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Trattativa conclusa: il P. Getty Museum restituisce all'Italia 40 capolavori d'arte tra cui la Venere di Morgantina

26 settembre 2007

Dopo anni di tentati accordi, azioni legali e risicate concessioni, ieri il Paul Getty Museum ha finalmente firmato l'accordo con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, d'intesa con la Regione Siciliana, per la restituzione all'Italia di 40 opere, attualmente esposte nella sede di Malibù,  tra cui la Venere di Morgantina.
L'accordo che chiude il contenzioso è stato firmato a Roma e fa seguito all'annuncio dell'intesa, all'inizio di agosto. Comprende anche un'ampia collaborazione culturale che includerà prestiti di opere d'arte significative, mostre congiunte, ricerca e progetti di conservazione e restauro.

''Con la firma di oggi (ieri per chi legge, ndr) inizia una nuova era - ha detto il ministro Francesco Rutelli -. Si chiude un negoziato lungo e complesso, ma soprattutto si apre la stagione della trasparenza nell'acquisto di materiali archeologici. Lo storico accordo tra l'Italia e il Getty riporta nel nostro Paese 40 capolavori e definisce i confini della collaborazione scientifica su basi etiche. L'Italia - ha sottolineato ancora il ministro - è oggi leader di una diplomazia culturale che può mettere all'angolo i trafficanti internazionali di opere d'arte ed archeologia''.
Michael Brand, direttore del Getty Museum ha spiegato come ''mentre tutti noi del Getty sentiremo la mancanza di questi oggetti come parte delle nostre vite quotidiane e di apprendimento da essi, le ricerche condotte dai nostri studiosi hanno mostrato che la loro vera casa è l'Italia. Con la firma di questo accordo, insieme alla nostra politica di acquisizione più rigida, possiamo lasciare alle nostre spalle questioni su questi oggetti e concentrarci sull'avvio di collaborazioni ancora più strette con l'Italia. Attendiamo di poter discutere di prestiti a lungo termine che integreranno la collezione Getty''.

Le prime opere, ha detto il direttore del museo californiano, arriveranno già nella prossima settimana, mentre le successive (eccetto la Venere di Morgantina, che tornerà in Sicilia entro il 2010) avverranno entro dicembre o, per motivi di conservazione, gennaio.
I reperti saranno ospitati a Roma, ha aggiunto il segretario generale del ministero Giuseppe Proietti, ''in un luogo di transizione'' per essere presentati al pubblico.
Tra le quaranta opere che ritorneranno in Italia non ci sarà però l'Atleta di Lisippo, per le cui sorti le parti attendono la conclusione del procedimento legale in corso a Pesaro.

''Con questa firma si è finalmente passati da un accordo a un fatto concreto. Il lavoro diplomatico ha dato i suoi frutti e la certezza che la statua ritornerà nella sua sede originaria ci permette di cominciare a preparare il rientro, pensando a un museo della Venere, in grado di valorizzare il reperto e il territorio che lo ospita. Ne discuteremo con il Ministro Rutelli''. Questo il commento dell'assessore regionale ai Beni Culturali, ambientali e alla Pubblica Istruzione, Lino Leanza.

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26 settembre 2007
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