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Tre proiettili per Antonio Venturino

Lettera intimidatoria all'ex pentastellato vice presidente dell'Ars

04 giugno 2013

Una busta con tre proiettili calibro 9 indirizzata al vice presidente dell'Ars Antonio Venturino ex del Movimento 5 Stelle è stata rintracciata al centro smistamento poste di via Ugo La Malfa a Palermo. In un messaggio su un foglio intestato dell'Ars la minaccia al deputato regionale di dimettersi subito dopo che era stato premiato dal popolo e di tornare "nella fognatura altrimenti uno di questi proiettili l'avrebbe colpito in fronte". Sull'episodio indaga la polizia.
"È un episodio grave che si inserisce in un clima di esagerazione, di rabbia e di intimidazione. Devo però ancora valutare bene. Non sono preoccupato, questa busta con i proiettili è conseguenza degli atteggiamenti di Beppe Grillo che istiga la piazza..." ha detto all'Adnkronos Venturino commentando la lettera intimidatoria. "L'ho appreso pochi minuti fa dal presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone che mi ha chiamato al telefono - ha detto Venturino - io mi trovo in assessorato per parlare di lavoro. Non so altro in questo momento. Se ho paura? Ci sentiamo più tardi...".

Il M5S ha cacciato Venturino il mese scorso accusando di aver trattenuto per sè l'intero stipendio di parlamentare regionale a differenza degli altri 14 eletti che ne versano parte in un fondo destinato al microcredito per le imprese. Venturino ha invece sostenuto di essere stato allontanato per aver criticato la linea di Grillo. Dopo l'epurazione, il movimento ha chiesto a Venturino di dimettersi dalla vicepresidenza dell'Ars per far posto a un altro deputato stellato, ma Venturino ha rifiutato.
Grillo ha definito Venturino "un pezzo di merda", il parlamentare poi ha aderito al gruppo Misto dell'Ars, ignorando gli inviti del M5S a dimettersi da vice presidente dell'Assemblea. Dal suo entourage stigmatizzano il clima di veleno e gli attacchi che Venturino sta subendo durante i comizi di Beppe Grillo in Sicilia per il suo tour elettorale in vista delle amministrative del 9 e 10 giugno.

Il gruppo parlamentare dei Cinquestelle dell'Ars ha condannato le minacce all'ex collega al quale esprimono solidarietà, ed escludono qualsiasi collegamento tra le intimidazioni e alcuni riferimenti fatti da Beppe Grillo nei confronti del vice presidente dell'Assemblea durante i comizi per il suo tour elettorale in Sicilia.
"Si tratta di gesti lontani anni luce dal nostro mondo", ha detto il deputato regionale Salvatore Siragusa, che prova a smorzare il clima di veleno. "Il modo di parlare di Beppe Grillo è noto - ha affermato Siragusa - Si tratta del modo di comunicare di un comico, che usa un linguaggio borderline, facendo leva sull'esasperazione dei concetti: può non piacere a tutti questo linguaggio, ma certamente non è un linguaggio che incita alla violenza".
Per il deputato pentastellato la matrice dell'intimidazione è da cercare altrove: "Ci auguriamo che sia solo il gesto di un folle, di uno stupido, di un mitomane". Anche se non esclude scenari più foschi. "Spero che dietro queste minacce non ci siano l'interesse di qualcuno con l'obiettivo di creare qualcosa di pericoloso e cercare di danneggiare il Movimento - ha detto ancora Siragusa - Abbiamo alle spalle anni terribili, speriamo di non arrivare ai livelli di tensione degli anni Settanta e Ottanta".

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04 giugno 2013
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