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Torna libero uno degli uomini di Giovanni Brusca

Il carceriere del piccolo Giuseppe Di Matteo sarà affidato ai servizi sociali

30 aprile 2009

Condannato a 22 anni di reclusione per il sequestro e l'uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, Stefano Bommarito non sconterà la pena in carcere. Il Tribunale di sorveglianza di Palermo, infatti, come riportato ieri dal 'Giornale di Sicilia', ha concesso al collaboratore di giustizia di San Giuseppe Jato l'affidamento in prova ai servizi sociali.

Il piccolo Di Matteo fu sequestrato e poi sciolto nell'acido nel novembre del 1993 per ordine di Giovanni Brusca, che intendeva in tal modo vendicarsi del padre del ragazzino, il pentito Santino Di Matteo.
Gli altri esecutori della sentenza sono ai domiciliari o in carcere. Nel processo di Matteo Bommarito, che ne era stato il carceriere, era stato condannato a 20 anni di reclusione grazie agli sconti di pena previsti per i collaboratori di giustizia. Successivamente era stato condannato per l'omicidio di un imprenditore che non aveva voluto pagare il pizzo, Vincenzo Miceli, e di persone ritenute vicine all'ex pentito Balduccio Di Maggio. La pena complessiva per lui era così salita a 22 anni di carcere. [Adnkronos/Ing]

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30 aprile 2009
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