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Tre milioni di euro per il recupero del Castello della Favara a Maredolce e dell'area circostante

17 settembre 2007

E' stato finanziato con 3 milioni di euro il recupero del Castello della Favara a Maredolce, e dell'area circostante di Brancaccio, popoloso quartiere di Palermo. Si tratta del secondo stralcio di un progetto che riporterà agli antichi fasti il complesso monumentale, testimonianza di quella civiltà arabo-normanna, madre della sicilianità.
Già dal 1998 l'Assessorato regionale dei Beni culturali aveva espresso la precisa volontà di valorizzare l'area del Castello della Favara a Maredolce, riappropriandosi, attraverso un piano di esproprio, delle aree abusivamente occupate.
''Nonostante le ostilità e le difficoltà affrontate durante l'intervento di esproprio, l'Amministrazione dei Beni Culturali è riuscita a inserirsi e a essere parte integrante del quartiere, attraverso l'attività di valorizzazione e fruizione che, di fatto, ha restituito a Brancaccio il Castello di Maredolce, diventato luogo di attività e incontri che hanno dato non solo notorietà a tutta l'area, ma sono anche stati motivo di vanto e coesione per un quartiere della periferia, troppo spesso dimenticato'', ha commentato l'assessore regionale ai Beni culturali, ambientali e alla Pubblica Istruzione, Lino Leanza.

''Oltre a restituire la piena visibilità del bene, si lavora nell'interesse dei cittadini, consentendo che attorno al sito ruoti lo sviluppo sostenibile di una parte importante della città, senza dimenticare che il completo e ottimale risanamento della borgata non può prescindere dallo sforzo sinergico di tutte le realtà istituzionali che gravitano sul territorio. All'intervento di esproprio, apparentemente in contrasto con la realtà del quartiere - ha detto ancora Leanza - sono seguiti vari progetti di restauro e oggi l'Assessorato regionale dei Beni Culturali, proprio per continuare l'attività di rivalutazione del rione, ha inserito nella programmazione degli interventi quello del Castello della Favara a Maredolce e della sua Naumachia''.

''Il progetto - ha spiegato la soprintendente di Palermo, Adele Mormino - prevede il completamento del 20% dell'esproprio, la demolizione delle superfetazioni ancore residue nell'area, la realizzazione di un'area verde di rispetto nella zona antistante al castello, scavi archeologici per la messa in luce dell'ipocausto (bagni) e del suo sistema di adduzione, nonché lo svuotamento del bacino lacustre con la riproposizione del lago artificiale, la bonifica delle cave presenti ai lati della Chiesa di S. Ciro, la sistemazione dell'area antistante i 'Tre archi', la realizzazione di un primo museo didattico di storia naturale e paleontologica e il completamento del restauro della Chiesa di San Ciro, procedendo in un'ottica di miglioria funzionale e di arredo delle zone limitrofe al Castello. A completamento avvenuto, è previsto, a seguito di un protocollo di intesa con le Ferrovie e gli Enti interessati,  il recupero dell'area attualmente occupata dalla stazione di Brancaccio che renderebbe possibile la realizzazione di nuove infrastrutture a sostegno del quartiere''.

Assessorato regionale dei Beni culturali, ambientali e alla Pubblica Istruzione

[Foto di Alessandra Z. (www.flickr.com)]

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17 settembre 2007
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