Tragedia lungo il tratto ferroviario Gela-Caltanissetta
Tre operai travolti e uccisi dal regionale delle 17.50 Gela-Licata-Caltanissetta
Tre operai della Rfi, la società che gestisce la rete ferroviaria per il gruppo Fs Italiane, sono stati travolti e uccisi da un treno mentre lavoravano sui binari. Il tragico incidente è accaduto ieri pomeriggio, poco prima delle 18, lungo un tratto della ferrovia Gela-Licata nei pressi della zona industriale di Butera, in provincia di Caltanissetta.
Le vittime, che stavano controllando lo scartamento del binario, sono Vincenzo Riccobono, 54 anni, di Agrigento, Antonio La Porta, 55 anni, di Porto Empedocle (Ag), Luigi Gazziano, 57 anni, di Aragona (Ag). A prenderli in pieno è stato il regionale delle 17.50 Gela-Licata-Caltanissetta a bordo del quale viaggiavano due passeggeri che non sono rimasti feriti.
Sull'incidente è stata aperta un'inchiesta per omicidio colposo plurimo a carico del macchinista del treno che era composto solo da una carrozza automotrice. L'uomo sarà interrogato dagli inquirenti. Le indagini sono condotte dai carabinieri e coordinate dalla Procura di Gela.
Secondo i primi accertamenti, le vittime non si sarebbero accorte dell'arrivo del mezzo che procedeva a bassa velocità e si è fermato circa 200 metri dopo l'impatto. Probabilmente i tre, che lavoravano dopo una curva, sono stati colti di sorpresa e sicuramente non hanno sentito arrivare il treno, certi che dalla sala operativa di Palermo fossero stati bloccati tutti i treni in transito su quel tratto dove li avevano mandati a riparare un guasto ai binari.
"Passano da qui solo sei convogli al giorno", spiegavano ieri sera i colleghi delle vittime, mentre da Palermo arrivava sul posto il responsabile del settore, l’ingegnere Andrea Cucinotta, direttore territoriale produzione delle Ferrovie, insieme all’ingegnere Cettina Vitellaro, responsabile per Caltanissetta. Sono stati loro a farsi raccontare dal macchinista l’orrore di quella curva superata senza potere immaginare di trovare tre persone accovacciate sui binari, impegnate a lavorare, senza capire che stavano per essere travolte. Un racconto disperato quello del macchinista sotto choc, senza nome per la cronaca: "Non ho trovato segnali di stop sulla linea, non sapevo niente di quei lavori... Ho schiacciato il freno al massimo, ho suonato ripetutamente, ma avrei avuto bisogno di almeno cento metri per bloccare il treno, né i nostri tre colleghi hanno fatto una mossa per alzarsi...".
Insomma, i tre tecnici sono stati traditi da un’omissione, un errore o, ancora peggio, una strafottenza.
"Ricevo la notizia di un incidente sulla linea ferroviaria nei pressi di Gela. Alle famiglie dei tre operai voglio far arrivare le mie condoglianze e la mia partecipazione al loro indicibile dolore", ha commentato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, esprimendo il suo cordoglio per la morte dei tre operai. "Piangiamo ancora una volta per delle morti assurde - ha aggiunto - Non si può perdere la vita così mentre si sta compiendo il proprio lavoro". "Il senso di pietà - ha detto Lupi - non può fare a meno che ci si chieda e si chiarisca nel più breve tempo possibile che cosa è successo e quali siano le responsabilità di questo ennesimo incidente mortale sul lavoro. Ho chiesto alla dirigenza di Ferrovie dello Stato di farmi immediatamente una relazione sull'accaduto".
E il cordoglio ai familiari delle vittime è stato espresso anche da Rfi che ha avviato un'inchiesta per chiarire la dinamica dell'incidente. Una risposta potrebbe giungere agli investigatori anche dalla scatola nera del treno che è stata fatta sequestrare dalla Procura e sarà portata a Caltanissetta. La polizia ferroviaria di Caltagirone ha effettuato i rilievi tecnici.
Ma rimarrà comunque "inspiegabile e gravissimo" questo ennesimo disastro che sembra il replay di un analogo incidente avvenuto cinque anni fa a Catenanuova, vicino a Catania. Allora morirono due operai e le regole interne alle Ferrovie furono irrigidite. Con obbligo di comunicazioni scritte e registrate da un’unica centrale per tutta la Sicilia, appunto la sala operativa di Palermo dove adesso si accendono i riflettori dei sostituti inviati dal procuratore di Caltanissetta Sergio Lari.
Dopo l’incidente ferroviario avvenuto ieri a Gela, il Codacons chiede oggi una verifica sulla sicurezza delle ferrovie in Sicilia, e mette il proprio team di legali a disposizione delle famiglie delle vittime. "Non è la prima volta che in Sicilia si verificano simili tragedie - attacca il Segretario Nazionale Codacons, Francesco Tanasi - Mentre la magistratura indaga sull’episodio, chiediamo oggi all’Autorità dei Trasporti di eseguire indagini a tutto campo sui livelli di sicurezza del trasporto ferroviario in regione, per capire quali standard ci siano in Sicilia e se le norme siano correttamente rispettate". "Mettiamo inoltre il nostro ufficio legale a disposizione delle famiglie delle vittime, per avviare tutte le procedure legali finalizzate ad ottenere il massimo risarcimento dai responsabili di una tragedia evitabile" conclude Tanasi.
[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, GdS.it, Corriere.it - articolo Felice Cavallaro, Codacons.it]