, dove il 50% delle case è crollato e l'altro 50% è danneggiato. Il presidente della provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane, ha dichiarato che a Onna ci sono otto morti accertati e 20-30 dispersi: «Onna è un paese di anziani. Se non arrivano i figli a dire chi è scomparso, magari nemmeno lo si viene a sapere». A Fossa sono 4 morti, una bambina russa di 3 anni e tre anziani. A Paganica è deceduta la badessa del convento di Santa Chiara. Diversi edifici lesionati anche a Sulmona e a Castel di Sangro, dove però non risultano feriti. Inagibile il tribunale di Avezzano. Secondo la Protezione civile, oltre a L’Aquila, i Comuni più colpiti dal sisma sono: San Demetrio, Pizzoli, Rocca di Mezzo, Paganica, Fossa, Villa Sant’Angelo, San Gregorio, Poggio Picenza, Onna, San Pio, Barrile, Ocre, Rovere, Rocca di Cambio, Pianola, Poggio di Roio, Tempera, Camarda. Particolarmente colpito il patrimonio artistico e storico dell'Abruzzo.
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E' di una ventina di morti e una trentina di dispersi il bilancio provvisorio del sisma che stanotte ha colpito l'Abruzzo. La stima è stata fornita dai Carabinieri. Mentre si continua a scavare sotto le macerie a l'Aquila e nei paesi circostanti, la Protezione civile ha reso noto che gli sfollati potrebbero arrivare a 45-50mila. Gli edifici inagibili potrebbero essere tra i 10 e i 15mila.
Il terremoto di magnitudo 5,8 della scala Richter (pari all'ottavo, nono grado Mercalli), avvenuto intorno alle 3.32, si è verificato nella zona tra L'Aquila, Collimento e Villagrande.
Secondo quanto hanno riferito i Vigili del Fuoco, la zona più colpita sarebbe Paganica, una frazione a sette chilometri dall'Aquila ai piedi del Gran Sasso d'Italia.
Sono cinque i comuni più colpiti dal devastante sisma che si è verificato questa notte in Abruzzo. Oltre all'Aquila, a essere colpiti dal terremoto in maniera drammatica, secondo quanto riferisce la Protezione civile, Roio Coggio, Massa, Paganica e Fossa, tutti in provincia dell'Aquila.
Nel capoluogo abruzzese la situazione più critica è quella che riguarda la zona compresa tra via XX Settembre e via Campo di Fossa con il crollo di un condominio di cinque piani sotto il quale è molto probabile che siano intrappolate intere famiglie. E' crollata, inoltre, parte della Casa dello studente e il campanile di una chiesa nel centro. L'Hotel Duca degli Abruzzi è completamente crollato. La struttura in cemento armato è praticamente collassata e l'edificio si è accartocciato su se stesso.

All'ospedale si sono effettuati i primi interventi anche in pericolo di inagibilità, tanto che numerosi medici medicano i feriti all'aperto di fronte alla entrata principale del pronto soccorso. C'è un'unica sala operatoria in funzione e che quindi è necessario il montaggio di un ospedale da campo che, stando a fonti ospedaliere, sta arrivando dalle Marche. Una parte dei feriti più gravi che non possono essere trattati in ospedale, vengono trasferiti in elicottero in altri centri abruzzesi e a Rieti. Tutto intorno regna il caos e mentre continuano ad arrivate feriti sia con ambulanze che con auto private e di tanto in tanto sfilano barelle con i morti che vengono accompagnati al vicino obitorio.
E' in via di allestimento un campo base presso la Scuola Superiore Reiss Romoli dell'Aquila: lo comunicano i Vigili del Fuoco del capoluogo abruzzese. La struttura servirà ad ospitare le squadre in arrivo da tutta Italia e a coordinare la gestione dei soccorsi. Fra i diversi interventi che si stanno valutando c'è anche quello della probabile evacuazione di alcune strutture dell'ospedale San Salvatore. L'edificio che ospita la farmacia dell'ospedale è crollato.

"L'alba sta sorgendo su una regione provata", ha detto il sindaco dell'Aquila. "Abbiamo fughe di gas, notizie di molti crolli in città, ma dai 38 Comuni ci sono notizie frammentarie, al centro della Protezione civile che abbiamo allestito in un cinema stiamo predisponendo soccorsi per tutti. E' crollata anche la sede del centro di emergenza che avevamo. Continuano le scosse di assestamento, anche forti". La rete della telefonia mobile e fissa nelle zone colpite dal terremoto è stata comunque rimessa in funzione. L'80% delle 15 mila utenze di energia elettrica saltate è stata ripristinata già entro le 9. Crolli di cornicioni e lesioni vengono segnalati anche in provincia di Pescara, ma non si evidenziano casi più gravi.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha firmato un decreto per dichiarare lo stato di emergenza nazionale con il quale il responsabile della protezione civile Guido Bertolaso verrà nominato commissario straordinario del governo per gestire questa situazione. "E' una situazione drammatica, la peggiore tragedia da inizio millennio", ha commentato il responsabile della Protezione Civile. "E' possibile prevedere numerose vittime e migliaia di sfollati", ha aggiunto.

La scossa è stata avvertita distintamente in tutto il centro Italia. A Roma centinaia di persone sono scese in strada, specie nei quartieri a nord-est della città. Poche ore prima dell'evento un'altra scossa era stata avvertita anche in Emilia-Romagna e Toscana. Il terremoto è stato sentito anche in Umbria, dove ancora non si è spenta la memoria del drammatico sisma del 1997.

Quegli allarmi ignorati: scoppia la polemica sul sisma - Quella di stanotte è stata solo la scossa più forte di uno sciame sismico che si perpetua da mesi. La magnitudo registrata alle 3.32 dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia è di 5,8 gradi della scala Richter, a cui sono seguite diverse repliche, la prima di 4,7 gradi alle 4.37. Numerose le avvisaglie nelle ultime settimane. Una scossa violenta il 16 gennaio, poi quella di magnitudo 4.0 che aveva fatto tremare l'Abruzzo già il 30 marzo: molte persone si erano già riversate in strada allora.
Insomma, di scosse da ottobre ad oggi in provincia di L'Aquila ce n'erano state almeno 200, ha confermato in queste ore il professor Giulio Selvaggi dell'Istituto nazionale di geofisica.
Ricordiamo che lo sciame è il susseguirsi di scosse di terremoto, non tutte percepibili dalle persone ma perfettamente rilevate dagli strumenti.

Anche se per la ricerca scientifica i terremoti non si possono prevedere, qualcuno nei giorni scorsi l'aveva fatto ed è stato accusato di "procurato allarme", quindi denunciato di conseguenza. Negli ultimi giorni di marzo Giampaolo Giuliani, tecnico e ricercatore presso il laboratorio nazionale di fisica del Gran Sasso aveva sostenuto che lo sciame sismico in corso poteva essere il preannuncio di un evento più forte. Di Giuliani si era detto che "si divertiva" a spargere notizie infondate ed allarmi. In una intervista ad una emettente televisiva locale Gliuliani aveva parlato del suo lavoro presso il laboratorio e della messa a punto di uno strumento chiamato "Rivelatore Gamma" che permetterebbe di rilevare con un anticipo di 6-24 ore l'arrivo di un terremoto. ["Così posso prevedere i terremoti", Repubblica.it]

Secondo il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso: "Una scossa di questa intensità era impossibile da prevedere". "La commissione grandi rischi presieduta da Franco Barberi si è riunita a L'Aquila con tutti i tecnici locali, con il prefetto vicario e l'assessore regionale della Protezione civile, c'erano tutti i più importanti sismologi compreso Enzo Boschi dell'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia - spiega Bertolaso -. Li ho mandati lì proprio perché a seguito di queste continue scosse nella zona avevo bisogno di avere elementi. E le conclusioni della commissione nazionale, massimo organo tecnico-scientifico d'Italia, erano che non si poteva assolutamente prevedere che cosa sarebbe accaduto nei giorni successivi. Mi aspetto che di ovviamente questo se ne parlerà a lungo. E' ben evidente che non avremmo mai immaginato di dover evacuare una intera regione come l'Abruzzo senza sapere quello che sarebbe accaduto successivamente. Purtroppo, aldilà di tenere tutta la struttura allertata e dopo cinque minuti eravamo già in sala operativa a lavorare, non potevamo fare altro".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Corriere.it, Repubblica.it]

UN SECOLO DI TERREMOTI IN ITALIA - Il terribile terremoto che ha colpito l'Abruzzo si aggiunge a una lunga scia di disastri sismici che, nell'ultimo secolo, hanno colpito l'Italia. Dalla terribile scossa che in 37 'interminabili' secondi squassò Messina e Reggio nel 1908 fino al drammatico evento sismico che ha colpito l'Aquila e le zone limitrofe...

1908 (28 dicembre) Messina e Reggio (magnitudo 7,2): rase al suolo le città di Reggio Calabria e Messina e tutti i villaggi nell'area, causando quasi 100.000 morti. Si tratta della più grave sciagura naturale in Italia per numero di vittime.

1915 (13 gennaio) Avezzano, in Abruzzo (magnitudo 6,8): furono distrutte dal sisma Avezzano e tutto il territorio della Marsica. I morti ammontarono a circa 30.000.

1917 (26 aprile) Umbria e Toscana: furono distrutte dal sisma Monterchi, Citerna e Sansepolcro, e furono provocati danni a tutti i centri urbani dell'alta valle del Tevere.

1920 (7 settembre) Garfagnana e Lunigiana, in Toscana (magnitudo 6,5): con epicentro a Fivizzano; provocò 300 morti solo nel Comune che all'epoca contava 18.000 abitanti.

1930 (23 luglio) Irpinia, in Campania (magnitudo 6,7): 1.425 morti.

1968 (15 gennaio) Belice, nella Sicilia occidentale (magnitudo 6,4): rase al suolo diversi paesi del trapanese: Gibellina, Poggioreale, Salaparuta, Montevago. Le vittime furono 370, un migliaio i feriti e circa 70 000 i senzatetto.

1971 (6 febbraio) Tuscania, nel Lazio (magnitudo 4,5): un terremoto semidistrusse la cittadina del viterbese, danneggiando gravemente i monumenti romanici e provocando 31 morti.

1976 (6 maggio) Friuli (magnitudo 6,1): circa 1.000 le vittime.

1979 (19 settembre) Valnerina: il sisma provocò gravi danni a Norcia, Cascia e le aree limitrofe danneggiando i monumenti e provocando diversi morti.

1980 (23 novembre) Irpinia (magnitudo 6,9): devastate diverse zone tra la Campania e la Basilicata, con danni ingentissimi soprattutto nell'area del Vulture. Distrutti numerosi paesi, i morti saranno quasi 3.000.

1984 (7 e 11 maggio) Molise, Lazio e Campania con epicentro a San Donato Val di Comino (magnitudo 5,2): 7 morti.

1984 (19 ottobre): Catania con epicentro a Zafferana Etnea. Una vittima, centinaia di sfollati, danni ingenti al Palazzo Municipale e alla Chiesa Madre.

1990 (13 dicembre) Santa Lucia nella Sicilia sud-orientale (magnitudo 5,1): gravi danni ad Augusta e Carlentini con 16 vittime, molti danni nell'area del Val di Noto.

1997 (26 settembre e scosse meno forti nei giorni seguenti) Umbria e Marche (magnitudo 5,6): scosse disastrose ed edifici inagibili nelle zone di Assisi, Colfiorito, Verchiano, Foligno, Sellano, Nocera Umbra, Serravalle di Chienti, Camerino; 11 morti.

2002 (31 ottobre-2 novembre) Molise e Puglia (magnitudo 5,4): San Giuliano di Puglia. Crollata una scuola dove morirono 27 bambini; 30 morti in tutto.

2003 (11 aprile) Cassano Spinola, Alessandria (magnitudo 4,6): scossa avvertita in tutto il nord-ovest. Nei giorni successivi la provincia di Alessandria ha stimato danni tra 60 e 80 milioni di euro: 300 sfollati, 5mila case lesionate.

2009 (6 aprile) L'Aquila e zone limitrofe (magnitudo 5,8) tra le frazioni di Collimento e Villagrande, a 5 chilometri di profondità...

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06 aprile 2009
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