Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Tra discriminazione e incapacità. Sul triste episodio avvenuto nella Scuola media ''Vann'Antò'' di Ragusa

03 febbraio 2007

Un fatto locale che ha fatto il giro d'Italia quello avvenuto nei giorni nella scuola media ''Vann'Antò'' di Ragusa. La storia di un ragazzo con problemi psichici e di una scuola che non ha saputo, e non ha potuto, garantire un'esistenza dignitosa ad un suo alunno disagiato (leggi).
Tutto è iniziato con l'ennesima perdita di controllo dell'alunno tredicenne che, vittima di un disagio psichico che lo rende particolarmente aggressivo, ha provocato il caos nella media ''Vann'Antò'' di Ragusa. Già da una settimana i genitori degli alunni della II G non mandavano i propri figli a scuola proprio a cagione del comportamento del tredicenne, che in altre occasioni ha aggredito sia i propri compagni che i professori.
La notizia, dopo una denuncia fatta dalla madre del ragazzo convinta che il ''caso'' sia dovuto alle inadeguatezze interne alla scuola, è arrivata fino al ministero della Pubblica Istruzione che ha dato subito disposizioni al direttore scolastico regionale per la Sicilia di inviare un ispettore nella scuola media, per trovare una soluzione che consenta di non emarginare il disabile e permetta il regolare svolgimento delle lezioni.

Ieri alla famiglia del ragazzo è stato notificato il provvedimento del Tribunale dei minori di Catania che lo ha affidato ai servizi sociali per essere successivamente destinato a una struttura specializzata che dovrà occuparsi della sua educazione e assistenza. La decisione è scaturita da una riunione che si è svolta nei giorni scorsi in prefettura a Ragusa - mentre nell'istituto si svolgeva l'ispezione disposta dal ministero – e che ha preso in esame la sentenza del Tribunale per i Minori etneo. In particolare, il provvedimento del tribunale stabilisce ''che si provveda ad individuare, d'accordo con la famiglia del ragazzo, una struttura socio-psico-educativa con appropriato supporto medico affinché il disabile venga costantemente seguito''. Sono ancora da stabilire le modalità del ricovero che saranno affrontate in un momento successivo. 

La famiglia del ragazzo però non ci sta e ha deciso di impugnare il provvedimento tramite l'avvocato Maria Platania. ''Il nostro ragazzo - ha detto la madre Antonietta Grut Recchimurzo - ha una malattia che lo rende disabile e la sentenza fa riferimento invece a misure applicabili a minori irregolari per condotta o per carattere. E poi parla di un provvedimento deliberato in Camera di consiglio alla presenza del minore, della madre e del difensore. Ma non è vero''. ''Dall'anno scorso mio figlio è oggetto di provvedimenti tesi a discriminarlo e mortificarlo: dalla riduzione dell'orario scolastico al divieto di frequentare la scuola in occasione di particolari manifestazioni, nonché espulsioni. Invece - ha accusato la signora Antonietta - nulla è stato deciso nei confronti dell'insegnante che, alla presenza di due compagnetti e di un assistente, ha picchiato mio figlio, provocandone la violenta reazione. Nessun provvedimento è stato preso da una scuola che ha fallito nel suo compito istituzionale, non essendo capace di garantire il diritto all'educazione e all'istruzione della persona handicappata. Resto sola con mio figlio che per molti, evidentemente, è solo un problema''.

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

03 febbraio 2007
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia