Thank you for smoking
Una commedia intelligente ed audace, che ricorda i grandi film indipendenti Usa anni Novanta
Noi vi consigliamo...
THANK YOU FOR SMOKING
di Jason Reitman
Come portavoce della Big Tobacco, Nick Naylor (Aaron Eckhart) non ha una vita facile. Messo alle strette da fanatici della salute decisi a bandire il tabacco e da un senatore opportunista (William H. Macy), Nick intraprende una controffensiva di pubbliche relazioni, intervenendo in talk show televisivi e assumendo un super agente di Hollywood (Rob Lowe) per promuovere il fumo nei film. Ben presto Nick diventa un volto noto e attira l'attenzione del magnate della Big Tabacco (Robert Duvall), che vede in lui l'uomo giusto per ideare nuove strategie di marketing e consolidare l'immagine della società. La vita privata di Nick, però, non è eccezionale. Divorziato da Jill, è stato spesso un padre assente per suo figlio Joey (Cameron Bright), e non è certo facile fargli capire il senso del suo lavoro. I suoi amici più cari sono membri della cosiddetta MDM, dove ''MDM'' sta per "Mercanti di Morte", visto che si danno tutti da fare per quelle che vengono considerate le industrie più mortali d'America: Polly (Maria Bello), portavoce di un gruppo dell'industria degli alcolici, e Bobby Jay (David Koechner), che fa pubbliche relazioni per una lobby dell'industria delle armi.
Anno 2006
Distribuzione Lucky Red
Durata 92'
Regia e sceneggiatura Jason Reitman
Con Aaron Eckhart, Maria Bello, Katie Holmes, Adam Brody, Robert Duvall, William H. Macy, Sam Elliot, Rob Lowe, David Koechner, J.K. Simmons
Genere Commedia
Nick Naylor non nasconde la verità... la filtra.
Thank you for smoking è tratto dall'omonimo romanzo satirico di Christopher Buckley, pubblicato per la prima volta nel 1994. Il libro è stato definito il portabandiera della cultura del ''gioco delle carte'' che ha da tempo preso piede in America: dalla Casa Bianca fino a Hollywood la verità è diventata qualcosa da manovrare e falsificare, evitando il più possibile di parlarne.
Non è stato facile per Jason Reitman (figlio di Ivan 'Ghostbusters' Reitman) riuscire a fare questo film. I diritti del libro li aveva acquistati, dieci anni fa, Mel Gibson che avrebbe dovuto interpretare Nick Naylor, ma il film non fu mai fatto. Il produttore David O. Sacks l'ha spuntata dopo un processo durato 18 mesi.
Per quanto riguarda il ruolo principale Reitman ha affermato che Eckhart è sempre stato la sua prima scelta: ''Nick Naylor - ha affermato il regista - doveva avere la calma spaventosa del Chad di 'Nella società degli uomini', mescolata all'inaspettata profondità emotiva del George di 'Erin Brockovich'. In due parole: Aaron Eckhart''. Da parte sua l'attore americano ha detto che appena letta la sceneggiatura ha capito a chi doveva ispirarsi per il ruolo: ''Considero questo personaggio - ha spiegato Eckhart - allo stesso modo in cui credo che George C. Scott considerasse Patton (Patton di Franklin J. Schaffner). Infatti, non mi scuso mai per le decisioni che prendo ed è per questo che lo spettatore troverà il film divertente''.
La critica
''Se avete voglia di ridere davvero, il film di Jason Reitman (figlio di Ivan che girò ''Ghostbusters”)'' è un'occasione che non capita tanto spesso.''
Mariarosa Mancuso, 'Il Foglio'
''(...) il film è un inno sardonico, molto divertente, alla libertà di comprare e fumare tabacco (...). è brillante, ricco di battute, ben fatto.''
Lietta Tornabuoni, 'La Stampa'
''(...) in questa cinica, divertente, intelligente commedia che prende tutti, il piglio è quello del cinema anni '40 di La Cava o Sturges. Girato con sfacciata etica da cabaret (...)''
Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera'
''Travolgente commedia, che vanta un dialogo liberatorio, un'improntitudine senza precedenti, facendo comprendere che il tabagismo è l'ultimo dei suoi obiettivi. Reitman abbatte a furor di battute, tutte felici, l'ipocrisia che sembra dominare la società americana, riverberata su tutte le nazioni che ne imitano le modalità.(...) La pellicola, davvero godibile, vanta interpreti formidabili, trascinati dal sorprendente Eckhart. Le sequenze riuscite sono innumerevoli.''
Adriano De Carlo, 'il Giornale'