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Tra eruzioni e terremoti

La Sicilia in preda alla furia degli elementi: mentre l'Etna sputa lava, la terra sicula trema convulsa

16 dicembre 2013

Una spettacolare e terrificante eruzione e una serie di eventi sismici che hanno interessato la Sicilia da una parte all’altra. Quella di ieri per l’Isola è stata una giornata all’insegna della furia degli elementi, infatti, mentre l’Etna si è esibito in uno dei suoi paurosi spettacoli, la terra ha tremato nella provincia di Siracusa, in quella di Messina ed Enna, e in quella Palermitana.
La terra ha ovviamente tremato anche in provincia di Catania, dove dallo scorsa serata è ancora in corso la ventesima eruzione del 2013, una delle più intense degli ultimi anni.

L'attività del vulcano riguarda il cratere di Sud-Est che emette diverse fontane di lava, la più grande delle quali scorre verso la Valle del Bove, una grande conca naturale disabitata. Il nuovo risveglio dell'Etna, che quest'anno aveva già dato vita ad altri 19 episodi stromboliani, era stato preceduto nella notte di sabato da alcune scosse di terremoto la più forte delle quali aveva raggiunto magnitudo 3.3.

La nuova fase eruttiva dell'Etna, caratterizzata da un'intensa attività stromboliana con l'espulsione di alte fontane di lava e sbuffi di cenere e vapore, ha causato la chiusura dello spazio aereo della Sicilia orientale che ha gettato nel caos la viabilità negli aeroporti Fontanarossa di Catania e di Comiso (Ragusa).
L'aeroporto di Catania è stato chiuso ieri, alle 18.24, per motivi precauzionali, per l'abbondante emissione di cenere lavica. La decisione è stata presa dall'unità di crisi della Sac, la società che gestisce lo scalo, "considerata l'intensità e la direzione dei venti, estrapolati dalle cartine Enav, tenuto conto che si spostano da ovest verso nord, decide la chiusura dell'intero spazio aereo dalle 18.24". A scopo precauzionale, visto che il vento spinge la cenere lavica verso sud, è stato chiuso anche l'aeroporto di Comiso, nel Ragusano. L'impatto negativo sull'operatività l'ha subito lo scalo internazionale di Catania. La chiusura dell'aeroporto di Fontanarossa ha comportato il dirottamento di 26 voli in arrivo e la cancellazione di 21 partenze.

Sull'emergenza cenere lavica dell'Etna, l'amministratore delegato della Sac, Gaetano Mancini, ha espresso l'auspicio che "le Istituzioni trovino il modo di rendere l'aeroporto di Comiso" come scalo alternato a quello di Catania in caso di "necessità". "L'utilizzo dello scalo di Comiso - spiega Mancini - potrebbe limitare al minimo indispensabile i disagi per i passeggeri, evitando di penalizzare eccessivamente il territorio".
L'unità di crisi dell'aeroporto tornerà a riunirsi oggi per valutare gli sviluppi dell'attività vulcanica e decidere il da farsi. In considerazione dell'eccezionale aumento del traffico aereo su Palermo dovuto alla chiusura di Catania, è stato intanto rinviato a data da destinarsi lo sciopero dei controllori di volo palermitani programmato oggi dalle 10 alle 18. La decisione è stata presa dai sindacati di categoria su richiesta del prefetto.

TUTTI I VOLI COINVOLTI - La Sac informa che, fino a stamane alle 06.05, sono complessivamente 45 i voli interessati dalla chiusura dell’aeroporto di Catania.
Nove voli sono stati dirottati sullo scalo Falcone-Borsellino di Palermo: AZ 1733 (FCO), V7 1709 (GOA), DS 1561 (GVA), AP 132 (MXP), AZ 1751 (FCO), U2 2849 (MXP), AZ 1717 (GOA), FR 7453 (BGY), AZ 1735 (FCO). Qui, proprio a causa dell’emergenza Etna, i controllori di volo hanno revocato lo sciopero di oggi programmato dalle 10 alle 18.
Invece sono stati cancellati 14 voli in arrivo a Fontanarossa: BV 1772 (FCO), IG 229 (LIN), AP 932 (PSA), AZ 1727 (LIN), IG 616 (BLQ), IG 545 (VRN), VY 6866 (FLR), AP 873 (VCE), BV 1774 (FCO), KM 642 (MLA), IG 662 (FCO), AZ1719 (FCO), AP863 (TRN), XM5293 (LIN); e 23 in partenza da Fontanarossa: AP 862 (TRN), IG 661 (FCO), V7 1708 (GOA), BV 1773 (FCO), IG 226 (LIN), AP 933 (PSA), DS 1562 (GVA), AP 133 (MXP), AZ 1752 (FCO), AZ 1718 (LIN), U 22850 (MXP), IG 615 (BLQ), IG 544 (VRN), VY 6867 (FLR), AZ 1706 (NAP), V7 1265(VCE), AP 872 (VCE), FR 7454 (BGY), KM 643 (MLA), AZ 1722 (FCO), AZ 1345 (BLQ), AZ 1736 (FCO), XM 5293 (LIN).

E parlavamo anche di diversi eventi sismici che hanno interessato un po' tutta la Sicilia. Il primo si è verificato ieri mattina all’aba tra Ragusa e Siracusa: la terra ha tremato alle 4.57 per un sisma di magnitudo 4.1, verificatosi in mare. I comuni piu vicini all'epicentro sono Ispica (RG), Pozzallo (RG), Pachino (SR), Rosolini (SR), Portopalo di Capo Passero (SR).
Altre due scosse di terremoto sono state registrate sui Monti Nebrodi tra la serata di sabato e ieri mattina. Il primo sisma, di magnitudo 2.5, è stato registrato alle 22.15, in una zona compresa tra le province di Messina, Enna e Catania. Cesarò e San Teodoro i Comuni più vicini all'epicentro. La seconda scossa si è verificata alle 6.34, ed è stata di magnitudo 2.4. In questo caso i comuni più vicini all'epicentro sono Regalbuto e Troina, nell'Ennese.
Ieri sera, infine, alle 22.37, l'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato una scossa di terremoto in provincia di Palermo, appena al largo di Isola delle Femmine, con una magnitudo di 2.9 della scala Richter. La scarsa profondità (6.7 km) ha fatto sì che la scossa sia stata avvertita in tutti i comuni vicini all'epicentro. Oltre a Palermo, anche Carini e Capaci. Non si registrano danni a persone o cose.

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16 dicembre 2013
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