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Terza notte di paura in Emilia

5mila gli sfollati: il Consiglio dei ministri dichiara lo stato di emergenza

22 maggio 2012

Quella trascorsa è stata la terza notte di scosse continue avvertite nei comuni colpiti dal terremoto in Emilia. Lo sciame ha avuto scosse più forti intorno all'una di lunedì e alle sei di martedì mattina. Intanto a Finale Emilia sono circa 4mila le persone che hanno dormito fuori casa perché hanno le abitazioni sventrate o per paura che non siano agibili. Duemila di loro sono state accolte nei 4 campi allestiti in città dalla Protezione civile.

Intanto il presidente del Consiglio Mario Monti, giunto a Sant'Agostino, uno dei Comuni in provincia di Ferrara più colpiti dal terremoto di domenica, è stato accolto da qualche fischio. "Vergogna, andate a casa", hanno gridato alcuni cittadini al passaggio del premier in piazza Guglielmo Marconi. Il premier non si è scomposto e ha definito "gravi" i danni del terremoto di sul tessuto produttivo emiliano. È una terra, ha osservato, "che dobbiamo aiutare a tornare produttiva al più presto. Soprattutto ho voluto portare il senso di vicinanza del governo, con tutte le sue strutture, a queste famiglie e queste popolazioni, così colpite negli affetti e anche nella loro attività quotidiana".

Sette morti, 47 feriti con traumi per i quali è stato necessario il ricovero ospedaliero e circa 5 mila sfollati: è questo per ora il drammatico bilancio.
Le scosse più forti del lunedì (magnitudo 3,7 e 3.6 della scala Richter) erano state avvertite intorno alle 3 e alle 4 di domenica notte nelle zone fra Mirandola, San Felice e Finale Emilia, le stesse cittadine più colpite dal terremoto che all'alba di domenica ha provocato sei vittime. Per tutta la giornata le scosse si sono ripetute arrivando a 170 secondo quanto reso noto l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Con danni alle abitazioni e all'inestimabile patrimonio artistico.
Il Consiglio dei ministri di oggi dichiarerà lo stato di emergenza e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà riferirà in Senato. Intanto la pioggia che si è abbattuta, senza sosta, la scorsa notte in Emilia Romagna e le basse temperature (8-9 gradi) non hanno di certo aiutato l'allestimento dei campi mobili.

Nessuna tregua per la popolazione che, per la paura, ha preferito i centri di accoglienza alle loro case, anche quelle non danneggiate. Ed è salito a quasi 5 mila il bilancio degli sfollati. Di questi, 1288 nel ferrarese, 266 nel bolognese, 3360 nel modenese il conto degli sfollati. La Protezione civile dell'Emilia-Romagna entro la giornata di lunedì conta di allestire altri 1.500 moduli per l'assistenza nel modenese. Proprio a Mirandola, sono migliaia le persone che si sono rivolte nei centri di accoglienza organizzati nelle scuole e nel palazzetto dello sport. Oltre ai dormitori provvisori allestiti nelle scuole, i volontari stanno montando le tende, sotto una pioggia che non accenna a smettere. La nuova tendopoli, montata nel campo sportivo, potrà accogliere circa 500 posti letto.

E sono stati circa 600 gli interventi dei carabinieri dell'Emilia Romagna per assistere, nelle ultime 24 ore, la popolazione nelle zone colpite dal terremoto. Per fronteggiare le attività di assistenza connesse al terremoto sono stati fatti confluire, nelle zone interessate al sisma, uomini e mezzi provenienti anche da fuori Regione. In particolare, già dalla scorsa notte, insieme agli oltre 1000 uomini delle stazioni e compagnie territoriali impegnati materialmente nelle operazioni di soccorso, assistenza e antisciacallaggio, stanno operando anche militari dei battaglioni mobili di Bologna, Mestre, Milano e Firenze, due velicoli del nucleo elicotteri di Forlì, unità cinofile del nucleo di Bologna e un'unità sanitaria mobile del comando Legione.

Il governo "valuterà tutte le richieste fatte" dagli enti locali, coinvolti nel sisma emiliano, come "il rinvio dei pagamenti, di tributi e dei contributi e la derogabilità al patto di stabilità". Il sottosegretario Catricalà ha spiegato che, dalla riunione del Consiglio dei ministri, uscirà la dichiarazione di "stato emergenziale" e che il governo approverà la "copertura finanziaria per il soccorso e la prima assistenza ai soggetti interessati, ovvero ai cittadini e alle imprese". "Nell'ordinanza ci sarà anche la messa in sicurezza provvisionale", ha detto, ma "non ci saranno provvedimenti che riguardano la sistemazione dei luoghi, dei palazzi e delle opere, anche se questo non significa che poi il governo intende estraniarsi".

[Informazioni tratte da Ansa, Corriere.it]

 

 

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22 maggio 2012
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