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Tra inaccessibili mutui e ingiusti affitti in nero

Nel Sud, se i giovani sono quelli con più difficoltà di fronte all'acquisto di una casa, gli affittuari in nero sono quelli che denunciano meno la propria situazione

05 novembre 2011

In questi giorni in cui la crisi economica mondiale è sotto gli occhi di tutti, l'affanno del Sud Italia non accenna a diminuire. Secondo Mutui.it, comparatore online di mutui, i giovani meridionali sono quelli che incontrano le difficoltà maggiori di fronte all'acquisto di una casa.
Analizzando le domande di mutuo prima casa arrivate negli ultimi mesi da Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia, infatti, si scopre che, benché la richiesta di preventivo da parte di under 30 rappresenti il 18% del totale delle domande provenienti dal Mezzogiorno, il problema arriva al momento di ottenere il finanziamento: nemmeno il 3% delle richieste verrà accolto.
Esaminando le domande delle cinque regioni considerate, emerge come la richiesta media sia di 133.000 euro (meno della media nazionale, di 150.000 euro), pari al 74% del valore dell'immobile da acquistare; nel 60% dei casi si preferisce il tasso fisso (percentuale superiore rispetto alla media, del 54%), solo nel 16% quello variabile (25% a livello italiano).

Gli under 30 del Mezzogiorno, che hanno mediamente 27 anni al momento della compilazione del preventivo (dato in perfetta media nazionale), aspirano a ottenere un mutuo della durata di 25 anni. Gli importi più elevati sono richiesti in Campania (143.000 euro), quelli più bassi in Calabria (121.000 euro). I calabresi, inoltre, si rivelano i più prudenti: qui le preferenze per il tasso fisso raggiungono addirittura il 65% del totale. Più attenti ai mutamenti del mercato e fiduciosi nel tasso variabile sono i siciliani e i lucani: nel loro caso la percentuale di richieste sale al 19%, restando comunque al di sotto della media italiana. La provincia meridionale che ama di più il tasso fisso è Catanzaro (la percentuale arriva addirittura al 75%), quelle che richiedono maggiormente il tasso variabile sono Ragusa e Potenza, entrambe con il 24% di richieste; il 'loan to value' maggiore - vale a dire la percentuale di finanziamento rapportata al valore dell'immobile - lo troviamo a Brindisi, Enna e Siracusa, province in cui si vorrebbe pagare attraverso il mutuo il 79% della casa. E' Napoli, infine, la città in cui le case da acquistare costano di più: il valore dell'immobile arriva a 206.000 euro di media; Agrigento, di contro, è il fanalino di coda: il valore medio non supera i 149.000 euro.
"Se questo è il desiderio dei giovani del Mezzogiorno - spiega Alberto Genovese, amministratore delegato di Mutui.it - la realtà è diversa: nemmeno il 3% delle loro domande si concretizzerà in un mutuo concesso. La mancanza di contratti di lavoro stabili, l'indisponibilità di un cointestatario o di un garante e una bassa affidabilità creditizia sono le motivazioni principali di questo freno alla concessione del finanziamento". [Adnkronos/Labitalia]

Denunciare il fitto al nero? In Sicilia l'hanno fatto solo cinquanta inquilini - Disinformazione, timori di essere sfrattati e, in alcuni casi, le disfunzioni della burocrazia. Da cinque mesi tutti gli inquilini che pagano un affitto senza un regolare contratto hanno la possibilità di autodenunciarsi all'Agenzia delle Entrate e godere di grossi benefici. Ovvero di un nuovo contratto regolare della durata di quattro anni più quattro e di un canone, imposto dalla legge, pari al triplo della rendita catastale: uno "sconto" che può arrivare fino al 70-80% del mensile dovuto al proprietario.
Eppure le denunce in Sicilia sono praticamente inesistenti. Secondo i dati del Sunia, il sindacato degli inquilini, nell'intera regione soltanto una cinquantina di locatari ha deciso di sfruttare questa possibilità. Quasi una famiglia ogni due province dell'Isola.
Giuseppe Armanio, coordinatore regionale del Sunia, spiega all'Italpress i perchè di questo flop: "I motivi possono essere di vario tipo - dice - Di certo, c'è ancora un'alta preoccupazione da parte degli inquilini di scontrarsi con i proprietari; e in più, a mio avviso, c'è scarsa informazione". Di contro, sottolinea Armanio, "negli ultimi mesi è aumentata la voglia da parte dei proprietari di mettersi in regola, ma anche questo è un fenomeno che cammina a passo lento".
Accanto alla paura di perdere la casa e alla scarsa conoscenza del decreto da parte dell'inquilino, si muove anche una certa disorganizzazione in seno alla burocrazia, come denuncia un inquilino palermitano che dal 2006 paga 400 euro al mese d'affitto in nero e che da alcune settimane ha scoperto, navigando su internet, che c'è la possibilità di rivalersi sul padrone di casa evasore. Ma si è scontrato con pastoie e "frizioni": "Visto che vengo minacciato di sfratto avevo l'intenzione di registrare il mio contratto d'affitto - racconta - ma non ho trovato un funzionario che mi abbia saputo spiegare cosa devo fare. Nessuno ne sapeva niente". Un disservizio da matita blu ma che, assicura il sindacato degli inquilini, è stato segnalato agli organi competenti e dovrebbe essere risolto proprio in questi giorni. [Corriere del Mezzogiorno - Italpress]

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05 novembre 2011
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