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Totò Cuffaro in preghiera aspettando la sentenza del processo alle ''Talpe della Dda di Palermo''

18 gennaio 2008

Devotissimo alla Madonna, come abbondantemente risaputo, il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, ha deciso di dedicare alla preghiera gli ultimi momenti che lo dividono dalla sentenza per il processo alle talpe della Dda di Palermo, nel quale è stato imputato per rivelazioni di segreto d'ufficio e favoreggiamento aggravato a Cosa nostra.
Un ''ritiro spirituale'' che Cuffaro ha deciso di passare con la famiglia e gli amici più intimi, lontano dagli impegni ufficiali.
Ieri Cuffaro ha trascorso parte della giornata in "ritiro" con la famiglia nella tenuta di Piazza Armerina, poi è tornato a Palermo dove ha seguito in tv l'evolversi del 'caso Mastella' e ha ricevuto qualche amico più intimo.

In serata, per l'assoluzione del presidente della Regione, si è svolta una veglia di preghiera nella chiesa di Santa Lucia, a pochi metri dal carcere Ucciardone, nel cuore di Palermo! L'iniziativa, lanciata da un assessore e da un consigliere comunale dell' Udc, Pippo Enea e Doriana Ribaudo, è stata diffusa in città con una catena di sms. Altri momenti di preghiera si sono tenuti a Raffadali (AG) il paese del Governatore e in altri centri della Sicilia. Il segretario regionale dell'Udc Saverio Romano ha definito le veglie di preghiera "una testimonianza del grande affetto che c'è intorno al presidente"...

Intanto nessun segnale fino a questo momento è arrivato dalla Camera di consiglio dell'aula bunker di Pagliarelli dove, da mercoledì alle ore 10, i giudici della terza sezione del tribunale stanno esaminando le 200 mila pagine del processo alle "talpe", per emettere la sentenza che è attesa per oggi, o al massimo per domani.
Ricordiamo che il presidente della Regione Siciliana nel processo è imputato, con altre dodici persone, con l'accusa di favoreggiamento di Cosa nostra. Per lui i pm Michele Prestipino e Maurizio De Lucia hanno chiesto la condanna ad 8 anni di reclusione (leggi), mentre la difesa ha invece sostenuto l'assoluta estraneità dell'imputato alle accuse contestate (leggi).
Prima di ritirarsi, il collegio presieduto da Vittorio Alcamo, a latere Lorenzo Chiaramonte e Salvatore Fausto Flaccovio, ha fatto sapere che avrebbe avvisato la cancelleria con un paio d'ore d'anticipo rispetto all'uscita dalla camera di consiglio.
Il presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro ha fatto sapere che non sarà presente nell'aula bunker di Pagliarelli al momento della lettura della sentenza, e che in caso di condanna per mafia, si dimetterà dalla carica di governatore e lascerà la politica (leggi).

- Cuffaro, le ipotesi in caso di condanna (la Repubblica/Palermo)

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18 gennaio 2008
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