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Totò Cuffaro a giudizio col rito abbreviato

Il Gup ha deciso di accogliere la richiesta dei legali dell'ex governatore siciliano accusato di concorso esterno in associazione mafiosa

25 febbraio 2010

E' iniziata questa mattina, nel nuovo Palazzo di Giustizia di Palermo, l'udienza preliminare per il senatore Salvatore Cuffaro (Udc) accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Il gup del Tribunale Vittorio Anania dovrà decidere se accogliere la richiesta della Procura di Palermo di rinviare a giudizio l'ex presidente della Regione Siciliana. Cuffaro è difeso dagli avvocati Antonino Caleca e Antonino Mormino e da oggi anche dal professore Oreste Dominioni, presidente delle Camere penali. L'accusa è rappresentata dai pm Antonino Di Matteo e Francesco Del Bene. L'udienza preliminare si svolge a porte chiuse. La decisione dovrebbe essere presa entro oggi.

I pm di Di Matteo e Del Bene hanno depositato uno dei 'pizzini' del boss mafioso Bernardo Provenzano, in cui il capo mafia chiede all'ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino provvedimenti di 'clemenza' per i mafiosi.
Nel 'pizzino' che risalirebbe all'11 settembre 2001 il boss Provenzano avrebbe parlato a Vito Ciancimino dei provvedimenti di indulto e amnistia di cui si sarebbero dovuti occupare dei politici citando "il nostro senatore" e "il nuovo presidente". Secondo Massimo Ciancimino, il senatore sarebbe Marcello Dell'Utri e il presidente Salvatore Cuffaro, che era stato eletto governatore a fine luglio del 2001. All'udienza preliminare sono state depositate anche le dichiarazioni rese lo scorso 22 dicembre da Massimo Ciancimino ai pm di Palermo.
La difesa di Cuffaro ha invece chiesto la produzione della requisitoria del processo di primo grado per favoreggiamento aggravato a cosa nostra in cui Cuffaro venne condannato a 5 anni. In particolare, riguarda la parte della requisitoria in cui i pm Maurizio de Lucia e Michele Prestipino spiegavano i motivi per cui escludevano il reato di concorso esterno per Cuffaro. Inoltre la stessa difesa ha chiesto di produrre i provvedimenti della 14esima legislatura su amnistia e indulto e le dichiarazioni di Giuliano Pisapia nel quale esclude "qualsiasi intervento di Cuffaro" a favore dell'amnistia e dell'indulto.
Il Gup Anania, dopo una breve pausa, ha accolto tutte le richieste difensive presentate dal collegio dei legali del senatore Cuffaro.

Alla fine, il Giudice per le udienze preliminari ha deciso che Cuffaro, sarà giudicato col rito abbreviato, accogliendo l'istanza di ammissione al rito alternativo, avanzata dai legali dell'imputato. A sorpresa, infatti, i difensori dell'ex governatore siciliano, al termine dell'intervento con cui il pm Nino Di Matteo ha illustrato la richiesta di rinvio a giudizio, hanno sollecitato l'abbreviato.
Il processo sarà celebrato sempre dallo stesso gup che si è riservato la fissazione della data di udienza. Il processo con rito abbreviato è stato fissato al 15 aprile.
"Quello di oggi - ha spiegato uno dei difensori dell'imputato, l'avvocato Nino Caleca - è un processo che si basa sugli stessi fatti e sulle stesse prove che sono state oggetto del processo per favoreggiamento aggravato. La struttura dell'attività istruttoria è identica e ripeterla in un altro dibattimento sarebbe stato inutile". Sempre spiegando il motivo della scelta dell'abbreviato Caleca ha aggiunto: "Non c'è alcuna prova nuova per sostenere l'ipotesi del concorso in associazione mafiosa". Caleca ha annunciato che in sede di abbreviato gli avvocati solleveranno l'eccezione del 'ne bis in idem', argomentando che la sostanziale identità delle accuse rivolte al governatore, con quelle avanzate nel processo per favoreggiamento, impedisce la celebrazione di un nuovo processo.

"Non è giusto essere processato due volte per lo stesso reato" - "Se devo essere sincero non sto bene". Così ha risposto Totò Cuffaro alle persone che questa mattina si sono avvicinate per chiedere come sta prima di entrare nell'aula 24 del nuovo Palazzo di Giustizia di Palermo. "Ho grande fiducia nella giustizia e rispetto per la magistratura, ma credo che non sia giusto essere processato due volte per lo stesso reato", ha detto Cuffaro prima di entrare in aula. "Abbiamo concordato con i miei avvocati - ha spiegato Cuffaro - la possibilità di rafforzare il collegio difensivo. Sono stati loro a consigliarmi il professor Dominioni che ho imparato a conoscere negli ultimi tempi come una persona di grande umanità e di grande professionalità".
Cuffaro, visibilmente emozionato, ha ribadito che "nonostante tutto sono qui e mi difenderò dalle accuse ingiuste con fiducia e rispetto per la magistratura". "I miei avvocati - ha concluso - stanno elaborando la loro strategia".
Cuffaro contesta all'accusa il reato di concorso esterno in associazione mafiosa perché appena un mese fa è stato condannato, in appello, per favoreggiamento aggravato a cosa nostra nel processo per le cosiddette 'talpe' della Procura di Palermo.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, ANSA]

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25 febbraio 2010
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