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Tragedia in mare: il Canale di Sicilia si tinge nuovamente di sangue

Naufragio a largo delle coste ragusane. Sei i cadaveri recuperati

24 marzo 2005

AGGIORNAMENTO

RAGUSA - Il bilancio del naufragio, al momento, è di sei persone morte (cinque uomini e una donna i cui cadaveri sono stati recuperati) e di sei persone tratte in salvo vive. Mancherebbero all' appello altri tre clandestini del gruppo di 15 persone che, secondo uno dei superstiti, erano dirette verso le coste italiane.

"E' stato l'uomo che era ai comandi a dirci di buttarci in mare perché eravamo vicini alla costa. E ci ha abbandonati". E' nelle parole di una giovane donna cinese, sopravvissuta alla tragedia, la drammatica descrizione della dinamica del naufragio che, la scorsa notte, è costato la vita ad almeno sei clandestini: tanti sono, finora, i cadaveri recuperati nel Canale di Sicilia, al largo delle coste ragusane. Sei anche gli immigrati tratti in salvo. Tre sono ancora dispersi. I clandestini a bordo dell'imbarcazione erano tutti cinesi. L'allarme è stato lanciato da un mercantile turco.
La testimonianza. "Eravamo in quindici, siamo partiti all'una di notte da Malta, con un motoscafo. Intorno alle tre e mezzo l'uomo ci ha detto di buttarci". La clandestina che, con l'ausilio di un interprete, racconta quei momenti, ora è ricoverata nell'ospedale Maggiore di Modica. Lo scafista avrebbe abbandonato il gruppo al limite delle acque territoriali, per non correre il rischio di essere intercettato dalle motovedette. Non prima, però, di essersi fatto consegnare il denaro per la traversata. Alcune dei clandestini sarebbero morti per assideramento: in quel tratto di mare, infatti, la temperatura dell'acqua di notte non supera i due gradi.
I sopravvissuti. I superstiti giunti nel porto di Pozzallo sono tre uomini e tre donne, e sono stati ricoverati negli ospedali di Scicli e Modica. Uno di loro, in condizioni gravi, è stato trasferito nel reparto di rianimazione di Caltanissetta. [la Repubblica]
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Una nuova tragedia tinge di sangue il Canale di Sicilia.
Un gruppo di immigrati ha fatto naufragio a largo delle coste ragusane. Fino ad ora sono stati recuperati quattro cadaveri, mentre altri sei clandestini sono stati tratti in salvo. I naufraghi hanno tratti somatici orientali, forse sono cinesi. Non è ancora chiaro se si trovassero a bordo di un barcone o se siano stati abbandonati in mare dagli scafisti, partiti quasi certamente dalla vicina isola di Malta. Solo dal loro interrogatorio con l'ausilio di un interprete, non appena giungeranno nel porto di Pozzallo, sarà possibile delineare gli esatti contorni e il bilancio di questo ennesimo viaggio della speranza conclusosi ancora una volta con una scia di morti.
Il dramma si è consumato a circa 16 miglia a Sud di Punta Secca, la spiaggia del ragusano che in passato è stata teatro di altre analoghe tragedie del mare, con 17 morti in due tragici sbarchi.

A lanciare l'allarme è stato l'equipaggio del mercantile turco Cigdem Sierra, che ha avvistato un gruppo di naufraghi. Nella zona si sono dirette immediatamente le motovedette della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri che, con l'ausilio di un elicottero del comando aeronavale della Fiamme Gialle e di una nave supporto in servizio nella vicina piattaforma petrolifera Vega, hanno cominciato a recuperare i naufraghi. Le operazioni di soccorso sono coordinate dalla Capitaneria di Porto di Pozzallo.

La cause della tragedia al momento sono inspiegabili. Le condizioni meteomarine in quel tratto di mare sono infatti tranquille, con mare Forza 2. Non è l'unico giallo: un altro barcone è stato avvistato ieri sera dal peschereccio italiano ''Cartagine'' diverse miglia a Sud di Lampedusa. Ma le ricerche dell'imbarcazione nel Canale di Sicilia fino ad ora non hanno dato alcun esito. Secondo le forze dell'ordine impegnate nelle operazioni di soccorso si tratterebbe di due natanti diversi, perchè la zona del naufragio dista circa 130 miglia da quella del primo avvistamento. Ma sono ipotesi ancora tutte da verificare. Di sicuro c'è che altri quattro immigrati sono morti lungo la rotta della disperazione tra Malta e la Sicilia.

Fonte: La Sicilia, 24 Marzo 2005

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24 marzo 2005
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