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TERREMOTO NELLA POLITICA SICILIANA

I soldi della Formazione professionale per viaggi, cene ed escort ai politici

19 giugno 2013

Viaggi, cene di gala ed escort elargiti ai politici invece di investire i finanziamenti emessi dalla Regione per la Formazione, ma anche fatture inesistenti e appalti pilotati.
C’è tutto questo nell’operazione della Guardia di Finanza di Palermo che all’alba di oggi ha portato all’arresto di 17 persone accusate di finanziamento illecito ai partiti e a vario titolo di associazione a delinquere e corruzione. Dodici sono finite in carcere e cinque agli arresti domiciliari. Una quarantina gli indagati, tra cui molti politici.
L’inchiesta, condotta dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e i sostituti Alessandro Picchi, Sergio Demontis, Maurizio Agnello, Gaetano Paci e Pierangelo Padova, coinvolge soprattutto il Ciapi, uno dei più grandi enti di formazione siciliani.
Ed è un vero e proprio terremoto per la politica siciliana.

Le indagini hanno messo fine a un vero e proprio "comitato d’affari" che per anni, anche corrompendo politici e dirigenti pubblici e ricorrendo a fatture per operazioni inesistenti, ha pilotato gli appalti dei grandi eventi in Sicilia e si è appropriato di rilevanti fondi comunitari destinati ai principali progetti per la formazione professionale.
Secondo quanto accertato dalle indagini della  Guardia di Finanza di Palermo, guidata dal generale Stefano Screpanti, la Regione Siciliana avrebbe stanziato la somma di quindici milioni di euro per avviare all’apprendistato circa 1.500 giovani disoccupati. Ma, stando all’inchiesta, buona parte dei finanziamenti sarebbe finita nelle tasche di politici e manager con viaggi, cene e anche escort, mentre solo 18 giovani hanno avuto un contratto.
Le  indagini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza  hanno smascherato un sistema di tangenti che ruotava attorno al personagio principale della vicenda, il manager Faustino  Giacchetto, ritenuto uno dei massimi esperti su Fondi europei. Gli occhi della Procura sono puntati soprattutto sul Ciapi, ma anche sui cosiddetti Grandi Eventi organizzati dalla Regione siciliana e in particolare dall'assessorato al Turismo. In cella pure la moglie e la segretaria di Giacchetto.

In particolare, secondo gli investigatori Giacchetto avrebbe controllato persino la gestione delle gare d’appalto. E’ stato proprio Giacchetto a gestire il Taormina Fashion Award, il torneo internazionale di golf organizzato a Castiglione di Sicilia, i mondiali di scherma di Catania, tanto per citare qualche esempio.
Gli altri arrestati oltre a Giacchetto, Stefania Scaduto, Francesco Riggio, Pietro Messina, Concetta Argento, Claudio Lo Nigro, Domenico Di Carlo, Luciano Muratore e Antonino Belcuore. I domiciliari sono stati concessi a Carmelo Bellissimo, Sandro Compagno, Massimo Sala, Elio Carreca e Bruno Devita. Una persona, di cui ancora non è stata resa nota l'identità, è tuttora ricercata. A tutti gli arrestati vengono sequestrati beni per un totale di 28 milioni di euro.
Come accennato, l’indagine riguarda a vario titolo anche diversi uomini politici siciliani. Nella "black list" ci sono cinque ex assessori regionali al Lavoro e alla Formazione, tutti del centrodestra: Carmelo Incardona, che ha ricoperto l'incarico tra il maggio 2008 e il maggio 2009; Santi Formica (2006-2007), Francesco Scoma (2004-2006) e Nicola Leanza, che a capo degli uffici del Lavoro e della Formazione è stato per pochi mesi nel 2010 e oggi è capogruppo dell'Udc.

La Guardia di finanza avrebbe denunciato anche l’ex presidente dell'Ars Francesco Cascio (Pdl), che deve rispondere di finanziamento illecito ai partiti; Gaspare Vitrano, ex deputato regionale del Pd, sotto processo per concussione, per aver intascato mazzette riguardanti appalti del settore fotovoltaico. Compaiono anche Salvino Caputo, deputato del Pdl all'Ars e Gerlando Inzerillo, ex congliere comunale di Grande Sud.

L'unico politico indagato per corruzione è il senatore del Pdl Francesco Scoma che, da assessore regionale agli enti locali avrebbe fatto avere all'ente di formazione Ciapi, finito sotto inchiesta, oltre 5 milioni di euro di finanziamenti. In cambio avrebbe avuto 13 mila euro per la campagna elettorale, il pagamento di un viaggio a Capri costato 6 mila euro e abbonamenti in tribuna vip allo stadio per 7 mila euro. Di finanziamento illecito ai partiti rispondono il deputato regionale Salvino Caputo, a cui sarebbero andati 22 mila euro per la campagna elettorale e, tra gli altri, Nino Dina e Lino Leanza che avrebbero avuto, rispettivamente, 6 mila e 3.300 euro per materiale elettorale.

Tra i fermati ci sono anche due ex assessori regionali, Gianmaria Sparma e Luigi Gentile, che in passato hanno avuto rispettivamente la delega all'ambiente e ai Lavori Pubblici. In carcere, a differenza dei politici che sono solo indagati, è finito Gian Maria Sparma, coinvolto nell'inchiesta per gli atti svolti da dirigente della Regione quando, in cambio della commissione di servizi a due società vicine all'ex manager del Ciapi Fausto Giacchetto, si sarebbe fatto pagare un viaggio in Tunisia, abbonamenti Sky, un trasloco e una carta prepagata. Dalle indagini era emerso che avrebbe intascato dollari che gli sarebbero serviti per un viaggio negli Stati Uniti.

In una nota il presidente della Regione, Rosario Crocetta, esprime gratitudine alle forze dell'ordine e ai magistrati che hanno condotto le indagini sugli appalti regionali truccati. "Esprimo con profonda convinzione, ritenendo di interpretare il pensiero della maggior parte dei siciliani, grande gratitudine nei confronti della magistratura e della Guardia di finanza che hanno svolto le indagini su episodi di corruzione registrati negli anni precedenti all'assessorato al Turismo e che hanno portato all'arresto di circa 17 funzionari e amministratori e all'indagine per altri 23, compresi vari esponenti politici. L'azione della magistratura aiuta la Regione e il popolo siciliano a liberarsi dal malaffare e dalla mala politica". "Il nostro governo - continua - ha riscontrato una serie di criticità che sono state pubblicamente denunciate. L'azione conferma, inoltre, la correttezza della scelta sulla politica di rotazione, avviata da tempo dal nostro governo. Ciò non significa affatto che tutti i dirigenti e funzionari regionali siano compromessi, ma che i processi di rotazione consentono, laddove ci sono, di cominciare nuovi percorsi amministrativi che sono già stati avviati nella maggior parte dei settori della macchina regionale". "Oltre all'organizzazione degli eventi - conclude - c'è anche la comunicazione, intesa non come elemento di promozione reale, ma come macchina clientelare del consenso da catturare attraverso elargizioni di denaro e fondi a testate amiche. Riteniamo che ci sia ancora tanto da lavorare, ma che questo rappresenti l'avvio di una azione importante nei confronti di un sistema malato che deve assolutamente cambiare".
 

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, GdS.it, Repubblica/Palermo.it]

- Due pentiti svelano il "sistema Giacchetto" di Salvo Palazzolo

- Chi sono i politici del "sistema Giacchetto" di Emanuele Lauria

- Formazione di... facili costumi (Guidasicilia.it, 28/05/13)

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19 giugno 2013
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