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Transparency... quanto percepiamo la corruzione?

L'Italia bocciata dall'Organizzazione mondiale contro la corruzione

26 settembre 2008

Esiste, come tutto, un dato reale riguardante fatti ed eventi effettivamente accaduti, e un dato percepito, ossia l'aria che viene a respirarsi dopo essere stati coscienti di una serie di eventi sono realmente accaduti ma ci rimandano ad un'atmosfera più gravosa. Ad esempio, esiste un corruzione reale, ed esiste anche una corruzione percepita. Qual'è peggiore delle due? Oggettivamente la prima... ma anche la seconda non è cosa buona.
Transparency, l'Organizzazione internazionale contro la corruzione ha divulgato in questi giorni, in tutto il mondo, il rapporto di aggiornamento dell'Indice di percezione della corruzione 2008 (CPI). Tale studio ha segnalato una brusca retrocessione della 'corruzione percepita' per l'Italia, che prende un voto di 4,8 su 10 e scende di ben 14 posizioni dai dati del 2007.
In questa maniera, nella graduatoria mondiale l'Italia viene a collocarsi al 55esimo posto: siamo penultimi in Europa, posizionandoci poco meglio di Grecia (57esimo), Turchia e Polonia (58esimo) e preceduti dal Cile (23esimo), dalla Corea del Sud (40esimo) e dal Costa Rica (47esimo).

In cima alla classifica della trasparenza (parola utilizzata come contrario di corruzione) 'percepita' si confermano i soliti virtuosi: Danimarca, Nuova Zelanda e Svezia. Al quarto posto c'è Singapore. Germania, Gran Bretagna, Francia e Spagna occupano rispettivamente il quattoridcesimo, sedicesimo, ventitresimo e ventiottesimo posto. In fondo alla classifica di 180 paesi c'è la Somalia.

L'indice è ottenuto sulla base di complessi studi statistici e ordina i paesi del mondo sulla base del "livello secondo il quale l'esistenza della corruzione è percepita tra pubblici uffici e politici", secondo la definizione che ne dà la stessa organizzazione. Che definisce la corruzione come "l'abuso di pubblici uffici per il guadagno privato".
Quanto a scarsa trasparenza, in cima alla classifica, negativa, interna all'Italia c'è la gestione della sanità. "Ogni singola attività della sanità dovrebbe essere completamente trasparente, proprio per la sua importanza: le scelte, i costi, le graduatorie devono essere visibili e controllabili, in rete, da tutti i cittadini", questo è quanto afferma Quintiliano Valenti, Vice-Presidente di Transparency Italia.

L'organizzazione ha mostrato apprezzamanto per la trasparenza impressa dal ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, per "l'esposizione pubblica di molti dati, che consentono ai cittadini di conoscere e giudicare", ha affermato la Presidente Maria Teresa Brassiolo. Che però, adesso, vuole un segnale più forte: "chiediamo con insistenza la nomina, con la massima urgenza, del nuovo Sottosegretario alla funzione di Alto commissario per la lotta alla corruzione, in grado di dare all'istituzione la massima stabilità e visibilità anche internazionale".

Tralasciando il Belpaese però, il messaggio più preoccupante e chiaro viene lanciato da Huguette Labelle, presidente di Transparency International. Labelle, infatti, considera la corruzione nei paesi poveri un disastro umanitario che minaccia di mandare in fumo la lotta globale contro la povertà e fare la vera differenza tra la vita e la morte per i civili, perchè toglie denaro da ospedali ed acqua pulita. Riferendosi ai paesi più civilizzati ha affermato invece che: "Per fermare la corruzione c'è bisogno di un forte controllo nell'attività parlamentare, di applicare la legge, di media indipendenti e di una società civile vibrante".

- La tabella della corruzione percepita nel 2008

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26 settembre 2008
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