Tre ''esattori'' della mafia incastrati dai filmati dei Carabinieri: stavano riscuotendo la quota natalizia

Sono stati ripresi dalle telecamere dei carabinieri mentre riscuotevano il pizzo dal proprietario delle concessionarie Hyundai di Palermo: la quota prevista per le recenti festività natalizie.
E' così che i tre esattori della mafia, Pietro Tumminia, 36 anni, Ferdinando La Innusa, 52 anni e Daniele Formisano, 33 anni, sono stati arrestati all'alba di ieri. 

Secondo l'inchiesta degli inquirenti, avviata dopo l'arresto del boss latitante Enrico Scalavino, avvenuto nell'ottobre scorso a Palermo (leggi), l'estorsione riguarda interessi dei mandamenti "Pagliarelli" e "Noce". Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Guido Lo Forte e dai sostituti Roberta Buzzolani e Marcello Viola, partono dalle dichiarazioni del collaboratore Giuseppe Calcagno e si sono sviluppate in seguito all'arresto di Scalavino, sopranominato il "re del pizzo". I carabinieri hanno monitorato diverse attività imprenditoriali palermitane, scoprendo che Pietro Tumminia si era sostituito a Scalavino nell'attività di riscossione del "pizzo" per ogni singola sede delle concessionarie. Tumminia è uno degli attuali vertici del mandamento mafioso della Noce, reggente della famiglia di Altarello.

Ferdinando La Innusa, che sarebbe un personaggio di spicco della famiglia mafiosa di corso Calatafimi, inserita nel mandamento di Pagliarelli, faceva l'esattore del "pizzo" sotto il coordinamento di Tumminia, il quale si serviva a sua volta di un altro personaggio della propria famiglia, Daniele Formisano.