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Tipi da spiaggia attenzione! Quest'anno i Comuni turistici vi daranno la caccia

Addio alla vacanza ''stravaccone'', regole ferree sotto l'ombrellone

04 luglio 2005

Quello di stavaccarsi, alla faccia della decenza e delle buone maniere, è un modus con il quale il turista in estate si sente veramente in vacanza, quest'anno però, molti di questi comportamenti troppo libertari e che per molti fanno vacanza, saranno messi al bando in parecchie località balneari italiane.
Sì, perché, particolarmente in alcuni centri turistici, l'arrivo della bella stagione porta vere e proprie ''orde di barbari'', che con i loro modo poco ortodossi trasformano in poco tempo posti belli e preziosi, in disastrate zone post belliche. 
Ed è così che quest'anno i turisti, trasgressori, dovranno non soltanto pagare i, particolarmente cari, conti di alberghi e stabilimenti balneari, ma anche le multe, che in alcuni casi potrebbero essere molto salate.

Per esempio, in alcune mete turistiche, si è dichiarata guerra aperta ai ''tipi da spiaggia'', ossia quelli che si avventurano tra le vetrine del centro a torso nudo o sfoggiando mini bikini, magari umidicci dall'ultimo bagno. E' il caso di Alassio (Savona), dove una passeggiata nel centro storico indossando solo i ''facili costumi'' sopra elencati  può costare cara al turista.
La stessa regola per la ''salvaguardia del decoro" è stata adottata dal comune di Montecatini, dove anche una pennichella su di una panchina può costare sanzioni da 25 a 500 euro.
Ma non è solo il ''buon costume'' (richiamato anche dalla Costituzione italiana)  il solo principio cui si appellano i regolamenti per la stagione estiva. A Mondello (la spiaggia di Palermo), si cerca di evitare l'appropriazione indebita, chiedendo ai bagnanti di non occupare le cabine della spiaggia come se fossero monolocali. A Eraclea, in provincia di Venezia, le ordinanze municipali vietano di scavare buche nella sabbia e raccogliere conchiglie per portarle sotto l'ombrellone. E in molte località sono banditi i racchettoni, considerati una minaccia all'incolumità dei bagnanti.

E per chi non contempla nel relax estivo lo ''svaccamento comportamentale'', ma solo la tranquillità e il riposo, i regolamenti locali di alcune amministrazioni prevedono un giro di vite anti rumore. Ai divieti oramai riconosciuti (come accendere la radio nelle prime ore del pomeriggio, diffuso in molti stabilimenti), si aggiunge qualche regola originale: a Capri, per esempio, è vietato passeggiare nella famosa piazzetta indossando gli zoccoli, perché disturbano la quiete pubblica.

Quindi, la vacanza 2005, per chi se la potrà permettere, costerà di più in tutti i sensi e il richiamo alle buone ''Rimini'', foto di Enrico Bossanmaniere potrebbe essere vissuto dai vacanzieri, salassati dai prezzi, come purgatorio non meritato.
Infatti quest'estate se riposarsi in riva al mare costa, per oziare sull'arenile si pagherà anche di più.
Qualche cifra? Lo stabilimento più caro d'Italia è quello di Santa Margherita Ligure: un ombrellone e due lettini (la dotazione minima per sopravvivere in spiaggia), 252 euro la settimana.
Per chi vuole risparmiare un po', e rimarchiamo un po', può andare in posti meno esclusivi: nella intramontabile Rimini si può prendere il sole comodi con 14 euro ma a Ostia, l'affollato lido romano, di euro ce ne vogliono 21. C'è poi anche l'insopportabile ''tassa d'ingresso'', dai 2 euro a salire, perché si paga anche il semplice fatto di mettere piede in spiaggia.

L'alternativa? Beh, una ce l'avremo, anche se non è un granché ed è rivolta ad un pubblico prevalentemente maschile: in casa con il condizionatore acceso, davanti la tv a guardare dvd di passati mondiali di calcio, mangiando frittatone di cipolle, birre ghiacciate e rutto libero... come Fantozzi insegna.

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04 luglio 2005
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