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Tra class action e proteste di popolo

Dopo il crollo del viadotto Himera, l'indignazione dei siciliani monta e urla contro la pubblica amministrazione

17 aprile 2015

Una class action contro la pubblica amministrazione per il cedimento del viadotto Himera che ha provocato l'interruzione dell'autostrada Palermo-Catania e gravissimi danni all'economia siciliana.
L'iniziativa è stata assunta da alcune organizzazioni di Palermo e Trapani (Adiconsum, Confcommercio, Confindustria, Confartigianato e Cisl) che hanno dato mandato all'avvocato Alessandro Palmigiano di agire affinché la pubblica amministrazione si attivi immediatamente per risolvere il disservizio.

La legge prevede che qualora non vi sia risposta, o un programma di intervento, entro 90 giorni dalla diffida, le associazioni che fanno ricorso possono chiedere al Tribunale amministrativo di emettere un provvedimento, nominando, se del caso, un apposito commissario che possa, sulla base delle risorse esistenti, supplire all'eventuale inerzia o ai ritardi della pubblica amministrazione. Per quanto riguarda invece il risarcimento dei danni le associazioni chiederanno di accedere agli atti per verificare se vi siano delle responsabilità di Anas (o di altri soggetti) per quanto accaduto.
"E' evidente - dicono le associazioni - che Anas, quale ente proprietario dell'autostrada, aveva un preciso obbligo di manutenzione in maniera diligente e costante. Se emergerà dagli atti che vi erano, o vi potevano essere, delle avvisaglie di questo crollo e che Anas (o altri enti) non ha fatto tutto quanto in suo potere per intervenire, è evidente che ciò la potrebbe esporre a delle azioni risarcitorie da parte dei cittadini o dalle imprese danneggiate".
I danni per le imprese siciliane sono stimati in miliardi di euro.

Anche su facebook è nato un gruppo sull'onda dell'indignazione dopo il cedimento del viadotto: si chiama "Adesso basta" e nel giro di pochissimi giorni ha raccolto quasi 19 mila adesioni. Il gruppo ospita proteste, lamentele, sfoghi e indignazione contro il governo della Regione e all'insegna dello slogan "Rivogliamo la nostra autostrada!!!".
I promotori scrivono: "Ognuno di noi coinvolga i suoi amici e cominci a chiedere informazioni a commercialisti, avvocati su cosa succede se un popolo (perché tale dobbiamo essere) decide di non pagare le tasse fino a quando non ci restituiscono l'autostrada e le strade provinciali dissestate!".

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17 aprile 2015
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