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Tonno insuperabile...

A Palermo una grossa partita di tonno rosso avariato ha già mandato all’ospedale circa 200 persone

29 maggio 2013

La chiamano "Sindrome da sgombroide" e negli ultimi quattro giorni avrebbe colpito più di 200 persone nel solo capoluogo siciliano, tutte con i sintomi di una grave intossicazione alimentare. Sul banco degli imputati una mega partita di tonno avariato, venduto a prezzi stracciati in numerose pescherie della città.
Difficoltà respiratorie, tachicardia, senso di nausea e gravi irritazioni cutanee, simili a delle vere e proprie ustioni, sono tra i malesseri più comuni riscontrati sui pazienti. Dallo scorso sabato, sono stati almeno 100 i ricoveri registrati dai presidi ospedalieri a Palermo e in provincia e il numero potrebbe salire nelle prossime ore. Una trentina i casi segnalati al Pronto soccorso dell’ospedale Cervello, otto a Villa Sofia, venti le persone visitate al Policlinico, dieci al Civico e più di 30 al Buccheri La Ferla. Tra gli intossicati, 15 sarebbero bambini.

"La sindrome da sgombroide è una delle più frequenti intossicazioni da prodotti ittici - spiega il Dottor Gaspare Biundo esperto che su questo tipo di avvelenamento alimentare ha anche condotto uno studio - Tra le cause, il trattamento inappropriato del pesce durante la sua conservazione, quando cioè, durante l’innesco di processi di degradazione, si producono quantità importanti di istamina: una sostanza tossica rilevata nel pesce in decomposizione".
Il tonno sarebbe stato acquistato nelle zone più diverse della città, dalle bancarelle di Ballarò fino alle pescherie di via Belgio.

Intanto, sull’epidemia d’avvelenamento indaga la polizia che in alcuni presidi ospedalieri ha interrogato le famiglie colpite per cercare di risalire alle pescherie che avrebbero venduto il tonno "incriminato". Due giorni fa la polizia e la guardia costiera avevano sequestrato 2.500 chili di tonno nel porto di Cefalù.
"Il pesce è un alimento indispensabile e bisogna agire con tolleranza zero nei confronti di chi mette a repentaglio la salute". È quanto affermano il presidente e il direttore della Coldiretti siciliana, Alessandro Chiarelli e Giuseppe Campione in relazione alle intossicazione di questi giorni. "Accertare le responsabilità e colpire chi non rispetta le regole è determinante - aggiungono - Occorre sempre accertarsi della provenienza, dello stato di conservazione di tutti gli alimenti e denunciare chi non rispetta le regole".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Repubblica/Palermo.it, Corriere del Mezzogiorno]

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29 maggio 2013
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