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Tragico incidente al largo delle coste tunisine: Speronato peschereccio di Mazara del Vallo. Due morti

06 dicembre 2006

Un peschereccio italiano della Marineria di Mazara del Vallo, il ''Francesco Gangitano'', con otto persone a bordo, sei italiani e due tunisini, è affondato questa mattina al largo delle coste tunisine.
Due le vittime accertate, Antonio Gangitano, di 48 anni, e Bartolomeo Rubino, di 57, entrambi di Mazara del Vallo. Altri due marinai, di nazionalità tunisina, risultano dispersi, mentre i restanti quattro sono già stati tratti in salvo.

L'allarme satellitare che scatta automaticamente in caso di affondamento di un natante, è stato ricevuto alle 7.30 dalla stazione della Guardia Costiera di Bari Palese, che lo ha girato alla centrale operativa di Roma. L'allarme era relativo ad un'emergenza davanti alle coste tunisine: considerata la localizzazione, è stato coinvolto il Comando delle capitanerie di porto di Pantelleria.
Le operazioni di soccorso sono scattate immediatamente. Il comando della Guardia costiera ha allertato le autorità tunisine, che hanno avviato le ricerche con due motovedette e un elicottero; a queste unità si è unita una motovedetta fatta salpare da Pantelleria e un aereo, sempre delle Capitanerie di porto italiane, decollato da Catania.
Il luogo dell'affondamento è stato individuato a 14 miglia davanti alle coste tunisine. Sul posto, oltre alle unità di soccorso italiane e tunisine, si sono subito diretti anche dei motopesca italiani, che hanno recuperato i quattro superstiti e i due cadaveri.
Dalle prime indagini è emerso che il peschereccio sarebbe stato speronato da una grossa nave da carico, la Royal Coler, che batte bandiera di uno stato nelle Piccole Antille, Saint Vincent e Grenadine. L'unità, dopo l'impatto, si è fermata a prestare soccorso ai naufraghi. Alle ricerche dei dispersi stanno partecipando, oltre ai mezzi della Capitaneria, anche 4 motopesca mazaresi.

''Sono disperato. Erano miei amici''. Così Francesco Gangitano, uno dei tre fratelli proprietari del peschereccio mazarese affondato al largo delle coste tunisine questa mattina, ha commentato, tra le lacrime, la notizia della morte di due degli 8 marittimi deceduti durante la collisione dell'imbarcazione con la nave Royal Coler. ''Ho saputo dell'incidente - continua - dagli uomini dell'altro peschereccio di proprietà della mia famiglia impegnato nella battuta. Mi hanno chiamato subito dopo la collisione e mi hanno raccontato che il peschereccio affondato era fermo, con le reti in mare, quando è stato speronato dalla nave cargo''. ''Mi hanno assicurato che avevano le luci di segnalazione accese'', ha concluso.
Alla Capitaneria di Mazara, intanto, sono giunti i familiari dei due pescatori mazaresi morti. I 4 superstiti - anche loro originari di Mazara - si trovano ancora a bordo di uno dei motopesca che sta partecipando alle ricerche. Secondo la Capitaneria sarebbero in buone condizioni.

Fonte: La Sicilia, 06/12/2006

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06 dicembre 2006
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