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Tradita la rivoluzione dal basso...

Bufera sul sindaco di Messina Renato Accorinti: la "sua" base si è sentita tradita

08 gennaio 2015

[Articolo di Gianluca Rossellini - Corriere del Mezzogiorno] - Doveva essere una rivoluzione dal basso quella di Renato Accorinti, il sindaco pacifista, che indossa sempre la maglietta con la scritta "Free Tibet", ed è stato eletto a sorpresa durante le scorse amministrative a Messina. Tuttavia è proprio il movimento che lo ha appoggiato durante le elezioni "Cambiamo Messina dal Basso", che ora è in rivolta contro di lui dopo la nomina ad assessore di Elio Conti Nibali. Quest’ultimo, proveniente dal centrodestra, è stato mal digerito dalla base degli elettori del primo cittadino e dopo critiche feroci lo stesso Nibali ha annunciato oggi di rinunciare all’incarico.
A contestare Accorinti fedelissimi della prima ora come i consiglieri comunali Nina Lo Presti e Gino Sturniolo, eletti proprio nel movimento del sindaco e passati al gruppo misto, ma anche l’altra consigliere di CMb Ivana Risitano e il gruppo del "Teatro Pinelli".

I DELUSI - Delusi dal primo cittadino anche i Verdi, i Comunisti italiani, esponenti del sindacato Orsa e Italia dei Valori che lo hanno appoggiato durante le elezioni. "Alla sinistra di questa città - spiega Nina Lo Presti - è stata venduta la fontana di Trevi due volte: la prima da Francantonio Genovese (deputato del Pd ai domiciliari per l’inchiesta della Formazione e ex sindaco) e la seconda da Renato Accorinti. Ogni volta abbiamo perso sempre pur vincendo le elezioni. Questa giunta e i suoi provvedimenti sono stati la negazione dei valori espressi in campagna elettorale". Sul fatto che ora anche altri rappresentanti del Movimento Cambiamo Messina dal Basso si stiano schierando contro il sindaco dopo la nomina di Nibali Lo Presti sottolinea: "Si sono accorti solo dopo 18 mesi che le cose non andavano, troppo tardi. Si ammazzano sui nomi e non sui contenuti, erano tanti i documenti non in linea con le promesse elettorali, la deriva dell’amministrazione era evidente a tutti da tempo".

"PARENTOPOLI" - Critiche anche dall’opposizione, con il consigliere comunale dell’Udc Libero Gioveni che interviene sulla nomina di Nibali spiegando: "Non si può non tenere conto che in questa operazione sono andati a farsi strabenedire la "rivoluzione" o il "modus operandi" limpido tanto decantati dal primo cittadino. Nibali è cognato dell’attuale capo di Gabinetto Silvana Mondello, a sua volta cugina del vicesindaco Signorino. Non è Accorinti che ha sempre pesantemente condannato la "parentopoli" all’interno delle istituzioni?".

CONTI NIBALI RINUNCIA - A poche ore dal suo insediamento però proprio Conti Nibali, con una lettera ad Accorinti rinuncia all’incarico spiegando: "ad un passo dalla mia nomina ufficiale ad assessore della tua Giunta debbo fare purtroppo un passo indietro. Il percorso che da sempre ho condiviso con te mi impone di ragionare prima di tutto nell’interesse della nostra Città, come tu hai sempre detto. La mia nomina per tanti motivi, non tutti da me compresi, ha suscitato opposte reazioni che non mi consentirebbero una serena collaborazione nello spirito di servizio che tutti debbono avere per affrontare le impegnative problematiche di un’amministrazione difficile e complessa".

Ma a prescindere da questo episodio la parabola del sindaco del No ponte sembra essere sempre più in discesa e della rivoluzione non è rimasto quasi nulla, e lui stesso al di là dell’abito sembra aver perso il suo animo da Robespierre.

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08 gennaio 2015
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