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Tragico naufragio nel Canale di Sicilia

La Marina Militare ha recuperato i cadaveri di dodici clandestini

06 giugno 2008

AGGIORNAMENTO
Inizialmente si pensava che i morti fossero solo cinque, poi, con il passare delle ore, il numero dei corpi recuperati è salito fino a dodici. "Sono sopratutto somali - ha detto il comandante del motopesca mazzarese Ariete - anche se tra di loro c'è qualche senegalese. Dopo averli salvati abbiamo riagganciato la gabbia e abbiamo fatto rotta verso la nave della Marina, che ci ha raggiunto questa mattina all'alba, per compiere il trasbordo. Solo dopo abbiamo saputo che i corpi di quei cinque poveracci erano stati ripescati".
L'ennesima tragedia frutto della disperazione di chi fugge da guerre e povertà e che è disposto a tutto, anche a una traversata su una barchetta in vetroresina, pur di avere un'altra possibilità. "Urlavano e chiedevano disperatamente aiuto - ha raccontato ancora il capitano - ma le nostre manovre erano rese difficoltose dalle grande gabbia per l'allevamento dei tonni che stavano trainando. Così ho deciso di mollare la gabbia e di soccorrerli: 27 siamo riusciti a issarli a bordo, altri li abbiamo visti annegare davanti ai nostri occhi".
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L'equipaggio del pattugliatore Sirio della Marina Militare, nel primo pomeriggio di oggi, ha recuperato i cadaveri di altri due immigrati, quasi certamente appartenenti alla stesso gruppo che ieri pomeriggio aveva fatto naufragio al largo delle coste libiche, a 140 miglia da Lampedusa. Sale così a cinque il numero delle vittime dell'ultima tragedia del mare avvenuta nel Canale di Sicilia. Sulla nave della Marina si trovano anche i 27 superstiti (20 uomini e sette donne) tratti in salvo dai marinai del motopesca Ariete della flotta di Mazara del Vallo. I naufraghi avevano parlato inizialmente di tre dispersi, ma secondo i soccorritori si sarebbero confusi: le vittime indossano infatti dei giubbotti di salvataggio identici a quelli dei sopravvissuti e dunque quasi certamente erano a bordo della stessa imbarcazione. L'unità militare, ultimate le ricerche nella zona del disastro, adesso sta facendo rotta verso Porto Empedocle (Agrigento).

 

 

 

 

 

 

 

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06 giugno 2008
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