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Torna l'ora legale

Nella notte tra Sabato 24 e Domenica 25 marzo, le lancette dell'orologio vanno spostate dalle 02:00 alle 03:00. Un'ora avanti per un risparmio da 95 milioni di euro

24 marzo 2012

Addio ora solare, domenica ritorna l'ora legale e bisognerà mettere le lancette dell'orologio un'ora avanti. L'ora legale scatta nella notte fra sabato 24 e domenica 25, esattamente alle 2,00 quando bisognerà posizionare le lancette dell'orologio sulle ore 3,00.
Con il passaggio all'ora legale dormiremo un'ora in meno e avremo un'ora in più di luce la sera. L'ora legale resterà in vigore fino a domenica 28 ottobre prossimo, quando ritornerà l'ora solare.
La scelta del passaggio all'ora legale è collegata al risparmio energetico, quantificato dalla societa Terna, la società responsabile in Italia della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, nell'ultimo cambio di ora del marzo 2011, in circa 650 milioni di kwh nel periodo di 7 mesi, un risparmio pari a metà del fabbisogno domestico elettrico annuo di una regione come il Friuli Venezia Giulia, con una riduzione di emissione medie pari a 300 mila tonnellate di CO2. Secondo Terna, per i prossimi sette mesi verranno risparmiati 630,2 milioni di kilowattora. La stima del risparmio economico per il 2012 è pari a circa 95 milioni di euro.
Dal 2004 al 2011 l'Italia ha risparmiato complessivamente oltre 5,6 miliardi di kilowattora, corrispondenti a circa 800 milioni di euro di minor costo. Nel periodo primavera-estate, il mese che segna il maggior risparmio energetico stimato è aprile, con 145,7 milioni di kilowattora (pari al 23,1% del totale). In autunno, invece, il primato va al mese di ottobre con 162,1 milioni di kilowattora risparmiati. Sul sito internet della società, www.terna.it, è visibile la "curva di carico", che rappresenta l'andamento del consumo di energia elettrica in Italia in tempo reale.

In Italia l'ora legale è in vigore dal 1966 in linea con i paesi dell'Unione Europea. Nel nostro Paese l'ora legale è stata adottata la prima volta nel 1916 ed è rimasta in uso fino al 1920. Da allora è stata abolita e riconfermata molte volte tra il 1940 e il 1948 a causa della Seconda guerra mondiale. L'ora legale è stata quindi adottata dall'Italia definitivamente con una legge del 1965, in un periodo in cui il fabbisogno energetico nel nostro paese aumentava continuamente. La legge stabiliva che l'ora legale stabilita durasse quattro mesi, dalla fine di maggio alla fine di settembre. Sempre in Italia, la durata dell'ora legale è stata poi protratta a sei mesi nel 1981, con inizio l'ultima domenica di marzo e termine nell'ultima domenica di settembre. Nel 1996, quindi, è stato stabilito un altro prolungamento di un mese insieme con il resto dell'Europa: l'inizio è così fissato per l'ultima domenica di marzo mentre la fine dell'ora legale è spostata all'ultima domenica di ottobre.
In Svizzera l'ora legale è stata adottata per la prima volta nel 1981 e dal 1996 segue il calendario dell'Unione europea pur non facendone parte. Nell'emisfero australe, essendo le stagioni invertite rispetto all'emisfero boreale, anche l'ora legale segue un calendario invertito: in Australia è in vigore da ottobre a fine marzo o inizio aprile, con possibili variazioni da stato a stato, mentre in Brasile si va dalla terza domenica di ottobre alla terza domenica di febbraio.
Il primo a proporre di introdurre l'ora legale per risparmiare energia è stato Benjamin Franklin nel 1784 ma la prima introduzione su larga scala si ebbe solo nel 1916 in Inghilterra quando la Camera dei Comuni di Londra diede il via libera al cosiddetto British Summer Time. Tra i diversi Paesi, il Giappone non ha mai adottato l'ora legale rimanendo fermo a quella solare.

Il mini jet lag insidierà sonno del 20% degli italiani 'tiratardi' -  L'ora legale? "E' come un mini jet lag. Un'ora rubata che potrebbe insidiare le notti dei cosiddetti 'gufi' o 'tendenzialmente gufi', circa il 20% degli italiani. Sono loro le potenziali vittime dell'ora legale". Parola di medico del sonno. "Queste persone - spiega Luigi Ferini Strambi, direttore del Centro di medicina del sonno del San Raffaele di Milano - hanno già un ritmo del sonno ritardato e vanno a dormire a notte alta. Con un'ora in meno per dormire i loro risvegli potrebbero non essere piacevoli. Anche per una settimana al mattino potrebbero avere una maggiore sonnolenza".
Lo specialista rassicura comunque gli italiani: il risveglio del lunedì, dopo il debutto della notte corta nel weekend, potrebbe comportare qualche sbadiglio in più e una dose supplementare di caffè, ma niente di grave. "E' come se si soffrisse per un minimo spostamento del fuso ma non dovrebbero esserci particolari problemi visto che si tratta solo di un'ora. Gli esperti concordano sul fatto che i disagi cominciano ad avvertirsi con un cambiamento di almeno 2-3 ore", sottolinea. Certo gli effetti della notte 'accorciata' per legge variano a seconda della sensibilità di ciascuno. "C'è chi ne soffrirà di più e chi di meno. Le persone che hanno una normale ritmicità sonno/veglia - quelle, cioè, che vanno a letto alle 11 e si svegliano alle 7-8 del mattino - potrebbero andare incontro a qualche disagio nei due-tre giorni successivi allo spostamento delle lancette in avanti. Un po' di sonnolenza prima di riadattarsi al nuovo ritmo. Uno dei motivi per cui le lancette si muovono fra sabato e domenica, e non più fra domenica e lunedì, è proprio questo: si vuole permettere alle persone di riadattarsi alla perdita dell'ora di sonno nel weekend, prima della ripresa delle attività lavorative".

E se alle persone con ritmi nella media basteranno due-tre giorni per attutire il colpo, per i gufi i tempi di allungano: potrebbe servire un'intera settimana, calcola Ferini Strambi. "A creare ulteriori problemi è il ritmo biologico già spostato in avanti. Il problema è genetico, legato all'orologio biologico interno". Si è gufi dentro insomma, fin nel Dna. Ma c'è una nota positiva per gli italiani 'tiratardi': "Staranno bene a ottobre, quando si tornerà all'orario normale, al contrario delle cosiddette 'allodole' che vanno a letto al tramonto e si svegliano all'alba", spiega lo specialista. La ruota gira. Ma, intanto, sono proprio i mattinieri i meno sensibili all'ora legale: nessun grosso problema per loro. A questo turno, però, saranno di più gli italiani a rischio sonnolenza che quelli insensibili. "Nella popolazione generale, infatti, i gufi o tendenzialmente gufi sono più numerosi, 2-3 volte di più rispetto alle allodole, che rappresentano il 5% degli italiani. Questo vuol dire che l'arrivo dell'ora legale creerà più problemi del ritorno all'ora solare a ottobre".
I consigli per non farsi cogliere impreparati dalla prova del sonno accorciato? "Chi ha un ritmo sonno-veglia normale, può cercare di anticipare l'ora in cui va a letto. Tutti invece - conclude Ferini Strambi - al mattino devono cominciare a esporsi subito, senza tergiversare, al sole. Alzare le tapparelle e farsi inondare dalla luce al mattino abitua l'organismo e inibisce la melatonina, meccanismo che ci permette di riattivarci più velocemente".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Adnkronos Salute]

 

 

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24 marzo 2012
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